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libro

Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre.

 

ognuno

Io lotterò fino allo stremo questa moda arrogante e intellettualmente sciatta di credere che gli anaffettivi siano i forti, i più affidabili per i ruoli dirigenziali e i meglio preparati per affrontate questo tempo. Preferisco piuttosto rischiare di essere goffo, patetico, melenso oppure ridicolo ma racconterò in ogni mio spettacolo, in ogni mio libro e in ogni incontro nelle scuole quanto sia troppo facile imparare a diventare insensibili.

Scorgere le battaglie più dimesse: vorrei riuscire a diventare un esploratore capace di starmi giorni interi in apnea nel cuore. Ogni tanto mi viene voglia di buttarmi in un esercizio così.

Un regalo (se vi piace): leggo il secondo capitolo

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Come promesso, ‘Mio padre in una scatola da scarpe’ diventa podcast con la lettura a voce alta. Ha qualcosa di magico, la lettura di un libro, perché mi tiene in bilico tra i miei diversi lavori, tra la scrittura e il palco, e per questo ci tengo moltissimo. Quindi pian piano aggiungeremo tutti i capitoli, un cammino svolto insieme, una compagnia prima di dormire. Eccoci al secondo, “le botte in piazza”, che rientra personalmente tra i miei preferiti.
Il podcast è anche facilmente scaricabile da iTunes qui (oppure abbonarvi via mail qui). Ma tra qualche giorno vi racconto anche come le portiamo sul palco. Restiamo in contatto. Buon ascolto.

Alla fin fine sono un esordiente

In fondo non ci avevo nemmeno mai fatto troppo caso: racconto storie per vivere ma non ne ho mai scritta una fatta e finita. Ho scritto inchieste, ho scritto libri per cercare di sviscerare processi, racconto fatti sul palcoscenico eppure non ho mai scritto un romanzo.

Insomma. Sono un esordiente.

E forse è proprio per questo che quando mi ci sono messo la prima volta mi si è sollevato il cuore con un vento leggero, come se davvero non avessi altri pensieri oltre alle parole, ai sentimenti e ai colori. Se penso a cosa mi assomiglia di più (tra il teatro, il giornalismo e le inchieste) questo libro è casa mia.

Esce in tutte le librerie il 17 settembre. Lo presenteremo probabilmente a Milano. Sicuramente sarò emozionato come un bambino.

Intanto qui c’è il suo spazio sul sito (per ora piccolo e in costruzione) e qui c’è la pagina Facebook.

Così. Mi andava di dirvelo prima che fosse notte fonda.

CAVALLI

 

Una buona notizia su libri e piccole librerie

the-abbey-bookshop-1Hanno stretto la cinghia. Messo in gioco la fantasia. Ribadito la passione per il mestiere. E oggi, mentre le catene librarie e la grande distribuzione piangono la diaspora dei lettori, le librerie indipendenti tirano un sospiro di sollievo: il peggio è passato.
L’ha certificato Nielsen per l’Associazione italiana editori: nei primi quattro mesi dell’anno le librerie indipendenti sono cresciute del 2,3 per cento per copie vendute e dell’1,9 per cento in valore. Una boccata di ossigeno che, al di là dei bilanci finali, una cosa ha reso ufficiale: la forza di un modello. Di una formula che, facendo leva più sulla qualità che sui grandi numeri, può vincere su più muscolosi modelli commerciali.
Una ragione di ottimismo, in un universo sensibile a intercettare i cambiamenti. Perché il piccolo libraio è «come uno skipper bravo su una barca», nota Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura e responsabile didattica alla Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri: «L’uno sa cogliere anche il più piccolo vento. Con uno incapace la barca non si muove, anzi diventa pericolosa».

Di capitani bravi è piena la penisola: consanguinei della stessa passione, distribuiti in roccaforti dove i libri sono amati, curati, valorizzati. Spesso eredità di storie familiari in luoghi grondanti fascino.
«La competenza è la parola decisiva: quelli che hanno saputo tenere alta la qualità ormai ce l’hanno fatta», dice Montroni. «La crisi ha fatto chiarezza nei comportamenti dei consumatori e reso evidente che le strategie di marketing delle catene non pagano più. Standardizzate, senza librai veri, hanno finito per soccombere non appena il lettore occasionale ha smesso di comprare. I veri lettori, rimasti fedeli, sono persone che chiedono atmosfera piacevole e professionalità forti. Chi pensa che chiunque possa fare questo mestiere sbaglia». Identità. Competenza. Rapporto coi clienti. La morìa di librerie ha fatto emergere le carte per sopravvivere.

(fonte)