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LA STAMPA: 3 domande a Giulio Cavalli

LA STAMPA intervista Giulio Cavalli sul rapporto di Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro”

«Infiltrazioni anche al Nord ma c’è paura a denunciarle» 3 domande a Giulio Cavalli, attore, scrittore e consigliere regionale lombardo

MARCO BRESOLIN

MILANO

Nemmeno un atto intimidatorio verso gli amministratori lombardi o piemontesi. Eppure le infiltrazioni mafiose al Nord ci sono. Una situazione che l’attore e scrittore milanese Giulio Cavalli conosce molto bene. Consigliere regionale dal 2010, al Pirellone va con la scorta a causa delle numerose minacce subite.

È possibile che al Nord nessun politico locale sia mai stato minacciato?

«Se un fatto non viene denunciato non è detto che non si sia mai verificato. E in Lombardia c’è molta paura a denunciare. Ci si sente soli».

Oppure i criminali non hanno bisogno di arrivare ad atti intimidatori per «convincere» i loro interlocutori politici …

«Chiaro, la minaccia è l’ultima di una serie di pressioni politiche o di ritorsioni economiche. A volte, magari, basta una stretta di mano …»

Da questo punto di vista. qual è la differenza tra gli amministratori del Nord e quelli del Sud?

«Al Sud è più netta la distinzione tra chi sta di qua e chi sta di là. Al Nord c’è meno voglia di prendere una posizione. C’è una zona grigia in cui è molto facile infiltrarsi. Anche perché quelle che dovrebbero essere le sentinelle ci hanno sempre tranquillizzato con un negazionismo bugiardo».

LA STAMPA Data 12-12-2011 Pagina 10 

Quella sporchissima enclave: il San Raffaele

La mattina del 18 luglio, Mario Cal, il manager della sanità privata più potente d’Italia, entra nel suo ufficio e si spara. Cal non è un manager qualunque, è il fidatissimo braccio destro di Don Luigi Verzè, il fondatore del San Raffaele, l’impero della sanità convenzionata, sepolto da un miliardo e mezzo di debiti. Il suicidio di Mario Cal, però, sembra solo uno dei misteri. Cosa c’è dietro il disastro finanziario che rischia di mandare in frantumi l’ospedale privato più importante del Paese? Perché migliaia di dipendenti rischiano di perdere il lavoro? Le cause della morte e della voragine finanziaria vanno cercate nei paesi di mezzo mondo. Coperto dalla nebulosa legislazione che circonda le fondazioni e il loro controllo, il gruppo di don Verzè, che governa un reticolo impressionante di società, ha investito milioni di euro in attività insospettabili come strutture alberghiere e piantagioni di mango e uva in Brasile. L’inchiesta di Alberto Nerazzini che per Report è andato fino a Salvador de Bahia, dove si trova il quartier generale del prete manager, prova a ricostruire una vicenda intricata che ogni giorno che passa riserva nuovi capitoli e apre scenari sorprendenti, a cominciare dai rapporti tra Don Verzè e i vertici dei servizi segreti. All’interno della storia spuntano imprenditori discussi che con movimentazioni di denaro, hanno consentito a tutto il sistema di reggere. È il caso della famiglia Zammarchi titolare della Diodoro e della Metodo, le due società che al San Raffaele fatturavano costi anche 5 volte superiori a quelli standard. Ma con quale scopo? Per drenare denaro e creare fondi neri? Per pagare i politici? La magistratura che sta tentando di sbrogliare i fili di questa complicata matassa indaga e arresta Daccò, l’uomo ombra della sanità lombarda, vicino al governatore Formigoni. Ma è solo l’inizio di un’indagine che deve inseguire fiumi di denaro finiti nei conti di società off shore. Per arrivare a scoprire la verità di uno dei crac più misteriosi della storia del nostro Paese bisogna però scoprire chi è veramente Don Luigi Verzè e cosa si nasconde dietro la sua impenetrabile comunità religiosa: l’associazione dei Sigilli. Ma soprattutto si deve scoprire qual è stata, per decenni, la sua rete di amicizie e protezioni. La puntata integrale sarà visibile online da domani . Martedì 13 dicembre alle 15 videochat con l’autore Alberto Nerazzini.

