Tutto è perduto quando il popolo diventa di sangue freddo
Importa che ci siano nello stato degli uomini che tengano senza sosta gli occhi aperti sul gabinetto, che seguano le brighe del governo, che svelino i suoi progetti ambiziosi, che suonino gli allarmi agli approcci della tempesta, che risveglino la nazione dalla sua letargia, che le scoprano l’abisso che si scava sotto i suoi passi, e s’appressino a notare colui sul quale deve cadere l’indignazione pubblica. Così la più grande disgrazia che possa arrivare a uno stato libero, dove il principe è potente e intraprendente, è che non ci siano né discussione pubblica, né effervescenza, né partiti. Tutto è perduto quando il popolo diventa di sangue freddo, e quando, senza inquietarsi per la conservazione dei suoi diritti, non prende più parte agli affari: mentre si vede la libertà uscire senza sosta dai fuochi della sedizione.
Le catene della schiavitù, Jean-Paul Marat.