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La risposta delle Ong alle punture di Vespa

Da Emergency a Hope, a Medici senza frontiere, sono numerose le Organizzazioni umanitarie accorse in Lombardia per affiancare il personale sanitario in prima linea contro la pandemia. Nemmeno questo ha fermato lo sciacallaggio e le falsità delle destre nei loro confronti

Innanzitutto c’è la domanda. È una di quelle domande che vengono poste mica per avere una risposta, sarebbe troppo facile così, ma viene posta per essere pubblica e inoculare il dubbio cattivo nelle teste di chi in questi giorni ha bisogno di un colpevole per sentirsi meglio. E allora eccola: dove sono le Ong? Anzi, per renderla ancora più performante ci si chiede che fine abbiano fatto quelle Ong che “si mostravano” quando c’era da salvare gli immigrati. E quel verbo lì, messo così, quel “mostrare” è già di per sé di una scorrettezza che fa schifo visto che le Ong sono diventate una questione oscenamente pubblica a causa del tiro continuo a palle incatenate che hanno dovuto subire dal governo che c’era prima e dall’ex ministro di quel governo che oggi guida maldestramente l’opposizione.

Cannibalizzare pubblicamente qualcuno e poi accusarlo di essere in cerca di pubblicità è un maldestro tentativo di bullizzazione: il fatto è che qui, ora, da noi, bullizzare le Ong funziona e funzionerà ancora per parecchio tempo perché fare del bene disinteressatamente è il modo migliore per mandare in tilt i sovranisti di casa nostra (e mica solo quelli) e dimostrare che esistono persone che fanno della solidarietà un impegno totale. Ma alla gravità della domanda posta per creare scompiglio (tra l’altro in tempo di quarantena e di virus, quando tutti sono inevitabilmente molto più suscettibili) si aggiunge anche il fatto che quel dubbio venga lanciato da un giornalista, uno dei volti più conosciuti della rete più importante della televisione di Stato, quel Bruno Vespa che troppo spesso è stato la camera non ufficiale di un Parlamento abituato a parlare troppo con i giornalisti (da cui riceve sempre troppe poche domande).

 

L’articolo prosegue su Left in edicola dal 3 aprile 

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.