Un bel pezzo di Mila, da leggere:
Ieri mi sono ritrovata a casa di Ignazio, nella sua cucina, con sua moglie e i suoi due splendidi figli. Leggere dei suoi figli, che hanno dovuto abbandonare gli studi universitari per motivi economici, mi ha fatto saltare dalla sedia e mi ha spinto a incontrarlo. Possibile che passi questo messaggio terribile e inaccettabile? Che se denuncia la mafia ti rovini? Credo che dobbiamo impedirlo con tutte le nostre forze. Non ho trovato solo Ignazio, ho trovato una famiglia unita e compatta nella sua battaglia, che è anche la nostra battaglia: quella per l’onestà, la trasparenza, la normalità. Avrei tenuto per me questo ricordo, ma Ignazio vuole sostegno pubblico.
Io non voglio chiamarlo testimone di giustizia, ma servitore di onestà. Lui e la sua famiglia. Sono i suoi figli quelli che non vogliono mollare, non solo Ignazio. Devo ammettere che quest’uomo conquista, eccome se conquista, ma anche la sua famiglia, determinati, ostinati, ma in una pacatezza che solo l’affetto e l’unità possono trasmettere. Come posso io parlare di valori ai miei alunni senza da oggi far riferimento anche ai Cutrò? Mi renderanno tutto più facile, molto più semplice spiegare cosa siano il coraggio, l’onestà, il sacrificare il proprio ai valori. Ecco cosa vorrei dire a Ignazio, grazie, perchè alla fine è stato più il calore che ho ricevuto da loro che viceversa.
Se ci sono persone così possiamo vincere tutte le battaglie. Da siciliana e cittadina la mia solidarietà Ignazio ce l’ha da anni, da militante e dirigente politica il mio grazie, anche quello lo ha da anni. Da insegnante che racconta ai suoi alunni la sua storia, non ne parliamo. Perché sono gli esempi di onestà quelli che cambiano il costume sociale, e che indicano la via ai ragazzi, ai giovani, a tutti. Pertini diceva che ai giovani servono esempi, non sermoni. Ma da neo vicesegretario del PD è l’onere della risposta quello che devo a quest’uomo che ha rischiato tutto e rischia ancora per essere onesto.