Crolla Regione Lombardia e fingono di non accorgersene

BRESCIA – Non solo l’inchiesta «va avanti spedita», ma «presto ci saranno nuove sorprese», e a quel punto «il quadro sarà ancora più nitido». Se si sta alle parole dell’investigatore, una previsione la si può azzardare: la nuova bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione Lombardia — il doppio fascicolo su tangenti e traffico illecito di rifiuti spacchettato adesso su due Procure (Milano per la corruzione, Brescia per le scorie pericolose) — produrrà altri effetti ravvicinati. NUOVI AVVISI Leggi: un’infornata di nuovi avvisi di garanzia. A carico anche — presumibilmente — di politici e amministratori lombardi. Quali? Ai piani alti del palazzo di Giustizia di Brescia — gli atti sono stati trasmessi per competenza territoriale al pm milanese Alfredo Robledo — c’è il massimo riserbo. Ma alcune indiscrezioni lasciano supporre che — dopo il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, finito in carcere per avere ricevuto, secondo l’accusa, una tangente da 100mila euro — anche ad altri toccherà rispondere degli appoggi forniti all’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli e alla sua rete di consulenti-maneggioni. (da REPUBBLICA)

Giulio Cavalli ospite di Sottodiciotto Filmfestival

La mafia è cosa nostra. Tavola rotonda e proiezioni

L’iniziativa La mafia è cosa nostra, promossa dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura e dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, che ha proposto alle scuole quattro film con protagonisti giovani e ragazzi vittime e oppositori delle mafie, si conclude con un grande evento: una tavola rotonda in cui personalità di spicco impegnate a vario titolo nella lotta contro la criminalità organizzata si confronteranno con gli studenti su una delle piaghe più vergognose del nostro Paese: la tentacolare irradiazione delle mafie da Sud a Nord e, in particolare, il ruolo giocato dai minori in questo contesto. L’universo giovanile, se da un lato combatte fermamente il sistema mafioso, è tuttavia vittima di tale sistema, sotto molteplici aspetti. Basti pensare ai ragazzi ammazzati dalle cosche mafiose, o sotto scorta perché si espongono in prima persona, denunciando fatti e individui; alle vittime ignare, pura merce di scambio o vendetta; o infine ai minori reclutati, spesso ancor bambini, tra le fila della “onorata società”. Si tratta di una questione oltre che grave, incandescente, che richiede un forte impegno da parte di tutti, nella difesa del diritto delle nuove generazioni di crescere in una società fondata su legalità e libertà.
La tavola rotonda è preceduta dalla proiezione di due cortometraggi.

Partecipanti alla tavola rotonda: Gian Carlo Caselli (Procuratore Capo della Repubblica di Torino), Francesco Forgione (già Presidente Commissione Parlamentare antimafia), Don Marcello Cozzi (responsabile nazionale della formazione, dei temi antiusura e antiracket per Libera), Giulio Cavalli (attore e scrittore), Rosanna Scopelliti (coordinatrice nazionale del Movimento “Ammazzateci tutti”)
Tavola rotonda condotta da Lirio Abbate (inviato de «L’Espresso» ed esperto di mafia)

Ladri di vita di Gennaro Testa (Italia 2005, 16′)
Una donna e un ragazzo, per motivi diversi, s’imbattono nello strozzino del quartiere, che dopo averli raggirati con una finta amicizia, li trascina nel baratro dell’usura.

Io vivo! di Marina Paterna (Italia 2009, 10′)
Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, viene rapito a 13 anni dalla mafia il 23 novembre del 1993 e tenuto sotto sequestro 779 giorni. Il ragazzino viene strangolato e sciolto nell’acido nel 1996.

