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Maria Collins

“Troppe resistenze nella Curia per scoprire la verità sulla pedofilia”. Anche Maria Collins si dimette dalla Commissione sui minori

Le sue dimissioni dalla Pontificia commissione per la protezione dei minori le ha annunciate su Twitter, oggi 1 marzo, Mercoledì delle Ceneri, giorno d’inizio della Quaresima, un avvio amaro per Papa Francesco. Maria Collins, irlandese e vittima da bambina di ripetuti abusi di un prete, ha lasciato il suo incarico dopo aver scritto una lettera il 9 febbraio al Presidente dell’organismo istituito dal Pontefice nel 2014 e della quale faceva parte dalla fondazione, il cardinale di Boston Sean O’ Malley.

Visto che il 6 febbraio del 2016 (quindi esattamente un anno fa, nel pieno dello scandalo australiano della pedofilia ) si era dimesso l’altro ex abusato inglese Peter Saunders, la Commissione pontificia non ha più tra i suoi componenti nessun survivor.

Come Saunders , in occasione della sua uscita, aveva attaccato a testa bassa il cardinale George Pell (prefetto della Segreteria dell’economia) , la Collins ha motivato le sue dimissioni con una esplicita critica all’opera della Congregazione per la dottrina della fede, titolare dei procedimenti canonici contro i preti pedofili. La CDF non è mai apertamente nominata, ma si fa riferimento ai freni e ai passi indietro messi in atto da parte di alcuni settori della Curia a partire da quello che deve occuparsi istituzionalmente di questi problemi.

La Collins dà atto dell’impegno “dei miei colleghi e del desiderio genuino desiderio di Papa Francesco per l’aiuto nell’affrontare il caso degli abusi sessuali del clero”. Tuttavia aggiunge nella sua lettera postata su Twitter: “Nonostante il Santo Padre abbia approvato tutte le raccomandazioni che gli erano state inviate dalla Commissione, si sono verificati dei costanti contrattempi.Dovuti direttamente alla resistenza di alcuni membri della Curia Romana. La mancata cooperazione, in particolare del dicastero più direttamente coinvolto nella gestione dei casi di abuso, è stata vergognosa”.

La Collins ha scritto di due casi particolari . Il primo riguarda un piccolo cambiamento della procedura per la cura delle vittime. “In gennaio (2017, ndr) , “ho saputo che è stato rifiutato nonostante fosse stato approvato da Papa Francesco” . “Allo stesso tempo una richiesta di cooperazione su un tema fondamentale per la salvaguardia dei minori è stato anch’esso rifiutato. Per me è stata la goccia che ha fatto travasare il vaso”.

Anche il comunicato della Commissione vaticana dà conto del fatto che la Collins accusa “frustrazione, e mancanza di cooperazione da parte di altri uffici della curia romana”.

MULLER NEL MIRINO MA LE CRITICHE COLPISCONO ANCHE FRANCESCO. Il cardinale “conservatore” Muller , dunque nel mirino, e per difendersi, lunedì scorso , 26 febbraio in un’ intervista a Repubblica , Muller aveva ribadito la tolleranza zero contro i preti-orco e l’invito ai vescovi ad imporre loro l’obbligo dell’autodenuncia. Nei giorni scorsi il sito conservatore “1Peter5” aveva prospettato possibili dimissioni del guardiano dell’ortodossia, cioè del prefetto della CDF.

I casi di pedofilia comunque continuano a creare problemi alla Chiesa. In Australia le audizioni della Royal Commission sulla Chiesa cattolica hanno registrato , nelle scorse settimane , la testimonianza di tutti i vescovi, che hanno ammesso la debolezza della risposta per la protezione delle vittime, a cominciare dall’arcivescovo di Sidney , successore del cardinale Pell, Fisher. Sabato scorso (25 febbraio ) il Vaticano è stato denunciato dalle vittime del capo del Sodalitium Christianae Vitae, Luis Figari, in Perù e lo stesso giorno l’Associated Press ha lanciato dal Vaticano un servizio dal titolo: “Il Papa in silenzio, taglia le sanzioni agli abusatori sessuali che chiedono misericordia”.

Oggi, le dimissioni della Collins. Sui social c’è chi invita esplicitamente Papa Francesco a concentrarsi su cose più importanti dell’Ordine di Malta.

Dopo il lancio dell’AP , la giornalista argentina Alicia Barrios, vicina a Francesco e in dialogo permanente con lui, ha scritto sul periodico “Cronica” che fonti vaticane “smentiscono categoricamente che il Papa Francesco abbia allegerito le pene per i preti pedofili” e che il servizio dell’AP contiene affermazioni generalizzate, senza dati e numeri. E non risponde alle domande giornalistiche da manuale, su chi, come , dove e quando e perché “, ma piuttosto fa parte di una campagna di impronta americana “ per togliere prestigio a Sua Santità , visto da tutto il mondo come referente morale”.

GINEVRA INCOMBE. Entro il primo settembre 2017, in ogni caso il Vaticano dovrà rispondere ai punti critici evidenziati dai due Comitati Onu di Ginevra sulla protezione dei bambini e contro la tortura . Davanti al CAT , in particolare dovranno essere resi noti i reali poteri della Commissione presieduta dal cardinale O’ Malley . Commissione che era stata piuttosto fredda di fronte all’abbandono di Saunders, e che sembra invece molto rammaricata per quella di Collins, e non intende perdere il patrimonio di «expertise» da lei maturato in questi anni di lavoro comune. Le ha proposto di continuare a collaborare nella educazione e in progetti di formazione della Curia, e lei ha accettato.

(fonte)