Che rottura questi morti investiti dagli italiani
Il mio pezzo per TPI.it
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Ieri tre morti sul lavoro nel ricco Nord-Est che non hanno fatto notizia. Uno per l’impatto con un rullo alimentare. Uno per il rovesciamento di una macchina operatrice. In Friuli un operaio è morto schiacciato da una gru. Tre morti in un giorno sarebbero all’incirca un migliaio di morti all’anno, numeri da strage che invece finiscono relegati tra i trafiletti di pochi giornali. Dico, dove sono gli italiani per gli italiani?
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Piccola notazione iniziale: non dare a Salvini la soddisfazione di regalargli un buongiorno che ancora una volta punti la luce sui poveri disperati recuperati da Mediterranea. No. Non balliamo al suo macabro balletto che chiede migranti al posto della pioggia pur di mietere voto, bile, schiuma di ferocia e tutto il resto. No.
Allora parliamo delle sue bugie, forse la più macabra in questa sua passerella degli ultimi mesi. Perché il ministro ha avuto il coraggio di scriverlo davvero. L’ha fatto, come al solito, in un tweet di autoelogio, uno dei tanti che il ministro spara ogni giorno quando non c’è qualche alto intellettuale (uno dei suoi, Rita Pavone, Lorella Cuccarini, tutti i neosovranisti pur di avere un posto al sole) che gli recapita i complimenti.
Ha scritto il ministro:
#Salvini: abbiamo ridotto del 95% gli sbarchi. Nel 2019 è stato recuperato un solo morto nel mediterraneo. Ogni barcone che arriva è un barcone che torna indietro.
E in realtà una frase pressoché identica l’ha pronunciata in televisione, ospite di Barbara D’Urso (eh, sì) per dire che sta salvando la gente, capite? L’orrore che si dipinge come bene è l’evoluzione massima del trasformismo. Il pubblico medio (del tweet e della trasmissione) può pensare che davvero sia tutto risolto (e probabilmente crederanno anche che i luoghi di detenzione libici siano dotati di tutti i confort) e mettersi il cuore in pace.
E invece no. Le cose non stanno proprio così. Tutt’altro. I dati sulle morti nel Mediterraneo sono raccolti dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni e dall’Unhcr, due organizzazioni internazionali. Non sono calcoli facili e di solito si pensa che i numeri siano sicuramente più bassi della realtà visto che le stime sono basate sulle testimonianze, sui ritrovamenti e la conta dei corpi.
Ebbene, secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni e l’Unhcr i morti sono 153 fino al 18 marzo, quelli che hanno provato a raggiungere l’Italia, si intende. 274 in tutto.
Si potrebbe già finire così, per mostrare la mostruosità detta da Salvini. Ma non basta, no. Conviene anche parlare di percentuali: nel 2018 ne moriva circa il 3% e nel 2019 ne muore l’11%.
La sentite la puzza?
Ecco tutto.
Buon mercoledì.
L’articolo Non bastandogli i vivi, lucra anche sui morti proviene da Left.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/03/20/non-bastandogli-i-vivi-lucra-anche-sui-morti/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.
Tra le storie che meritano di essere raccontate oggi bisogna andare a Cassano Magnago, profondo Nord, piena Padania, dove l’ex assessore leghista ai servizi sociali (segnatevelo bene: ai servizi sociali) a luglio scorso si è beccata qualcosa come un patteggiamento di una pena di 4 anni e 6 mesi (che le hanno permesso di uscire dal carcere, lei che fa parte del partito del marcire in galera) perché hanno scoperto che si occupava dei più deboli (italiani, sia chiaro) in un modo tutto suo.
Dal Tribunale di Busto Arsizio le era stata affidata una sessantina di bisognosi che avevano bisogno di un commissario esterno per gestire il proprio (languente) patrimonio e l’ex assessora aveva pensato bene di cominciare appropriandosi indebitamente di piccole somme per finire, come spesso succede, a farsi prendere un po’ la mano e portare via di casa addirittura quadri e gioielli. In pratica a queste persone con gravi problemi di salute avrebbe sottratto qualcosa come un milione di euro, giuro, con i quali ha giocato d’azzardo nei bar della zona (si dice almeno 100 mila euro), si è acquistata un’auto e si è perfino pagata un pezzo di mutuo della casa. Tra gli oggetti sequestrati avevano trovato una polizza vita a nome di una sua ignara vittima intestata a lei per 350mila euro.
Insomma, una personcina a modo, si direbbe. Se non ci fosse, oltre a questo anche la brutale inclinazione ad arricchirsi perfino sui morti, sottraendo le fedi prima di seppellirli. Ah, altro piccolo particolare: era dipendente di una ditta di pompe funebri e ovviamente si curava di tutti i defunti che le passavano sotto mano.
Ora sarà difficile negare per i leghisti di averla addirittura candidata sindaca nel non lontano 2012. Per carità, succede di sbagliare, non è questo il punto, il fatto che la signora in questione pur di uscire dal carcere ha patteggiato, ha restituito il maltolto (o almeno quello che si è riusciti a provare) e ora si gode la bella vita, dopo avere patteggiato con il Gup. Era in carcere e ora è bella paciarotta a casa.
E ovviamente Salvini non ha trovato nemmeno un secondo per parlarcene. Allora mi sono detto: perché non farlo io? Magari vi interessa capire di chi stiamo parlando, no?
Buon martedì.
L’articolo Sventolano il Vangelo e rubano le fedi ai morti proviene da Left.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/03/05/sventolano-il-vangelo-e-rubano-le-fedi-ai-morti/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.
La sentite la puzza?
Ecco tutto.
Secondo il ministro ci sarebbe un solo morto nel Mediterraneo. Roba da pazzi. Sono circa 150.
E noi, no, non molleremo di un millimetro. Correremo il rischio di essere monotematici, piuttosto.
Il mio commento per Tpi.it