 ore 10 | Teatro Alfieri

Gli ospiti del Festival

Sir Alan Parker

Jaco Van Dormael

Jimmy Teruaki Murakami

Marco Risi

Delphine Gleize

Andrea Segre

Pif

Enrico Verra

Saphia Azzedine

Marco Pozzi

Costanza Quatriglio

Daniele Gaglianone

Ladis Zanini

Serge Latouche

Andrea Bajani

Giancarlo Caselli

Don Luigi Ciotti

Giulio Cavalli

Il ponte

“Penso che il ponte sullo Stretto di Messina possa essere un ulteriore incubatore di sviluppo e di crescita per un’area di importanza strategica per tutto il paese”. Così parlava, due anni fa, Mario Ciaccia, amministratore delegato di BIIS – Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (gruppo Intesa Sanpaolo), oggi vicesuperministro dell’Economia, delle infrastrutture e dei trasporti, accanto al “collega” Corrado Passera, “ex” consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. A volte ritornano. (Claudio Fava)

Contromanovra: le nostre proposte

L’ALTRA MANOVRA POSSIBILE

PATRIMONIALE PER LA GIUSTA CRESCITA

I contenuti della manovra Monti ci fanno esprimere un giudizio del tutto negativo. Sembrano passati secoli dal discorso d’insediamento in cui Monti indicava nella lotta all’evasione fiscale, nello spending review e nella giustizia l’orizzonte da perseguire con determinazione. La realtà purtroppo è un’altra. La crisi, scatenata dalla finanza globale e aggravata dall’inerzia prolungata del governo Berlusconi e dagli altri governi europei, non può ancora una volta essere pagata da lavoratori, pensionandi, che si vedono rubati due anni di vita, e pensionati. Il taglio ulteriore agli enti locali, Regioni Comuni e Province, determinerà una situazione drammatica per la sanità pubblica, per i servizi alla persona, per le politiche sociali. Il welfare municipale non sarà più in grado di contenere la moltiplicazione dei bisogni sociali e della disperazione. L’aumento, ulteriore, del 2% dell’Iva avrà ripercussioni negative sul potere d’acquisto delle famiglie, dei giovani, dei precari, contraendo i consumi, fino ad arrivare anche a quelli di prima necessità. Tra le tante misure che non ci convincono ce n’è una che giudichiamo potenzialmente devastante. Si tratta della garanzia dello Stato per le passività bancarie, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite. Non è vero che è stato fatto in tutta Europa. è una misura che è stata applicata solo dall’Irlanda e che ha portato quel Paese al fallimento. Le banche possono essere garantite, mentre i cittadini devono tirare la cinghia. Da ultimo l’assenza di una patrimoniale getta un’ombra imbarazzante sul governo Monti. Senza giustizia sociale e senza forme di progressività nella tassazione è difficile cogliere discontinuità sostanziali dal governo precedente. Sinistra ecologia e libertà continuerà a fare la propria parte contro la crisi e le politiche neoliberiste dimostrando che ci può essere una strada alternativa a quella dell’austerità che ci consegna ad una recessione senza crescita, senza politiche industriali e senza lavoro. Oggi presentiamo un pacchetto di proposte denominato appunto “Patrimoniale per la giusta crescita”. Una serie di azioni che dimostrano come e dove scovare risorse colpendo i grandi patrimoni, le rendite e coloro che non hanno mai pagato. Senza dimenticare il tema della giustizia sociale e il paradigma della conversione ecologica come paradigma generale di rilancio delle politiche produttive e di cura del paesaggio. Ma anche alcune idee per salvare non solo il Paese ma la tenuta stessa dell’Unione Europea. In primo luogo bisogna cambiare il mandato e la missione della Banca Centrale Europea che non può avere più solo “l’obiettivo della stabilità dei prezzi”, ma deve diventare una vera banca per l’unità politica e democratica dell’Unione Europea. Bisogna regolamentare e controllare l’effettiva attività delle agenzia di rating che spesso hanno pesanti conflitti di interessi e più volte hanno clamorosamente fallito le loro previsioni. E’ indispensabile attivare l’euro project Bond. Proposte fondate sulla centralità della patrimoniale, prima straordinaria poi ordinaria, sugli accordi internazionali contro la fuga dei capitali, sulla trasparenza e la lotta all’evasione, sul colpire i capitali scudati, sulla lotta alla corruzione, su di un fisco più equo, sulla tassazione delle emissioni inquinanti e su come e quanto colpire immobili e beni mobili di lusso. Azioni da suggerire a chi siede in Parlamento. Perché saranno i parlamentari a votare la manovra. Pensiamo che le forze politiche che siedono alla Camera e al Senato debbano trovare le idee e la determinazione per cambiare di segno ad una manovra sbagliata, ingiusta e fondamentalmente recessiva. E per questa via rimetteremo al centro la democrazia e persino all’idea stessa di sovranità popolare.

