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Sellerio di Giorgianni

Come un muffoletto di pane

Era una notte che faceva spavento, veramente scantusa. Il non ancora decino Gerd Hoffer, ad una truniata più scatasciante delle altre, che fece trimoliare i vetri delle finestre, si arrisbigliò con un salto, accorgendosi, nello stesso momento, che irresistibilmente gli scappava. Era storia vecchia, questa della scappatina di pipì: i medici avevano diagnosticato che il picciliddro era lento d’incascio, cioè di reni, fin dalla nascita e che quindi era naturale che si liberasse a letto. Ma il padre, l’ingegnere minerario Fridolin Hoffer, da quell’orecchio mai aveva voluto sentirci, non si dava pace d’avere messo al mondo un figlio tedesco di scarto, e quindi sosteneva che non si trattava di cure ma di kantiana educazione della volontà, per cui ogni mattina che Dio mandava in terra si metteva a ispezionare, sollevando coperta o lenzuolo a secondo di stascione, il letto del figlio e, infilata la mano inquisitoria, al subito immancabile vagnaticcio reagiva con una potente timbulata al bambino la cui guancia colpita a vista d’occhio pigliava a gonfiarsi come un muffoletto di pane ad opera di lievito di birra.
[Andrea Camilleri, Il birraio di Preston, Sellerio di Giorgianni]