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Calenda continua a perdere pezzi

Acque sempre più agitate nel Terzo Polo, tra Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il leader Italia Viva ha presentato ieri ufficialmente, con tanto di conferenza stampa, l’approdo al suo partito di due esponenti di Azione: la deputata Naike Gruppioni e la consigliera regionale emiliana Giulia Pigoni. Quando la notizia ha iniziato a circolare ed è tata confermata dalle dirette interessate, Calenda non ha esitato a parlare di “scippo”.

CORNUTO E MAZZIATO

“Ogni scelta – ha scritto sui social – è legittima e rispettabile. Mi permetto solo di notare che, per rispetto alla comunità che l’ha eletta sei mesi fa quasi senza conoscerla, una comunicazione preventiva sarebbe stata più elegante. Ma immagino che l’uscita a sorpresa fosse parte dell’accordo di ingaggio”. Neanche la replica dell’ex premier si è fatta attendere: “Azione è in un momento in cui una parte delle persone se ne sta andando. C’è una discussione interna che noi aspettiamo, ma forse questo deve far fare qualche domanda su quello che sta succedendo. Qualcuno si faccia delle domande se qualcuno da un partito viene via, perché c’è rimasto male”.

ABBANDONATO DA TUTTI

Questa Gianluca Susta si è dimesso da segretario regionale di Azione in Piemonte per mancata condivisione con la linea indicata da Carlo Calenda. “Resto nel partito perché ne condivido i valori. – spiega Susta – Non sono però d’accordo con la linea di rottura con Italia Viva perché sostengo la necessità di una ricomposizione dell’area liberal democratica e quindi ritengo di non essere la persona più adagiata a rappresentare la linea del partito sul territorio”.

A Modena l’addio riguarda 38 componenti del direttivo provinciale tra cui Pietro Borsari, segretario cittadino di Modena: “Non ci sentiamo più rappresentativi di un partito che, pur essendo nato con l’obiettivo di essere forza aggregatrice libdem e riformista, ha deciso di adottare una linea isolazionista — spiegano in una nota —. Sentiamo di aver profuso energie, entusiasmo e impegno in un progetto che ha smarrito la sua vocazione originaria. È impossibile per noi continuare a rappresentare questo partito sul territorio”.

CALENDA: “CON RENZI HO GIÀ DATO”

Parlando a ‘di martedì’ su La7, il ieri il leader  di Azione aveva spiegato: “Renzi oggi – mentre io stavo in giro per le amministrative per cercare di prendere voti per liste dove c’erano pure i suoi! – è andato da una parlamentare di Azione, che manco era iscritta ad Azione, e l’ha convinta a passare con lui. Uno che fa una cosa del genere poi ti chiede di andare alle europee insieme?”. Ha aggiunto Calenda: “Io mi attribuisco l’errore, non ha sbagliato Renzi, Renzi ha fatto Renzi. Io mi sono fidato quando mi ha detto guarda guadagno 2,5 milioni con gli arabi, faccio un passo indietro, ti aiuto a costruire questo. Ci ho creduto, speravo di riuscirlo a fare. Ho sbagliato. Ma certamente uno che si comporta come si sta comportando in questi giorni. Ho già dato”.

L’INCOGNITA DEI GRUPPI

Torna alla ribalta, sia pure sullo sfondo, pure la non irrilevante questione dei gruppi parlamentari. Renzi ha ribadito anche ieri di non voler crearne di autonomi: dopo il Senato, da oggi anche alla Camera, grazie alla riforma del Regolamento e alle deroghe, Iv potrebbe però formarli.

 

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