Tag: corro perché scivolo

  • Domani a Padova

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    In Via Diego Valeri 9 presento il mio libro CORRO PERCHE’ SCIVOLO sulla storia di Dorando Pietri. E insieme ci raccontiamo anche quanto sia bello provare ad apprezzare anche i secondi e tutti quelli dietro.

    Il libro lo potete acquistare in ebook nell’edizione curata da L’Espresso qui oppure cartaceo qui. Oppure direttamente domani sera. Mi raccomando, eh.

  • Come organizzare una presentazione del mio libro?

    coverStiamo preparando in questi giorni (tra le mille cose) le prossime presentazioni del mio piccolo libro “Corro perché scivolo”, la storia di Dorando Pietri che, per chi ancora non lo sapesse, è in vendita edito da L’Espresso in ebook qui oppure in cartaceo (sì, esiste anche cartaceo) nella nostra piccola libreria qui.

    Tra le molte mail ogni tanto scopro che qualcuno immagini che sia complicatissimo e costosissimo avere una presentazione. Beh, no, non è così.

    Per chi volesse basta scrivere a spettacoli@giuliocavalli.net avere un luogo, avere un giorno e poco altro. Facile, eh?

     

  • Nel tempo del Presuntuoso, innamorarsi dei secondi

    E’ uscito per L’Espresso il mio ebook (con radiodramma) su Dorando Pietri. Innamorarsi dei secondi, di questi tempi, ci farebbe un gran bene.

    Trovate tutto qui.

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  • L’onore di arrivare secondo

    [Prima di cominciare un precisazione: la parola “onore” volutamente usata nel suo bellissimo senso meritorio:

    In senso più soggettivo e unilaterale (con riferimento a ciò che sente e prova la persona stessa), il sentimento della propria dignità, la coscienza dell’alto valore morale che ha la buona reputazione, e di conseguenza il costante desiderio di non demeritarla, nel possesso di quelle qualità che procurano la stima altrui, come l’onestà, la lealtà, la rettitudine, la serietà e di quelle altre che a ciascuno impone il suo particolare stato.]

    1979848_10152474464157756_2532580778484650665_nInizialmente fu un radiodramma. La storia di Dorando Pietri mi era stata commissionata per farne una trasmissione per RadioRai. Era qualche anno fa e già rimbombava forte questa smania di primeggiare come unico risultato accettabile. Gli anni poi hanno peggiorato la nevrosi sociale e ancora di più oggi la spaccatura tra i sopravviventi e gli scalatori è diventata una ferita con labbra molto più larghe così proporlo ora diventa obbligatorio per preservare il dovere di solidarietà senza pena ma con matura e piena condivisione. Se riuscissimo a “farci carico” di tutti i Dorando Pietri di questo nostro mondo probabilmente salveremo le virtù “fuori moda” del merito, dell’impegno, della perseveranza e dell’ostinazione non egoista.

    “Corro perché scivolo” è stato un balsamo nel pensarlo e nello scriverlo e vorrebbe essere un balsamo nel leggerlo e per questo abbiamo voluto che diventasse anche carta con i suoi sapori anche si ci è costato fatica. Un manifesto dei secondi in cui ci iscriviamo. Con onore.

    Il libro lo potete acquistare nella nostra piccola bottega (mi sto affezionando ai piccoli passi, finalmente, dopo anni di tentativi) e durante le rappresentazioni teatrali o le presentazioni (che potete organizzare contattandoci qui) perché ne siamo molto gelosi. Con cura. Come si usa con le cose belle.

    Buona lettura, se vi va.

  • Non vedo guerra. Vedo diverse possibilità.

    La mia intervista per narcissus.me:

    Forse conoscete già Giulio Cavalli, nelle vesti di attore, scrittore, regista e politico italiano particolarmente impegnato nel sociale. Impegno il suo che emerge spesso anche nelle sue produzioni teatrali e letterarie, in cui tratta temi pesanti, come i soprusi e le ingiustizie legati al contatto con la malavita organizzata, i rapporti tra mafia e politica, il dramma del turismo sessuale infantile. (La biografia completa di Giulio Cavalli è consultabile sul suo sito ufficiale).

    Oggi vi presentiamo Giulio Cavalli in una veste ulteriore, ossia quella di selfpublisher, lieti di aggiungere che la piattaforma che ha scelto per autopubblicare due delle sue opere è Narcissus.

    I titoli degli ebook che Giulio Cavalli ha pubblicato tramite la nostra piattaforma sono Bambini a dondolo, dramma teatrale sul turismo sessuale infantile presentato nel settembre del 2007 al Teatro dell’Elfo di Milano e Corro perché scivolo, racconto su Dorando Pietri, celebre atleta italiano dei primi del ’900, passato alla storia per aver tagliato per primo il traguardo alla maratona delle Olimpiadi di Londra del 190, 8 sorretto dai giudici che l’avevano aiutato perché stremato dalla fatica e per questo squalificato.

    In questa intervista che ci ha gentilmente concesso, Giulio Cavalli ci racconta qualcosa delle sue opere e ci spiega il perché della scelta di autopubblicarsi con Narcissus.

    Grazie Giulio!

    (NdR: nell’intervista si parla maggiormente di Bambini a dondolo, perché è stata redatta prima della pubblicazione dell’altro ebook, ossia Corro perché scivolo).

    • Il Giulio Cavalli attore, scrittore e politico impegnato, si racconta da sé: ci parli del Giulio selfpublisher, editore di se stesso. Perché il self publishing, perché il digitale?

