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I cecchini della gente per strada

Mi si perdoni se esco per qualche minuto dalla retorica dello #stateacasa (a proposito, se potete restate in casa) e dal volemose bene che viene proferito da tutte le parti ma questa nuova moda di fare i giustizieri della notte sperando di poter fotografare con il proprio telefono qualcuno che cammina per strada o che corre al parco per poterlo sputtanare sui nostri social e per gridare all’untore non la trovo un alto esempio di leale e consapevole cittadinanza.

Mi spiego, sperando di riuscire a spiegarmi: ma siamo sicuri davvero che sia scoppiato tutto questo enorme improvviso senso civico e invece non covi da qualche parte, sotto la brace, l’ansia di potere dare una faccia e un nome a un colpevole qualsiasi per avere la soddisfazione di odiare e di sentirsi assolti come serenamente e quotidianamente avveniva prima del Coronavirus? Chiedo, eh.

Siamo sicuri che (al di là delle precauzioni sanitarie che devono essere rispettate doverosamente, anche dagli ex ministri dell’Interno con relativa fidanzata) prendersela con i vecchietti che parlottano (contravvenendo le regole, lo so, lo riscrivo, perché sia chiaro il messaggio) sotto casa, inveire con tutta questa bile, non sia un modo per “chiudere in casa” anche la propria visione del mondo e di ciò che accade dimenticando che l’angolo di osservazione non è ciò che (non) vediamo dal nostro salotto ma in questo momento in giro c’è un’Europa che (ancora una volta) si sgretola negli individualismi, c’è una Spagna che requisisce le aziende sanitarie private per l’emergenza (senza chiedere permesso, per favore e senza spendere mille grazie se si ottiene un po’ di collaborazione) mentre da noi sono decenni che tagliano sulla sanità e sui posti letto, c’è Bergamo che è una moria che spacca il cuore solo a raccontarla e ci sono migliaia di persone che non sanno come iniziare il prossimo mese, oltre al mancato coordinamento internazionale per affrontare il virus, oltre alla situazione esplosiva di Lesbo di cui parlano ancora in pochi e qualche altro migliaio di situazioni.

Insomma, mi chiedo, ma non è un po’ troppo facile così?

Buon martedì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.