PIU’ EUROPA

La BCE deve cambiare il suo mandato e la sua missione per rispondere alle esigenze reali di funzionamento economico dell’Unione Europea. Deve farlo a partire da un aiuto diretto e non condizionato ai Paesi in crisi. Realizzare una struttura di controllo sulla funzione e ruolo delle agenzie di Rating.

Euro/project Bond

Fiscalità europea

Audit internazionale sulla composizione dei debiti sovrani degli Stati

PATRIMONIALE

Misura di urgenza per abbattimento debito e per la crescita sostenibile.

Finalità

Abbattimento di una parte dello stock del debito pubblico che liberi miliardi nell’immediato e copra i 218 miliardi di titoli che lo stato dovrà emettere entro Aprile 2012 (per pagare tutti i titoli di stato che stanno andranno a scadenza) (Fonte: Bollettino trimestrale 2011 Ministero del Tesoro) Investimenti in crescita sostenibile per ridurre il trend del debito.

Struttura: applicata sulla ricchezza delle famiglie

(La ricchezza netta delle famiglie Italiane e delle società, data dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore, fabbricati non residenziali, macchinari, attrezzature, scorte e avviamento, terreni), delle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti) (Definizione Banca d’Italia)

Imposta patrimoniale straordinaria

o Patrimoniale straordinaria un tantum – gettito 200 miliardi:

• Tassare le ricchezze finanziarie liquide del 20% più abbiente della popolazione che ammontano a 2200 miliardi di euro. Con imposta al 10%, gettito potenziale 200 miliardi ( impatto non invasivo in termini di riduzione del PIL).

o Patrimoniale straordinaria biennale – gettito 10 miliardi:

• Aliquota del 5xmille (0.5%) per 2 anni oltre i 500.000 euro. Gettito stimato in 2 anni di circa 10 miliardi.

(G. Tabellini (rettore Bocconi) è a favore a patrimoniale straordinaria al 5xmille)

Imposta patrimoniale ordinaria

o 5xmille (0.5%) oltre 800000, gettito annuale 2 miliardi circa l’anno Condizioni necessarie per l’applicazione della patrimoniale

o Applicazione sui valori catastali (più 15% -30% e non 60%) previo aggiornamento senza maggiore consumo di suolo finalizzato a compensare il divario con il valore di mercato.

o Meccanismi di controllo della spartizione della ricchezza patrimoniale al di sotto della soglia tramite disaggregazioni fittizie del nucleo familiare e controllo sulle successioni.

o Reintroduzione tassa sulla successione.

o Controllo società di comodo per assegnazione proprietà.

o Retroattività del calcolo dell’imposta sul valore immobiliare in base ad un periodo di tempo il cui inizio sia precedente all’entrata in vigore dell’imposta.

ACCORDI INTERNAZIONALI

Gettito: dai 20 ai 30 miliardi

Accordi internazionali sul controllo e l’identificazione dei flussi finanziaria. Accordi Svizzera-Italia sulla linea degli accordi Gran Bretagna e Germania con Svizzera.

TRASPARENZA E LOTTA ALL’EVASIONE

-Reintroduzione falso in Bilancio -Coinvolgimento degli intermediari finanziari e delle agenzie del territorio:

o “CUD finanziari ed Immobiliari”. Emissione obbligatoria di certificati riassuntivi delle situazioni finanziarie ed Immobiliari di ogni soggetto, da parte di istituti finanziari che ne detengono attività finanziarie e agenzie del territorio

-Pubblicazione dichiarazione dei redditi e dei patrimoni online obbligatoria

-Soglia minima nell’uso del contante a 300 euro.

-Obbligatorietà del sistema di pagamento elettronico in tutti gli esercizi e attività professionali.

