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il grido della farfalla

Insomma ieri l’abbiamo fatto tutto

10639423_708070405960440_2361917412700541641_nTutto dall’inizio alla fine. Con tutti i video. Con tutte le musiche di sottofondo. Per vedere la forma che fa. Quando provi davanti ad un pubblico, per la prima volta, tutto insieme uno spettacolo teatrale nuovo hai la sensazione di inaugurare un complicatissima caldaia, qualcosa tutto viti, bulloni e marchingegni e devo dirvi che ‘L’amico degli eroi’ ieri non solo si è acceso al primo colpo ma ha viaggiato a buona andatura senza preoccupanti cigolii. Ci siamo. Dobbiamo limare i tempi, arrotondare le luci, certo, quelle cose di manutenzione ordinaria per uno spettacolo che si prepara alla tournée, ma sono convinto che abbiamo colto il dellutrismo. E ovviamente mi viene da pensare alla pazienza dei nostri centocinquanta produttori, il cuore pulsante di questa articolata “operazione culturale”. Ora iniziamo il viaggio. Iniziamo un buon viaggio. E grazie agli amici del ‘Gruppo dello zuccherificio’ che hanno riempito di senso questo nostro battesimo.

A chi conviene? (a Ravenna e non solo)

Che bravi che sono i ragazzi del gruppo dello zuccherificio di Ravenna che decidono di imbastire un festival che inonda le piazze della città in questo giorni di indifferenza vacanziera affrontando argomenti non convenzionali e affidandosi alle proprie forze decisionali e intellettuali senza cercare il plauso delle istituzioni o delle associazioni istituzionali. Ieri, in una piazzetta che sembrava la “sala riunioni delle persone che ci tengono”, abbiamo respirato l’aria pulita dei curiosi per passione e oggi qualcuno riprende le nostre domande:

Il giullare Giulio Cavalli ha riempito la piazzetta e, sotto lo sguardo della sua scorta, ha parlato come promesso di mafia e criminalità. Da bravo giullare ha divertito e commosso. Ci ha ricordato che «Non dobbiamo avere paura di ciò che non sappiamo, ma di ciò che crediamo sia vero e invece non lo é». E a noi ravennati, proprio noi in particolare, ha suggerito un esercizio di matematica: sommate tutti gli ipermercati della regione e scoprirete che, come in Lombardia, il numero di clienti potenzialmente necessari per tenerli tutti aperti è superiore a quello degli abitanti stessi. E oltre all’esercizio, ci ha suggerito anche una domanda, a noi ravennati: a chi conviene costruire case che già si sa che nessuno comprerà? A chi conviene costruire case che resteranno disabitate?