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Gaza

Estelle sotto attacco alle 10.20. Gaza sotto assedio da anni. Mobilitazioni in corso.

Avevamo parlato di Estelle.

ALLE 10.20 DI OGGI 20 OTTOBRE, in acque internazionali a circa 17 miglia nautiche a nord di Arish, Egitto (secondo le ultime coordinate che sono riusciti a trasmetterci dalla nave) navi da guerra israeliane circondando Estelle e dando il via all’assalto alla nave pacifica.
Navi da guerra israeliane abbordano il veliero Estelle, con su attivisti per i diritti umani e membri del parlamento di diverse nazionalità europee, diretto a Gaza in missione di pace.
Estelle è una nave disarmata, in missione umanitaria e di pace, con cargo ispezionato più volte, equipaggio con dichiarate intenzioni non violente, in rotta da acque internazionali direttamente in acque territoriali di Gaza. Non può in alcun modo costituire minaccia né per la sicurezza di Israele né per altri.
Il governo Israeliano poteva scegliere e doveva farla passare. Il governo israeliano non può addurre ragioni di sicurezza plausibili o avanzare competenze giuridiche territoriali sulla rotta di Estelle.
La missione umanitaria di Estelle consiste in un messaggio di pace ben preciso e doveroso: solidarietà con il popolo palestinese e basta con l’assedio di Gaza subito e per sempre.
La missione di pace di Estelle consiste nel chiedere giustizia per il popolo Palestinese, perfettamente in linea con le risoluzioni ONU e le dichiarazioni di tutte le associazioni umanitarie internazionali che denunciano da anni la gravità della situazione in cui è costretta a vivere la popolazione civile di Gaza sotto assedio.
Denunciamo l’ennesimo crimine di guerra del governo israeliano nei confronti di popolazione civile.
A nome delle migliaia di persone a bordo di Estelle, chiediamo la fine dell’assedio illegale di Gaza subito e per sempre e il rilascio immediato di tutti i pacifisti prelevati da Estelle con la forza e attualmente ostaggi delle autorità israeliane.

Gli attivisti a bordo di Estelle sono ora impossibilitati a continuare la loro missione, in quanto prelevati contro la loro volontà da Estelle e probabilmente condotti in centri di detenzione in Israele.

Messaggio preregistrato, di Marco Ramazzotti Stockel, rappresenta l’Italia a bordo di Estelle:

Ora spetta a noi portare avanti la missione dell’equipaggio di Estelle.

LE MOBILITAZIONI SONO IN AGGIORNAMENTO, tornate a visualizzare questa pagina .

MOBILITAZIONI TERRITORIALI : contatta i comitati territoriali su CONTATTI per appuntamenti e orari definitivi delle mobilitazioni nelle varie città
MILANO – Piazza Mercanti ore 16
FIRENZE – Piazza della Repubblica – martedì
NAPOLI – Piazza Trieste e Trento 20 ottobre
ROMA – Palazzo Chigi, Piazza Colonna martedì 23 ottobre ore 17
SALERNO – tutti alla PREFETTURA domani, DOMENICA 21 ottobre  ore 16

MOBILITAZIONI NEL WEB : VEDI IL PROFILO “WE ARE ALL ON THE FREEDOM FLOTILLA2

evento di mobilitazione su facebook https://www.facebook.com/events/518317164845842/

Restiamo umani. Un anno dopo per tutti gli anni dopo.

Restiamo umani. Lo so, chiamare in questo modo lo speciale dedicato a Vittorio Arrigoni ad un anno dalla sua morte, non è originale. Avremmo potuto cercare espressioni o slogan con più effetto, forse più creativi. Ma poi ci siamo chiesti: esiste un’espressione migliore per descrivere l’impegno di Vittorio Arrigoni e, più in generale, di coloro che credono per la pace? No. Perché il “restiamo umani” rappresenta il bisogno di non perdere il senso dell’umanità mai e in nessun caso. Perché l’umanità, la difesa della dignità degli uomini è l’unica risposta all’odio, al fanatismo, all’intolleranza. Perché la pace – non siamo così ingenui da non saperlo – è spesso sedicente tale o espressione di equilibri di potere. Ma la vera pace non può che passare attraverso una reale ricoversione dei cuori. No all’odio, no al fanatismo, no all’ingiustizia. No a privare chiunque della sua umanità.

