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protocollo farfalla

#Radiomafiopoli 25: protocollo farfalla e la solitudine di Sonia Alfano

Schermata-2013-06-01-alle-06.39.58Nuova puntata e vecchie abitudini: la negazione dell’esistenza del “protocollo farfalla” si è schiantata contro la realtà (tardiva e confusa, come sempre) e intanto Sonia Alfano diventa “profeta” quando ormai è stata isolata a puntino. E’ emblematica questa vicenda e ho la sensazione di immaginare già le prossime mosse, mi vedo coloro che ci diranno che i servizi segreti debbano essere segreti per definizione e intanto faranno di tutto per perché si sappia il meno possibile. Il dato di fatto è che uomini legati a pezzi di Stato hanno trattato (e trattano ancora, non ho le prove ma lo so) con detenuti nelle carceri di massima sicurezza. Ero con Sonia ad Opera mentre Totò Riina di fronte a noi si sbellicava in complimenti verso l’allora direttore del carcere Siciliano e ricordo bene la brutta sensazione che ci ha colto in quel momento. Poi c’è l’aspetto politico: le minacce a Sonia Alfano sono di un anno fa, conosciute sicuramente da più di qualcuno, ed uscite solo oggi quando ormai il PD ha avuto vita facile nell’escluderla dalle liste delle elezioni europee. Abbiamo rimandato in Europa Salvini ma non la Presidente della Commissione Antimafia Europea, complimenti a noi. E c’è un’altra cosa: osservate ancora una volta che strani giri compie la solidarietà e quanti brutti silenzi. Il movimento antimafia è una lupa sempre più turpe. Buona visione.

Il “protocollo farfalla” e l’inchiesta che sembrava una fantasia

Ne aveva parlato Sonia Alfano eppure tutti avevano fatto finta di non sentire. Qui se non fai antimafia che rassicuri finisci fuori dalle baronie antimafiose, del resto.

E adesso invece sul “protocollo farfalla” è stata addirittura aperta un’inchiesta:

Sembrava quasi una leggenda. Adesso, invece, il protocollo “farfalla” non è più un segreto. A indagare è la Procura di Palermo. I magistrati del capoluogo siciliano hanno rinvenuto il documento in cui sono contenuti i termini di un accordo tra il Sisde e il Dap(Dipartimento per gli affari penitenziari), siglato nel 2004, e attraverso il quale i servizi di sicurezza potevano “operare” in segreto all’interno delle carceri, senza alcun tipo di autorizzazione formale.

I pm hanno acquisito il fascicolo e stanno facendo luce sull’accordo top secret. La scoperta è stata fatta a Roma. Insomma, roba di dieci anni fa che viene a galla oggi. I magistrati che stanno indagando, sono già impegnati in un altro filone, quello riguardante la trattativa Stato-mafia.

L’esistenza di questo documento è stata per anni taciuta e negata, proprio alimentando il suo “fascino”, fino a farla diventare quasi una leggenda. A negare, per due lustri, erano stati i vertici del Dipartimento. Al centro dell’inchiesta sono finite anche le intercettazioni in carcere del boss Totò Riina insieme al compagno dell’ora d’aria, ovvero il detenuto pugliese Alberto Lorusso. L’inchiesta è condotta dai magistrati Roberto Tartaglia, Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, prende il via dopo le ammissioni del pentito Sergio Flamia, che ha raccontato dei suoi contatti con gli 007 quando era detenuto a Palermo.

Il protocollo “farfalla” prevederebbe la gestione da parte del servizio segreto di “contatti” e “relazioni” non registrate con i detenuti al regime del 41 bis, il carcere duro per mafiosi e terroristi.

Ma pensa.