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Audioteca

Lo sgombero dei Casamonica. Al di là del tifo.

«Perché mai tutti sparlano di tutti? Credono tutti di rimetterci qualcosa se riconoscono il più piccolo merito a qualcuno».

Si potrebbe partire dalla massima di Johann Wolfgang Goethe per aprire una riflessione sullo sgombero di ieri che ha visto per la prima volta lo Stato (e il Comune di Roma e Regione Lazio) alzare la voce con la schiena dritta contro il clan dei Casamonica, facendoli sloggiare dalle loro ricche (e abusive) abitazioni

Lo zelo di Zuccaro (contro le ONG)

A Catania devono essere sparite le emergenze: niente criminalità, niente roghi tossici, niente corruzione, niente mafia, niente di niente. Il procuratore Zuccaro da due anni ha individuato negli sbarchi l’unico vero problema del Paese e fa niente se il suo battersi strenuamente sia utile solo alla pancia di chi sui migranti ha lucrato (fino a diventare il primo partito) e non abbia nessun risultato giuridico: ciò che conta è il rumore.

L’indifferenza è incostituzionale

Ogni volta che muore un partigiano c’è da dividersi anche il suo peso, il suo compito. Che poi è una parola bellissima, partigiano: significa “sapere esattamente da che parte stare”, odiare gli indifferenti. Non si tratta di essere antifascisti soltanto, no, si tratta di rispettare l’articolo 4 della Costituzione che dice “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”. Quindi l’indifferenza è incostituzionale, oltre che vigliacca. Come spiegava il partigiano Eros.

Salvini, l’aspirante stregone

Non è solo Salvini: siamo insozzati da una scia che ha lasciato come bava il suo passaggio e che presumibilmente sopravviverà anche dopo la caduta politica del leader della Lega.

——– Il testo è su https://www.linkiesta.it/it/article/2018/11/16/salvini-non-sara-razzista-ma-i-suoi-elettori-si-ed-e-tutta-colpa-sua/40156/

Il podcast è anche facilmente scaricabile da iTunes qui (oppure abbonarvi via mail qui).

Un regalo (se vi piace): leggo il secondo capitolo

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Come promesso, ‘Mio padre in una scatola da scarpe’ diventa podcast con la lettura a voce alta. Ha qualcosa di magico, la lettura di un libro, perché mi tiene in bilico tra i miei diversi lavori, tra la scrittura e il palco, e per questo ci tengo moltissimo. Quindi pian piano aggiungeremo tutti i capitoli, un cammino svolto insieme, una compagnia prima di dormire. Eccoci al secondo, “le botte in piazza”, che rientra personalmente tra i miei preferiti.
Il podcast è anche facilmente scaricabile da iTunes qui (oppure abbonarvi via mail qui). Ma tra qualche giorno vi racconto anche come le portiamo sul palco. Restiamo in contatto. Buon ascolto.

Un regalo (se vi pare): la lettura del primo capitolo di ‘Mio padre in una scatola da scarpe’

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Come promesso, ‘Mio padre in una scatola da scarpe’ diventa podcast con la lettura a voce alta. Ha qualcosa di magico, la lettura di un libro, perché mi tiene in bilico tra i miei diversi lavori, tra la scrittura e il palco, e per questo ci tengo moltissimo. Quindi pian piano aggiungeremo tutti i capitoli, un cammino svolto insieme, una compagnia prima di dormire.
Il podcast è anche facilmente scaricabile da iTunes qui (oppure abbonarvi via mail qui). Ma tra qualche giorno vi racconto anche come le portiamo sul palco. Restiamo in contatto. Buon ascolto.