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Credersi grande di una grandezza latente

Lo scrisse benissimo Italo Svevo: «Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.»

Una voce dal Cile

Una testimonianza. Abbiamo ritenuto utile diffonderla. Nei prossimi giorni approfondiremo la questione. Ma siamo sicuri che la vicenda sia raccontata con lealtà?

Il governo del “per me”

Ora, ci sta che la dialettica politica sia un elemento normale anche in una compagine di governo ma c’è qualcuno da quelle parti che si rende conto quanto sia difficile dare credito a questo spettacolo qui fuori?

Si muore, di tatticismi.

Anche perché il punto sostanziale è proprio qui: c’è un pezzo di Paese che si dichiara non disposto a aiutare e c’è un pezzo di Paese che invece decide di volgere lo sguardo su chi ha bisogno. Semplice, lineare. 

Zaia manganellato

Un buffetto, mica una manganellata, perché ancora crediamo nella legge, qui, dalle nostre parti.