“Non perdere mai la curiosità per le cose belle della vita. Continua a farti stupire dalle escursioni nei boschi, nei canyon, in montagna. Vai a pesca e vai a caccia. Esci dalla routine cittadina se puoi. Circondati di buoni amici che ti possano essere d’aiuto nei momenti di difficoltà. Innamorati. Riprenditi il tuo cuore infranto. E poi innamorati ancora. Respira ogni giorno la vita come se fosse la prima volta. Cerca qualcosa da amare e non smettere di farlo finché non trovi qualcos’altro per cui valga la pena vivere.
Non incolpare gli altri per i loro errori. Ti rende più debole. Sei un uomo forte. Non ti fermare ad ascoltare chi ti critica negativamente. Parla con convinzione e credi in te stesso perché il tuo modo di essere è più importante di come ti hanno educato. Avrei voluto congratularmi personalmente con te ma so che questo non avrebbe cambiato molto.
Cerca di non dimenticarmi. Se serve qualcosa basta un’email”.
Le parole sono di Andrew Pochter, 21 anni e un cuore grande da non riuscire a tenersi dentro tutta la voglia di vivere. 21 anni e un viaggio in medioriente che amava e accarezzava con la macchina fotografica al collo. Andrew le ha scritte ad un ragazzo dodicenne a cui aveva fatto da tutor in campo estivo. Amava la pace, Andrew, e la inseguiva con gioia spericolata.
E’ morto ad Alessandria d’Egitto. Probabilmente scambiato per un manifestante.