[Prima di cominciare un precisazione: la parola “onore” volutamente usata nel suo bellissimo senso meritorio:
In senso più soggettivo e unilaterale (con riferimento a ciò che sente e prova la persona stessa), il sentimento della propria dignità, la coscienza dell’alto valore morale che ha la buona reputazione, e di conseguenza il costante desiderio di non demeritarla, nel possesso di quelle qualità che procurano la stima altrui, come l’onestà, la lealtà, la rettitudine, la serietà e di quelle altre che a ciascuno impone il suo particolare stato.]
Inizialmente fu un radiodramma. La storia di Dorando Pietri mi era stata commissionata per farne una trasmissione per RadioRai. Era qualche anno fa e già rimbombava forte questa smania di primeggiare come unico risultato accettabile. Gli anni poi hanno peggiorato la nevrosi sociale e ancora di più oggi la spaccatura tra i sopravviventi e gli scalatori è diventata una ferita con labbra molto più larghe così proporlo ora diventa obbligatorio per preservare il dovere di solidarietà senza pena ma con matura e piena condivisione. Se riuscissimo a “farci carico” di tutti i Dorando Pietri di questo nostro mondo probabilmente salveremo le virtù “fuori moda” del merito, dell’impegno, della perseveranza e dell’ostinazione non egoista.
“Corro perché scivolo” è stato un balsamo nel pensarlo e nello scriverlo e vorrebbe essere un balsamo nel leggerlo e per questo abbiamo voluto che diventasse anche carta con i suoi sapori anche si ci è costato fatica. Un manifesto dei secondi in cui ci iscriviamo. Con onore.
Il libro lo potete acquistare nella nostra piccola bottega (mi sto affezionando ai piccoli passi, finalmente, dopo anni di tentativi) e durante le rappresentazioni teatrali o le presentazioni (che potete organizzare contattandoci qui) perché ne siamo molto gelosi. Con cura. Come si usa con le cose belle.
Buona lettura, se vi va.