-Elenco telematico clienti-fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione

-Obbligo per commercianti e professionisti di dedicare un apposito conto corrente a incassi e pagamenti di lavoro

-L’obbligo di riportare il codice fiscale dell’autore di ogni girata

CAPITALI SCUDATI Gettito potenziale circa 15 miliardi

Maggiori sanzioni per seconda rata dei condoni IVA spariti.

Maggiorazione imposta, dal 5% al 20%, sui capitali scudati.

TASSAZIONE E REGOLAZIONE DELLA FINANZA

Tassazione transazioni finanziarie con aliquota al 0.05%. Esclusi mutui e contratti assicurativi, titoli di stato ed azioni sul mercato primario. I titoli derivati un’aliquota del 0.1%. Gettito annuale atteso in Europa 55 miliardi di euro (secondo la Commissione Europea)

Tassare le rendite finanziarie da attività più rischiose (23%) e

riportare al 12.5% quello su obbligazioni.

LOTTA ALLA CORRUZIONE

Transparency international Italia stima la corruzione pari ad perdita di 50 miliardi l’anno. Rafforzamento degli ambiti di contrasto alla corruzione in capo alla Corte dei Conti.

FISCO

Aggiornamento imposta sui redditi delle persone fisiche – IRPEF

o < 15 mila euro – 20%

o 15-28 mila euro – 27%

o 28-55 mila euro – 38%

o 55-70 mila euro – 41%

o 70 – 200 mila euro – 45%

o Oltre 200 mila euro 47%

o Oltre un milione di euro 49% (le ultime due aliquote temporanee in attesa di una revisione complessiva della politica dei redditi)

Addizionale IRPEF per le case di proprietà tenute a “disposizione” (nè locate nè adibite ad abitazione) nelle aree metropolitane.

Aggiornamento del FISCO per le giovani generazioni. Reintroduzione NO TAX ARIA fino a 6mila euro annui su giovani con meno di 35 anni che non ricevono altre deduzioni fiscali. Tale riduzione sarà compensata da un aumento dell’aliquota sulle fasce più alte di reddito.

Oppure in alternativa

defiscalizzazione fasce deboli: semplice riduzione dal 23% al 20% dell’aliquota sui redditi più bassi compensata da aumento aliquote su redditi alti.

TASSA EMISSIONI CO2 Gettito potenziale 500 milioni di euro

Tassazione progressiva dei veicoli in base all’emissioni inquinanti che colpirà i mezzi più potenti ed ecologicamente inefficaci

IMMOBILI DI LUSSO

Revisione tassazione degli immobili di lusso. Ad oggi su castelli e immobili di pregio non si paga alcuna tassa.

FREQUENZE TV Gettito potenziale 1,5 miliardi di euro

Bloccare la gara che concede gratuitamente sei frequenze tv per 20 anni alle televisioni nazionali dominanti (Rai e Mediaset). Una gara fondata sulla gratuità che permette ai vincitori di rivendere le frequenze dopo 5 anni senza alcuna autorizzazione ministeriale.

ALTRE MINORI USCITE 4,4 miliardi di euro

Riduzione degli organici delle forze armate a 120mila unità e integrazione dentro la cornice europea e delle Nazioni Unite.

Gettito previsto 3 miliardi di euro.

Blocco dei contratti per la realizzazione di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter, 4 sommergibili Fremm, dei cacciabombardieri F35 e delle due fregate Orizzonte.

Gettito previsto 783 milioni di euro.

Ritiro delle truppe dall’Afghanistan e da tutte quelle missioni internazionali che non abbiano la copertura delle Nazioni Unite.

Gettito previsto 616 milioni di euro.

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L’intervento di riduzione della spesa previdenziale operato dal Governo Monti

Premessa

“Negli scorsi anni la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso, a regime, il sistema pensionistico Italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali shock negativi. Già adesso l’età di pensionamento, nel caso di vecchiaia, è superiore a quella dei lavoratori tedeschi e francesi”

Così il Presidente Monti si è espresso al Parlamento presentando il programma del suo Governo; oggi quelle parole confermano che i tagli alla spesa previdenziale non sono funzionali a ristabilire una maggiore equità del sistema né a sanare un eccesso di generosità rispetto agli altri sistemi Europei ma,in quanto facilmente quantificabili anche nei propri effetti nel tempo, servono solo a rassicurare i mercati.

