E’ un’ottima idea destinare i soldi della parata del 2 giugno ai terremotati. Perché significa avere l’intelligenza e la responsabilità di riconoscere le priorità reali di questo Paese e perché la “sicurezza” sta nell’intervenire sui bisogni delle persone in difficoltà. Subito e efficacemente.
E perché un terremoto è un dolore squarciante e imprevedibile ma l’aiuto e la solidarietà sono tutte nelle decisioni degli uomini.
“non si può imprecare contro il destino… spesso fabbrichiamo con il fango su terreni mobili e molli… e quando poi un terremoto getta a terra gli abituri, imprechiamo agli inferi e supplichiamo i superi”
(prof. Giuseppe De Lorenzo, su La Gerarchia, dopo il terremoto del 1930)
più che altro, caro valek, fa venire in mente che se qualche anima bella avesse pensato a opporsi come fa ora contro i soldi della parata qualche mese fa magari qualche risultato concreto lo avrebbe ottenuto. Ora, a meno di una settimana, caro Cavalli i soldi sono già stati spesi tutti e queste evocazioni sono pura demagogia.
Caro Stefano, forse sarebbe il caso di leggere prima no? http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/29/no2giugno-paccata-soldi-terremotati/245312/
http://www.giuliocavalli.net/2012/05/30/no2giugno-il-senso-oltre-lemergenza/
Perché la demagogia sta nel giudizio senza informazione, altrimenti. E perché concordo con te sulla questione economica difficilmente modificabile. Però l’ho scritto e ripetuto.
citazione perfetta alla situazione!..ma il fatto che sia datata a circa 80anni fa, mette in luce la triste verità che in questo Paese non ci sono stati molti progressi…