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sospensione lavori parlamento

Okkupiamo!

Sulla sospensione dei lavori d’aula per 24 ore proclamata da Silvio Berlusconi e eseguita  dai suoi sodali mi viene un pensiero quasi simpatico di quando, eravamo ragazzi, abbiamo okkupato (si pronuncia con la kappa perché così fa la sua porca figura) il Liceo Classico Pietro Verri di Lodi. Mi ricordo che in fondo pensavamo di intervenire in modo straordinariamente vitale (e illegale) sul nostro diritto di decidere e di chiedere il rispetto dei nostri diritti, avevamo organizzato i giorni dell’okkupazione in modo ancora più intenso delle giornate di lezioni regolari. Era la prima autogestione nella secolare storia del borghesotto liceo di provincia.

Poi l’anno successivo tutto era stato molto più blando. Le giornate di occupazione scorrevano con ritmi quasi anarchici e le motivazioni cominciavano a invecchiare insieme alla nostro ottimismo inevitabilmente più consapevole.

Il terzo anno, è stato il mio ultimo, abbiamo okkupato e quando ci si chiedeva perché l’unica risposta era “come tutti gli anni”. Avevo così toccato con mano, per la prima volta, la protesta di maniera senza sostanza.

Oggi, mercoledì 10 luglio 2013, scopro che peggio dei licei succede in Parlamento: si occupa per dovere di servitù e per gli interessi di un singolo. Nemmeno tre o più persone (come almeno l’articolo 416 del codice penale) ma addirittura per una persona soltanto: un servilismo a delinquere. Costosissimo, gravissimo e pericoloso.

Chi ha messo in piedi questa maggioranza oggi dovrebbe pagare i danni.