Nel sistema contributivo, che verrà applicato a tutti a partire dal 1 Gennaio 2012, la prestazione pensionistica è strettamente dipendente dai contributi versati durante la vita lavorativa e i coefficienti di trasformazione, in base ai quali si calcola l’ammontare della pensione, tengono conto dell’attesa di vita media rendendo indifferente per le casse dello stato l’età di pensionamento.

Il problema dunque non è la sostenibilità economica del sistema ma la sua sostenibilità sociale dal momento che i due parametri di riferimento della riforma del 1995, cioè carriere lavorative stabili e continuative e crescita del Pil di almeno 1,5 punti l’anno, sono venuti meno con il rischio che i più giovani debbano attendersi pensioni assai inferiori a quel 60% della retribuzione media(cioè circa 900 euro) previsti dal protocollo sul Welfare del Governo Prodi.

Per questi motivi siamo convinti che non si possa tagliare ulteriormente la spesa previdenziale, che i tagli alla spesa pubblica debbano riguardare altre voci(spese militari, grandi opere non prioritarie, riorganizzazione del funzionamento della macchina amministrativa ecc.) e che le risorse che possono derivare da processi di equità interni al sistema previdenziale vadano utilizzate per dare ai giovani una prospettiva pensionistica e a tutti la speranza di una vecchiaia dignitosa.

Nella proposta Monti non c’è alcuna traccia di quella equità intergenerazionale di cui si parla ogni volta che bisogna giustificare i previsti tagli alla spesa pubblica.

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Perché siamo contrari agli interventi previdenziali decisi dal Consiglio dei Ministri

– Blocco delle indicizzazioni al costo della vita per le pensioni superiori a 960 euro.

Dopo il 1992 le pensioni hanno perso ogni aggancio alla dinamica salariale e la rivalutazione rispetto all’inflazione rimane l’unica salvaguardia contro la perdita progressiva del loro valore reale.
L’eliminazione di questo strumento, anche per pensioni modeste come quelle tra mille e duemila euro mensili, seppure prevista al momento solo per il biennio 2012-2013, produrrà una secca diminuzione del potere d’acquisto delle pensioni. Poiché la misura riguarda circa 9 milioni di pensionati sarà inevitabile un impatto negativo sull’economia del Paese.

-Aumento dell’età pensionabile a 67 anni per uomini e donne.

E’ una misura iniqua perché non considera che i lavori sono diversi per fatica e per impegno e che il mercato del lavoro oggi tende ad espellere i lavoratori anziani. Inoltre l’equiparazione dell’età pensionabile tra uomini e donne cancella l’unico riconoscimento per il lavoro di cura presente nel nostro ordinamento.

Della favola bella secondo cui i risparmi derivanti da questa operazione sarebbero stati investiti in nidi, servizi per anziani e per le famiglie, per alleviare la fatica delle donne, non è rimasto nulla. I 3,5 mld risparmiati andranno a ripianare il debito pubblico. Se a questo si aggiungono i tagli consistenti alle risorse per gli Enti Locali( circa 5,5 mld), con conseguente riduzione dei servizi pubblici, sarà evidente come le donne siano tra i soggetti più penalizzati dalla manovra.

In quanto ai giovani non solo manca ogni intervento per garantire loro una pensione dignitosa, ma l’allungamento dell’età pensionabile, insieme con il blocco del turnover e delle piante organiche del pubblico impiego, ridurrà ulteriormente le loro occasioni di occupazione.

-Abolizione delle pensioni di anzianità con spostamento a 42 anni della contribuzione necessaria per andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica.
L’aumento dell’età pensionabile e la contemporanea abolizione delle pensioni di anzianità, in presenza di un aumento della disoccupazione e di una precoce espulsione dal mercato del lavoro degli ultracinquantenni, aumenterà il numero di chi sarà privo di reddito non essendo più né lavoratore, nè pensionato, con conseguente aumento della spesa sociale.

-Estensione a tutti del sistema contributivo pro rata.

