Gli spettacoli teatrali in tournée.
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Spettacoli in distribuzione
FALCONE, BORSELLINO E LE TESTE DI MINCHIA – IL RIDICOLO ONORE
Recuperando i canoni dei giullari del ‘500 si percorre la storia delle mafie smontando il presunto onore di presunti boss che si sgretolano di fronte alla risata. Poiché ridere di mafia è il modo migliore per neutralizzarla e poiché praticare la memoria è un dovere, ridere e ricordare sui palchi è il modo migliore per additare le mafie e per provare a sconfiggerle (e costringere chi deve farlo a farlo).
Ridere di mafia è un antiracket culturale. Se la parola funziona significa che tutti hanno in tasca l’arma bianca con cui prendere parte alla battaglia
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A CASA LORO
Il mare non uccide. Ad uccidere sono le persone, la povertà, le politiche sbagliate e le diseguaglianze che rendono il mondo un posto opposto dipendentemente dal nascere dalla parte giusta o sbagliata. “A casa loro”, partendo dalle coraggiose inchieste di un reporter internazionale, prova a raccontare quella parte del mondo che ci illudiamo di conoscere e di poter giudicare guardando le immagini dei profughi mentre invece ci viene nascosta nel buio delle notizie non date. “A casa loro” è anche la scelta di versare sul palco quel pezzo di mondo che ignoriamo per assolverci e invece la storia ce ne renderà conto perché la solidarietà non sta nei regolamenti, nei trattati internazionali e nemmeno negli editoriali. E per questo forse anche uno spettacolo teatrale serve: i furbi parlano molto di solidarietà, ma ne parlano troppo con chi avrebbe bisogno di riceverla, piuttosto che parlarne con chi avrebbe bisogno di farla.
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Spettacoli non più in distribuzione
MAFIE MASCHERE E CORNUTI
Dalla lezione dei giullari del ‘500 abbiamo imparato che la risata è l’arma più potente contro i prepotenti: quando il potere è incapace di governare rispettando le regole teme la parola dei giullari perché ha bisogno di nascondere le proprie impudicizie. Ripercorrendo le operazioni antimafia degli ultimi anni “Mafie, maschere e cornuti” racconta la tragica comicità di una mafia che svelata non può fare così paura. Perché ridere di mafia è antiracket culturale. E le mafie, come tutte le cose terribilmente serie, meritano di essere derise.
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SONO TUTTI UGUALI
Cos’è l’uguaglianza? Ma davvero siamo tutti uguali? E davvero, come continuano a ripeterci, viviamo nell’unico mondo possibile?
Rileggendo Trilussa, passando da Pasolini e ripercorrendo il tempo in cui gli emigranti eravamo noi lo spettacolo affronta le cause di disuguaglianza di questi anni, dalla mancata regolamentazione della finanza, al “colonialismo solidale” che non vuole accogliere i nuovi poveri, all’invocata (e mancata) rivoluzione ecologica fino alle storture dei sistemi bancari internazionali e alla sistematica corruzione. SONO TUTTI UGUALI è un manifesto teatrale (e politico) che prova a scardinare il nonsenso di chi si ostina a dire che “non c’è alternativa”.
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NOMI COGNOMI E INFAMI
Nomi, cognomi e infami è racconto, cronaca e discussione per scoprire alcune di queste storie. E’ una riscoperta della parola, pura e semplice, una testimonianza diretta senza filtri tra palcoscenico e platea, è Cavalli che si racconta e ci racconta queste storie attraverso il suo sguardo personale.
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L’INNOCENZA DI GIULIO Andreotti non è stato assolto
Bottega dei Mestieri Teatrali e Teatro della Cooperativa, presentano il nuovo spettacolo scritto ed interpretato da Giulio Cavalli che descrive attraverso le testimonianze, le deposizioni, gli atti giudiziari una delle figure più controverse della politica italiana: Giulio Andreotti. Con la collaborazione di Gian Carlo Caselli e Carlo Lucarelli, regia di Renato Sarti e musiche dal vivo di Stefano Cisco Bellotti.
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DUOMO D’ONORE A Cento Passi Dal Duomo – Capitolo Secondo
Dopo il successo di A cento passi dal Duomo, Giulio Cavalli con i giornalisti e gli scrittori che hanno raccontato la Lombardia e il Nord dopo la maxi operazioneCrimine-Infinito, ci illustra cosa è successo, cosa succede e cosa succederà nella Regione che tra riciclaggio e corruzione voleva essere la “locomotiva d’Italia” e si è risvegliata colonizzata dalla ‘ndrangheta. I nomi, gli atti giudiziari e le amicizie politiche delle “famiglie” sul territorio tornano in scena.
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L’AMICO DEGLI EROI (PAROLE, OPERE E OMISSIONI DI MARCELLO DELL’UTRI)
Uno spettacolo liberamente tratto dalle vicenda giudiziarie (e dalle amicizie consolidate) di Marcello Dell’Utri, Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi. La vicenda (dis)umana di un giovane siciliano arrampicatore sociale che decide di essere l’anello di congiunzione di due mondi totalmente differenti (l’imprenditoria milanese estrema e l’arrembante mafia siciliana) passando indenne dal cambio dei vertici mafiosi, dei vertici politici: praticamente indenne dalla Storia d’Italia fino alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
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