Mi ricordo la mia prima pubblicazione importante, un racconto apparso sulla rivista “Story” diretta da Whit Burnett e da Martha Foley, nel 1944. Gli avevo spedito un paio di racconti a settimana per circa un anno e mezzo. Quello che alla fine hanno accettato era piuttosto delicato rispetto agli altri. Voglio dire in termini di contenuto e di stile e di azzardo e di ricerca e tutto il resto. Più o meno nello stesso periodo hanno accettato un altro mio racconto nella rivista “Portfolio” curata da Caresse Crosby, e dopo quello ho piantato tutto. Ho buttato via tutti i racconti e mi sono concentrato sul bere. Non mi sembrava che gli editori fossero pronti e sebbene io lo fossi avrei potuto esserlo ancora di più ed ero anche disgustato da ciò che veniva accettato come Letteratura con la L maiuscola. Così ho cominciato a bere e sono diventato uno dei migliori bevitori al mondo, anche questo richiede un certo talento.
[Charles Bukowski, Il sole bacia i belli, a cura di David Stephen Calonne, traduzione di Serena Viciani, Milano, Feltrinelli 2014, p. 296]