    Temo sempre coloro che temono le novità. È un’imposizione che mi sono dato, un comandamento: venendo da una piccola provincia ricordo bene quando venivo additato come visionario semplicemente per il cimentarsi nella scrittura e nel teatro. Il mondo della bellezza è fatto delle persone che osano nelle visioni (senza cadere nelle perversioni) sul futuro. Ho la fortuna di scrivere per l’editoria convenzionale e più prestigiosa (il mio romanzo uscirà a marzo per Rizzoli) ma nel cassetto ovviamente per il lavoro che faccio rimangono progetti, tracce, orme che rimarrebbero incompiute per secoli; con l’ebook si apre l’opportunità di avere un fine tangibile e trovare uno spazio pubblico anche per loro.
    Devo ammettere anche di essere affascinato dalla “capienza” di un ebook reader che mi permette di spostarmi con la mia biblioteca e già solo il pensiero mi consola.

    • Nel suo Bambini a dondolo, un tema impegnato come la violenza sui bambini diventa una favola che, peraltro, nasce come opera teatrale. Da dove viene l’idea?

    Il tema del turismo sessuale su minori è da sempre nascosto dalle grandi inchieste o dalla cronaca, perché poco leggibile. Mi spiego: la pedofilia all’interno degli asili, delle famiglie o della chiesa viene compiutamente seguita anche dall’opinione pubblica mentre i viaggiatori italiani che toccano gli angoli del mondo per regalarsi una prostituzione minorile a basso prezzo vengono vissuti come uno sfogo lontano, che non è cosa nostra, un safari con ragazzini al posto degli elefanti. In Bambini a dondolo ho voluto provare a dare voce a loro, i bambini e alla loro mostruosa capacità di vedere anche il peggio attraverso la lente del bene autentico.

    • Quali sono le difficoltà (se ce ne sono) nel passaggio dall’opera teatrale al format librario? Nello specifico del suo caso, ritiene che il formato digitale abbia agevolato in qualche misura il suo lavoro di traduzione da un media all’altro?

    Ho una visione molto “libro” del digitale, credo cioè che per me e per il mio lavoro possa essere la soluzione più veloce ed economica per distribuire ad ampio raggio le storie portate in teatro. Bambini a dondolo è esattamente il testo teatrale anche perché il mio teatro è molto “scrittura”: nasce per rimanere attaccato alla parola con meno teatralità possibile. Nel caso invece di Corro perché scivolo il testo nasce per essere radiodramma (c’è anche la registrazione della puntata pilota) e ovviamente risulta molto più liscio nella lettura.

    • Sulla base della sua esperienza con Narcissus, il self publishing rimane una strada eventualmente da battere in futuro e per altre pubblicazioni, o prevede un ritorno all’editoria tradizionale?

    Non vedo guerra. Vedo diverse possibilità.

  • Non esistono storie che filano lisce.

    Non esistono storie che filano lisce. Dico tutte per tutto il tempo. Altrimenti non suonerebbero mica, sarebbero una pausa. E una pausa che non suona è solo uno straccio di silenzio. Eppure è così cronometrico-cronologico-martellante giocare alla maratona. Quelle che vinci facile, alla Pietri con la i, sono un silenzio. Un respiro lungo i chilometri che sono. Non è difficile fare alla maratona. Non ci sono mezzi, macchine, rotelle, marchingegni da oliare, pulire, spolverare, controllare. Testa, gambe, ginocchio, piede e sei già arrivato giù alla strada. Dalla testa alla strada c’è il tempo di un capello. Una scossa liscia e senza interruzioni. Una febbre di piede davanti all’altro e piede davanti all’altro e piede davanti all’altro.

    (Giulio Cavalli – Corro perché scivolo, ebook)

    Potete acquistarlo qui.

  • Corro perché scivolo

    E’ uscito il mio racconto su Dorando Pietri in ebook. Lo trovate più o meno dappertutto. Fatemi sapere cose ne pensate. Questa è la mia introduzione:

    E’ salutare dedicarsi ai secondi: apre lo sguardo e umanizza il vissuto. Quando ho ascoltato per caso la storia di Dorando Pietri ero a Carpi, in camerino, pronto per andare in scena in un momento della mia vita in cui tutto filava meravigliosamente liscio. Tutto. Come un’adolescenza allungata. Dorando mi ha preso per l’orlo dei pantaloni e mi ha riportato nella poetica della sconfitta che sta solo nei numeri ma fuori urla tutta la fatica e la crescita di un campione di carne, sudore e fango. Se ci innamorassimo di più dei secondi probabilmente ci renderemmo conto delle migliaia di nascoste battaglie personali che stanno dietro ogni sguardo, in ogni gesto e forse anche nelle prepotenze delle persone che ci sono più ostili. La storia di Dorando racconta che con un cuore senza troppe onde possiamo cogliere l’epopea anche se non arriva alla vittoria ma che ha tutti i contorni dell’arte vissuta. Siamo un paese che ha bisogno di secondi, di curiosità per tutto il resto, della riabilitazione della sconfitta come passaggio necessario e di crescita. Non so voi, ma io ci trovo tanta bellezza in quel secondo posto tenuto al braccio dei soccorritori.

    Il testo va letto con il sottofondo del rumore del mare e di un’orchestra che suona in mezzo al fumo. Così. Battendo il tempo in testa.

    Giulio Cavalli

    COPERTINADORANDO