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Fiorello

Beppe Fiorello, Riace e qualche buon motivo per indignarsi


Però ha ragione Beppe Fiorello: in tempo in cui un appello non si nega a nessuno la sua fiction su Riace gode di un inquietante silenzio. Non sarà un caso che il sindaco Mimmo Lucano sia stato più volte bersaglio della becera ironia del ministro dell’interno Salvini: perché esporsi quando c’è di mezzo il potente di turno? Meglio tacere e sottoscrivere petizioni sulle censure degli altri. E vivere tranquilli.
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Il mestiere di Vittorio Feltri

Scritto per IL FATTO QUOTIDIANO

testata_homeHo letto con ribrezzo le parole di Vittorio Feltri (non riesco, per ecologia lessicale, a chiamarlo giornalista) su Fiorello in difesa del padrone Silvio Berlusconi e del suo videomessaggio. La vicenda è semplice come una litigata alle scuole elementari: Fiorello decide di mettere online una parodia delvideomessaggio di Silvio Berlusconi e Feltri risponde parlando di “schifo” e aggiungendo “con Fiorello sul suo vizietto della droga abbiamo taciuto”. Cioè: noi sì che siamo etici che non abbiamo detto che Fiorello si drogava.

Dice (bene) wikipedia che: la preterizione (dal verbo latino “praeterire”, letteralmente “andare oltre”, “tralasciare”), nota anche come paralessiparalissi o paralipsi (dal verbo greco παραλείπω, avente il medesimo significato), è una figura retorica con la quale si finge di non voler dir nulla di ciò di cui si sta parlando, e quindi lo si dice a chiare lettere. Vittorio Feltri ha usato un preterizione per dirci di non dire che Fiorello è colpevole.

Codardia semantica, verrebbe da dire, oltre che intellettuale. Ma oltre a questo c’è dentro tutta la deriva di un berlusconismo culturale che rivendica il diritto di un eccesso di difese sanguinoso e continuo appena qualcuno osa mettere in discussione il re: un metodo Boffo come ragione di vita e esibito con vanto. E non sarà un caso se proprio Vittorio Feltri sia stato sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per avere “intaccato la fiducia tra stampa e lettori”.

Considerare le responsabilità di un uomo di spettacolo come Rosario Fiorello pari a quelle dell’uomo politico che ha guidato per vent’anni il Paese o confondere un reato con un’inopportunità (personale, tra l’altro) è il meccanismo della polvere alzata per nascondere l’orizzonte e la prospettiva reale: bitume rivenduto come cronaca, morale impastata con la merda e un po’ di pornografia lessicale per fare notizia, il tutto al ritmo della marcetta del “così fan tutti”.

Il comico Rosario Fiorello ha fatto il suo mestiere confezionando un parodia su Silvio Berlusconi. Il giudice per professione ha giudicato l’imputato Silvio Berlusconi. Secondo voi, in tutto questo che mestiere ha svolto Feltri?