Titolo | L’ innocenza di Giulio. Andreotti e la mafia |
Autore | Cavalli Giulio |
Prezzo | € 11,00 |
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Dati | 2012, XX-147 p., brossura |
Editore | Chiarelettere (collana Reverse) |
Disponibile anche in ebook a € 7,99 |
Legittimare l’illegalità è la sfida della politica italiana. La vicenda Andreotti è il simbolo di una storia che parte da lontano, sale su fino agli albori della Repubblica e scivola fino a oggi, alle leggi fatte apposta per fermare i processi e alla prescrizione dei reati. Prescritto è diventato sinonimo di innocente, anche di più, come dice nella prefazione Gian Carlo Caselli: “La stragrande maggioranza dei cittadini italiani è convinta che Andreotti sia vittima di una persecuzione che lo ha costretto a un doloroso calvario per l’accanimento giustizialista di un manipolo di manigoldi”. Ma la realtà è ben diversa. Giulio Cavalli se ne assume il carico tirando le fila del processo Andreotti con questo libro che mette la verità davanti alla giustizia, perché la verità non va mai in prescrizione.
Caro Dottor. Giulio Cavalli,
A livello processuale la Procura della Repubblica di Palermo ha escluso – così come diversamente avvenne in Campania per il sequestro dell’On. Cirillo – interessi delle Brigate rosse per uccidere il Generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa in Sicilia. Né tantomeno insinuare collegamenti con il ritrovamento della carte di Aldo Moro in Via Montenevoso a Milano.
Volutamente fu un pericolo per l’entourage politico siciliano della Democrazia Cristiana l’arrivo di Dalla Chiesa a Palermo: fare luce sugli omicidi eccellenti che l’avevano preceduto – Boris Giuliano, Cesare Terranova, Costa, Piersanti Mattarella – avrebbe sancito orchestrare le indagini sui rapporti politico – mafioso colleganti.
Arrivare a pensare che il diktat dello Stato – attraverso la figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa – avrebbe scardinato ” la famiglia politica più inquinata del luogo” diretta dal personaggio politico più potente d’Italia – il Senatore a vita Giulio Andreotti – ha di fatto isolato chi ha sempre avuto percezione dell’ imputabilità del capostipite della corrente, ossia lo stesso Andreotti.
Grazie!…-