Insegnerò ai miei figli la virtù di chiedere scusa. Non so se ci riesco. Figurati. Con tutto questo poco tempo che rimane tra le fessure delle esaltazioni e delle cadute. Se mi guardo le ferite (non le lecco, le leggo nei miei limiti possibili) penso al dolore che mi ha lasciato una scusa non detta e poi subito il tempo e l’occasione che mi è mancata per sempre. Una scusa rimandata è l’atto più codardo dopo la minaccia.
Vorrei non lasciare nemmeno una scusa intentata. Così. Come un fioretto prima di dormire.