Ci sarà una riduzione della pensione attesa per molti lavoratori senza che ad essa corrisponda un sostegno alle pensioni più basse né il ritorno ad un’uscita flessibile dal mercato del lavoro come previsto nella riforma Dini del ’95 che lasciava almeno uno spazio alle scelte delle persone.

– Riteniamo gravissimo anche il riferimento ad una commissione che entro il 2012 studi le modalità per trasferire parte dei contributi dovuti all’INPS verso fondi pensionistici integrativi. Un modo subdolo per operare una sostanziale riduzione della copertura pubblica previdenziale. Scrivere che in questo modo si cerca di garantire la pensione dei giovani, data l’attuale crisi finanziaria, costituisce un’offesa alla razionalità.

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Le nostre proposte

Ribadiamo che va rifiutato il tentativo di fare cassa con le pensioni e bisogna invece aumentare la sostenibilità sociale del sistema, sia integrando le pensioni più basse, sia riconoscendo a chi esegue lavori più pesanti( non solo usuranti) e a chi ha in carico l’assistenza di soggetti non autosufficienti la possibilità del pensionamento anticipato. Proponiamo perciò di:

  •  Diversificare l’età pensionabile a seconda della tipologia di lavoro e la conseguente attesa di vita modificando anche i coefficienti di trasformazione in base agli stessi parametri.
  • Integrare le pensioni inferiori al 60% della retribuzione media con una somma finanziata dalla fiscalità generale che potrebbe essere proporzionale ai contributi versati, in modo da valorizzare il lavoro.
  • Non rassegnarsi ad affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione solo dal versante del prolungamento dell’età lavorativa, ma ragionare di politiche di invecchiamento attivo che ,attraverso forme di part-time in uscita, incentivazione del volontariato, sostegno alla produttività sociale degli anziani, prefigurino un nuovo patto tra generazioni.Dove trovare le risorse?Nella manovra Monti, si prevede un innalzamento della contribuzione dei lavoratori autonomi di 0,3 punti l’anno fino ad arrivare all’innalzamento di un punto. Si tratta di un adeguamento veramente modesto soprattutto se paragonato all’innalzamento di un punto di contribuzione per i lavoratori precari prevista nella manovra di Agosto. Oggi i lavoratori dipendenti pagano un’aliquota contributiva del 33%, i lavoratori autonomi una del 20-21%, i lavoratori parasubordinati una del 27%.Se equiparassimo l’aliquota dei lavoratori autonomi a quella dei parasubordinati, e cioè a quella di lavoratori con un reddito mediamente basso, recupereremmo circa 5 miliardi di euro da destinare all’integrazione delle pensioni più basse con un’operazione di vera equità.

(il documento di SEL – Sinistra Ecologia e Libertà)

Regole 2012 della sanità lombarda

Ieri durante la seduta della giunta regionale è stata votata una delibere sulle regole 2012. Le regole come dice la parola stessa regolano il servizio sanitario, sociale e socioassistenziale della ns. regione. Nella delibera si legge tra l’altro che ci sarà la cancellazione del day hospital su alcuni interventi. Ad esempio il tunnel carpale e la catarrata d’ora in avanti diventerà una prestazione ambulatoriale e come tale con ticket a carico del cittadino. La novità è l’intervento su tutta la partita cronicità. Viene introdotto il CReG(Cronic Related Group) sul territorio per la cura dei pazienti cronici in 5 ASL sperimentali (Milano, Milano2, Bergamo, Como, Lecco). Le patologie considerate sono: broncopenumopiatia, diabete di tipi I e II, ipertensione e cardiopatia ischemica, osteoporosi, patologie neuromuscolari. I pazienti coinvolti saranno circa 126.000. Per discutere e confrontarsi su questa nuova realtà lombarda il gruppo regionale di Sel organizza un convegno il giorno 16 dicembre alle ore 14.00 presso il palazzo Pirelli via F. Filzi.

Zagaria: quando si dice il caso

Pagina 141 del mio libro NOMI COGNOMI E INFAMI: Io mi vergogno delle orecchie e gli occhi che latitano, leggono e ascoltano di Michele Zagaria forse da Casapesenna.

Oggi hanno arrestato Michele Zagaria a Casapesenna. Quando si dice il caso.