Li disprezzano perfino i terremotati
Nella perpetua guerra tra poveri per instillare rabbia i sovranisti di casa nostra infilano l’ennesima perla (in termini semplici si direbbe bufala) pur di secernere un po’ di bile e affamare i disperati, alla continua ricerca di un nemico trafugato tra gli straccioni con buona grazia di chi invece ne gode seduto nei posti di potere. L’ultima patetica illazione (che ovviamente ha fatto il pieno di clic sui social e nei discorsi da bar) è una foto che dovrebbe ritrarre le tende dei terremotati di Amatrice coperte dalla neve a dimostrazione del fatto che mentre “i migranti godono di tutte le comodità” invece i “nostri italiani” debbano fare i conti con le precarie condizioni e con il gelo.
Sono talmente fessi questi petulanti oliatori seriali che non si sono nemmeno resi conto di avere reso virale un’immagine che ritrae invece il campo profughi di Arsal, in Libano, che in questi giorni è stato flagellato dalla tempesta “Norma” che ha distrutto gran parte dei giacigli, dei materassi e dei viveri a disposizione dei profughi siriani fuggiti dalla guerra e ospitati nel campo. In quello stesso campo, a causa della tempesta, lo scorso 8 gennaio ha perso la vita una bambina siriana di otto anni e molti altri bambini non hanno avuto a disposizione latte per più di una settimana.
Ma se non stupisce che la notizia sia stata ribattuta con foga da Primato Nazionale e altri goffi megafoni della becera destra suprematista (e razzista) italiana fa comunque specie che sia stata rilanciata (con una foto di Amatrice del 2017) dall’account ufficiale di Forza Italia (ah, i moderati), e poi l’immancabile Giorgia Meloni che quando c’è da prendere una sonora cantonata accorre subito in prima fila (“Presidente Conte, non è che sull’aereo col quale vuoi andare a prendere i migranti a Malta c’è posto pure per i terremotati di Accumoli e Amatrice sommersi da una montagna di neve?” ha twittato il 9 gennaio tutta fiera la leader di Fratelli d’Italia con una foto che invece risale al 2017 a corredo della sua figura barbina).
Intanto i terremotati continuano a essere usati come spot elettorali, mica come persone, per diventare clava contro i nemici politici e poi essere dimenticati un minuto dopo. In questi 7 mesi di governo, al di là della propaganda, non è accaduto niente: nessuno sgravio fiscale, nessuna risposta ai cittadini che provano a rialzarsi. Nulla.
Anzi, c’è di peggio: è lo stesso sindaco di Amatrice a perdere le staffe. «Resto davvero allibito – ha dichiarato il primo cittadino in una nota ribattuta qualche giorno fa dalle agenzie – Siamo tutti adulti e vaccinati e sappiamo che quando si vuole visibilità, quando si avvicinano le elezioni, si usa qualsiasi mezzo. Chi è qui queste cose le vede davvero di cattivo gusto. Parlare di Amatrice e degli amatriciani va fatto ma usare immagini false è poco corretto e denota pochezza culturale. Se volete parlare di Amatrice fatelo – ha detto il sindaco – ma parliamo di cose serie, senza fare allarmismi o facendo paragoni che non c’entrano nulla».
Insomma, li disprezzano perfino i terremotati. A voi le conclusioni.
Buon lunedì.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/01/14/li-disprezzano-perfino-i-terremotati/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.