Vittorio Arrigoni è un personaggio scomodo. Difficile. Una persona a tinte forti. Che divide. Lo sappiamo e non lo nascondiamo.

E tuttavia il nostro desiderio è quello di andare oltre la semplice commemorazione, ma far nascere da questo sito nel sito (che resterà online per una settimana) un sereno dibattito, un confronto, una riflessione. Sulla pace, sul pacifismo, su Gaza, su ciò che accade in medio oriente. Un confronto senza anatemi, insulti, proprio nel rispetto dell’umanità con la quale vogliamo ricordare una tragica morte. Lasciate la vostra testimonianza, scrivete i vostri commenti, partecipate al ricordo di Vittorio Arrigoni.

Quanto a Vik abbiamo pensato che il modo migliore per raccontare la sua visione del mondo e della vita fossero proprio i suoi scritti. Li abbiamo ripubblicati senza commenti, così come li aveva fatti.

Doveroso, infine, ringraziare Egidia Beretta Arrigoni e Maria Elena Delia. Se oggi questo sito è online è anche grazie alla loro disponibilità.

Lo scrive Gianni Cipriani presentando lo speciale che trovate qui.

 

A Israele si sequestra la dignità

Israele sequestra Dignitè. E in giro si sente un silenzio di borotalco e servitù che urla sospeso. Dove riesce a permettersi di essere a negazione permanente della democrazia con la pistola alla tempia. Il silenzio complice di governi importanti e di governi deboli, e la benevolenza di mass media che utilizzano aggettivazioni improprie per ridurre la portata delittuosa dei suoi reati, purtroppo consente a Israele di fare ogni cosa. Alcune agenzie pro-assedio hanno addirittura diramato la notizia che la nave Dignite’ è stata “pacificamente fermata” . Pacificamente? non più di quanto possa essere pacifico sfilare un portafoglio con destrezza o “persuadere “ qualcuno con l’ostentazione di sovrabbondanti equipaggiamenti militari a seguire una diversa rotta.

Restiamo umani, Vittorio

Vittorio Arrigoni è morto perché noi non siamo restati abbastanza umani. O forse, sulle storie e le nuvole sopra la Palestina, non lo siamo mai stati.

Ho sentito la voce di Vittorio per l’ultima volta pochi giorni fa, per una serata che avevamo organizzato a Milano sulla prossima partenza della Freedom Flottilla. Una serata silenziosa e buia. Parlare a Milano di Palestina è come scoperchiare un’isola che nessuno vuole mettere sulla cartina. La sua telefonata in quella serata è stata un ponte costruito in un attimo che ci ha spinto ad un cuore così uguale in territori così diversi. Aveva la voce ferma, chirurgica e tagliente dell’uomo che non può esimersi dall’essere consapevole. Ci raccontava di una generazione che non può non sapere. Aveva la fierezza dell’apolide che ha trovato il posto dove stare, la casa da costruire, la gente da abbracciare.

Vittorio non è un blogger, non è un giornalista freelance e nemmeno uno spirito samaritano, come leggo questa mattina. Vittorio è un volontario professionista: con la volontà del sentirsi coerente con se stesso e il professionismo di chi professa i propri valori in quello che si ritrova a fare ogni giorno.

In un paese dove si elemosinano diritti e pane, Vittorio era una delle tante briciole di democrazia. Restiamo umani, ci diceva. Lui questa mattina ci sarebbe riuscito comunque, con l’energia e la voglia di chi ha la sua isola da costruire. Per noi, è difficile. Ci proviamo, Vittorio, a restare umani.

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/15/restiamo-umani-vittorio/104664/