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debora serracchiani

Così marcisce Serracchiani

Il buongiorno di oggi è un pessimo giorno. Debora Serracchiani (ve lo ricordate?) era quella che avrebbe dovuto ringiovanire il Pd, tempo addietro, con spirito fresco e nuovo. Ha raccolto migliaia di preferenze, stupendo tutti (chissà perché il “nuovo” è di per sé un valore, ma questo è un discorso lungo) e ci si aspettava che potesse davvero svecchiare le più vecchie liturgie. E invece no. Anzi: e invece peggio.

Ha cambiato davvero il corso del Pd, ma verso il dirupo della destra mascherata. Basta leggere le sue parole. Ecco qui. Comunicato stampa di ieri (è qui):

Udine, 10 maggio – “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”.

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando il tentativo di stupro subìto da una minorenne ieri sera a Trieste da parte di un cittadino iracheno richiedente asilo.

Per Serracchiani “in casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito – ha aggiunto Serracchiani – bisogna rimediare”.

 

(continua su Left)

Pippo e Debora

Loro in testa (ma con moltissimi altri) hanno preso una piazza, espresso, ospitato e ascoltato le proposte, hanno ospitato buone pratiche, hanno illustrato progetti, hanno invitato tutti (gli amici e i meno amici) e raccontato le priorità, le soluzioni possibili e gli scenari da costruire. Li ho seguiti in streaming (mentre cercavo di raggiungerli bloccato, come dice Pippo, nel tunnel Gelmini) e mi sono piaciuti perché hanno fatto politica. Costruire un progetto collettivo per superare i problemi. Il resto è noia: le accuse di corrente, i complotti, i personalismi. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché gli abituali all’onda contraria non possano scendere sul piano politico. Raccontare le loro controproposte e evidenziare le criticità. Perché non farlo lì a Bologna. E perché in questo centrosinistra di soloni l’unica politica dei lìder massimi (che navigano in tutti i partiti della coalizione che non c’è) gareggiano nel ‘mors tua vita mea’ arroccati sempre in difesa. In un eccesso di difesa che tende a dividere. Per imperare. Come si usa da tempo. Io i ragazzi de il nostro tempo li ringrazio per il contributo e mi dispiaccio per la mia assenza. Però, almeno, io non ero influenzato.