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paternalisti

La parola ai giovani

Da qualche tempo è comparso su autorevoli quotidiani un dibattito tra editorialisti un po’ âgé. Parlano delle nuove generazioni. Oltre a uno stucchevole paternalismo, ciò che emerge con chiarezza è che costoro non si sono mai posti il problema di ascoltarne le istanze

Forse converrebbe parlarci con i giovani, piuttosto che parlare di giovani. Forse sarebbe il caso di smetterla una volta per tutte con questi atteggiamenti paternalistici da parte di una classe dirigente che si è fatta trovare sempre impreparata all’incontro con le nuove generazioni e dirci una volta per tutte che essere giovani oggi in Italia è qualcosa che fa schifo.
Fa schifo arrabattarsi in una scuola che è ancora novecentesca nell’approccio del mondo e che non ha i mezzi nemmeno per garantire la dignità, proprio lei che dovrebbe insegnarla. Per capirlo basta parlare con i ragazzi che frequentano scuole che stanno in edifici dismessi e che si devono portare la carta da casa, la carta per scriverci e pure la carta per pulirsi le terga, perché mentre si ordinano i banchi con le rotelle si ha a che fare con professori che cambiano ogni anno, se va bene, o che sostengono il programma giusto il tempo di qualche mese.

Bisognerebbe parlare con una generazione che non ha idea di cosa sia la speranza, che ha un orizzonte che spesso non è più lungo della fine della scuola (per chi ha la fortuna di poterla frequentare) e che in ambito lavorativo si ritrova ancora a elemosinare l’opportunità di provare a fare un lavoro ovviamente dietro ridicolo compenso. E mentre lavorano mettendo via i soldi che bastano (forse nemmeno) per arrivare a fine mese, ragazze e ragazzi continuano a usare la propria famiglia come unico ammortizzatore sociale di una società costruita e architettata per essere il nido di auto preservazione della classe dirigente (che di giovani non ne ha o ne ha pochissimi oppure ha qualche “figlio di”). E bisognerebbe provare ad ascoltarli mentre ti raccontano che l’acquisto di una casa, elemento fondamentale per avere il coraggio di programmarsi una vita, è…

L’articolo prosegue su Left del 14-20 agosto

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Paternalisti civici

L’ultima brillante idea è del ministro Boccia: tracciare gli aperitivi piuttosto che i contagiati. Così 60.000 persone potranno esaudire il proprio desiderio di dare la caccia agli untori indossando la pettorina degli assistenti civici, volontari assoldati dalla Protezione Civile per “ricordare le regole della Fase 2”. Per evitare gli assembramenti evidentemente servono dei dissuasori umani. C’è da dire, a onor del vero, che l’idea del ministro Boccia non piace nemmeno al governo che infatti ha chiarito di non avere concertato nulla sulla scelta del ministro che avrebbe fatto una fuga in avanti. È vero che gli assembramenti sono pericolosi e vietati per legge ma l’idea delle ronde antivirus lascia un po’ perplessi, per una serie di motivi.

Innanzitutto i numeri: dal 18 al 24 maggio la polizia ha controllato 881.355 persone e 342.295 attività commerciali per il rispetto delle norme anti Covid, le sanzioni sono lo 0,45% per le persone e meno dello 0,1% per le attività. Non c’è qualcosa di strano? Questo significa che o stiamo parlando troppo di un fenomeno assolutamente marginale oppure significa che le forze di polizia controllano solo quelli in regola non accorgendosi dei colpevoli. Tutti e due gli scenari sono piuttosto preoccupanti.

Poi c’è la questione dei carabinieri, dei poliziotti, dell’esercito, dei finanzieri, della polizia locale, degli uomini della forestale, di quelli della marina e dell’aviazione che già sono a disposizione. Servono più uomini? Bene, allora forse sarebbe il caso di assumerne e di averne di più propriamente preparati, no? Mettere per strada questi novelli sceriffi, magari gli stessi che hanno fatto i cecchini del proprio vicino di balcone, per mandarli a interloquire con bande di giovani con l’aperitivo in mano non sembra un’idea fulminante, no?

A proposito, si legge che “il bando per reclutare gli “assistenti civici” sarà gestito dalla Protezione Civile e sarà rivolto a pensionati, inoccupati, lavoratori in cassa integrazione o persone che ricevono il reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno al reddito”: davvero siamo sicuri che mandare in giro pensionati, la fascia più debole nei confronti del virus, sia una buona idea? No, dai, anche no.

Sarebbero utili invece dei volontari che traccino i contagiati, che si facciano raccontare i loro spostamenti durante i giorni del presunto contagio che si occupino di contattare le persone che hanno avuto contatti e che controllino che vengano sottoposte a tampone. Solo per proporre un’idea.

Però c’è un ulteriore aspetto negativo: con questa idea delle ronde dei paternalisti Boccia è riuscito perfino a fare urlare allo Stato di Polizia gli stessi che hanno celebrato Almirante pochi giorni fa. Insomma, un capolavoro politico.

Buon martedì.

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