Luis Sepúlveda: “Nel mondo cresce l’intolleranza perché non abbiamo imparato la lezione del ‘900”
A proposito di belle parole di belle persone, Luis Sepúlveda intervistato da Il Libraio:
Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, La fine della storia, il nuovo romanzo di Luis Sepúlveda attraversa la storia del Novecento.
Sepúlveda, se guarda a quanto avviene oggi nel mondo, non solo nel suo Paese, pensa che gli uomini abbiano imparato la lezione della storia del ‘900?
“Purtroppo non credo. Altrimenti non si spiegherebbero razzismo, xenofobia, ascesa dell’estremo destra, l’intolleranza crescente… la distruzione dei paesi che possiedono il petrolio. Per non parlare di un soggetto come Donald Trump”.
Perché è importante lo studio della storia?
“Solo la conoscenza della storia ci permette di evitare di commettere nuovamente gli errori del passato”.
E quale ruolo può svolgere un romanzo in cui la storia del secolo scorso è protagonista?
“Un romanzo è lo spazio ufficiale, talvolta clandestino, che consente di raccontare la parte oscura della storia, quella ignorata dalla storia ufficiale”.