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Le soddisfazioni a stelle e striscie di Mister B.

Non viviamo in un momento particolarmente brillante per quanto riguarda la leadership nel panorama internazionale. Mediocrità, timidezza e scarse prestazioni si trovano di continente in continente. Anche tralasciando i leader dei paesi in via di sviluppo che affrontano le particolari sfide legate alla povertà, gli stati falliti o in difficoltà e le relative tensioni sociali e politiche, troviamo i paesi più grandi e prosperosi del mondo alla deriva e con un ampio margine di miglioramento. […] Ora, Silvio Berlusconi non ha cercato di schiacciare il popolo d’Italia alla sua volontà nè ha, nonostante una fedina penale impressionante, supportato terroristi. Detto questo, nel corso degli anni egli ha creato un caso che lo rende, tra i leader più importanti del mondo, forse il più grande imbarazzo per il proprio paese. Non basta aver dimostrato che per l’impero economico da lui costruito si sia impegnato in una vasta gamma di pratiche discutibili. Non basta neppure che sia stato al centro di una serie costante di squallidi scandali. O che abbia regolarmente fatto dichiarazioni pubbliche razziste, poco diplomatiche o semplicemente inadeguate alla carica che gli è stata affidata. Non basta neanche che abbia trascinato l’Italia sotto terra, sull’orlo di un disastro economico che letteralmente minaccia non solo il futuro del suo popolo, ma anche il destino dalla zona euro e, di fatto, dell’intera economia internazionale. (Anche se, bisogna ammetterlo, tutto questo costituisce un caso piuttosto convincente per includerlo alla fine o vicino alla fine della nostra lista.) […] Immaginate quanto tempo un presidente degli Stati Uniti sarebbe restato in carica se avesse definito gli Stati Uniti un “paese di merda”. [Articolo originale “”Is Silvio Berlusconi the worst leader of a major country in the world?”” di David J. Rothkopf]