Loro in testa (ma con moltissimi altri) hanno preso una piazza, espresso, ospitato e ascoltato le proposte, hanno ospitato buone pratiche, hanno illustrato progetti, hanno invitato tutti (gli amici e i meno amici) e raccontato le priorità, le soluzioni possibili e gli scenari da costruire. Li ho seguiti in streaming (mentre cercavo di raggiungerli bloccato, come dice Pippo, nel tunnel Gelmini) e mi sono piaciuti perché hanno fatto politica. Costruire un progetto collettivo per superare i problemi. Il resto è noia: le accuse di corrente, i complotti, i personalismi. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché gli abituali all’onda contraria non possano scendere sul piano politico. Raccontare le loro controproposte e evidenziare le criticità. Perché non farlo lì a Bologna. E perché in questo centrosinistra di soloni l’unica politica dei lìder massimi (che navigano in tutti i partiti della coalizione che non c’è) gareggiano nel ‘mors tua vita mea’ arroccati sempre in difesa. In un eccesso di difesa che tende a dividere. Per imperare. Come si usa da tempo. Io i ragazzi de il nostro tempo li ringrazio per il contributo e mi dispiaccio per la mia assenza. Però, almeno, io non ero influenzato.