«La politica dell’Unione europea di assistere la guardia costiera libica nell’intercettare e respingere i migranti nel Mediterraneo è disumana»: a dirlo è Zeid Raad al-Hussein, Alto Commissario Onu per i diritti umani che è intervenuto sull’immane tragedia dei migranti che in molti fingono di non vedere più. «La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità», ha aggiunto al-Hussein.
E non è la prima volta che l’Onu usa parole così dure. E, a dire il vero, non è nemmeno solo l’Onu visto che da mesi anche qui da noi proviamo a scriverlo tutti i giorni, tutto il giorno. In pochi, a dire la verità, con solo un pezzo di sinistra (Possibile e Sinistra Italiana per parlare delle forze parlamentari) mentre anche dalle parti del Pd ormai il “restare umani” è diventata una frasetta buona per qualche slogan da social network e niente di più.
L’Onu, nella nota del suo Commissario, ha anche denunciato l’aiuto fornito dall’Italia alla Guardia Costiera libica per arrestare i migranti in mare «nonostante le preoccupazioni espresse dai gruppi per i diritti umani». Tutto questo nel giorno in cui la Cnn ci mostra le immagini di una vendita di schiavi come carne da lavoro a pochi dollari al chilo: una scena che inorridisce nelle scene Tv ma scivola leggera nella realtà di questo tempo.
Ripensavo all’aggettivo migliore per fotografare l’atteggiamento italiano (e europeo) di questi ultimi mesi. Ci penso ogni volta che una tragedia o qualche orrore ci costringe a scrivere l’ennesimo editoriale che ciclicamente si ripete, anestetizzati come siamo dal flusso continuo di notizie orribili. Ho scritto più volte “feroce” perché la bocca Mediterraneo è stata sostituita dalle mura che nascondono i denti e i morti; ma qui non ci sono brandelli in giro, rimane tutto sepolto, prima in acqua e ora sulla terra. Anche la parola “strage” ormai, purtroppo, risulta svuotata dalle iperboli che troppo spesso il giornalismo osa. E alla fine l’aggettivo migliore, inaspettatamente, sta invece in un documento bollato: “disumano”. Perché di assenza dei caratteri propri dell’umanità cordiale si tratta, in effetti.
È l’Italia. La disumana.
Buon mercoledì.
(continua su Left)