Come scrive Martino qui:
«Oggi le donne polacche scioperano contro il loro governo e contro un disegno di legge, attualmente in fase di revisione da parte delle commissioni parlamentari, che quasi cancella il loro già limitato diritto all’aborto. avrebbe permesso solo l’aborto per salvare la vita di una madre, anche se la legge attuale è già tra le più restrittive in Europa. uso dei medici di una “clausola di coscienza” per scegliere di eseguire un aborto ha già messo fuori dalla portata di molte donne polacche. La proposta di legge eliminerebbe l’accesso all’interruzione di gravidanza anche per le vittime di stupro o incesto. E minaccia le donne che abortire con un’indagine, perché rende causando la morte di un “bambino concepito” punibile con una pena detentiva. Questa disposizione è anche probabile che spaventare i pochi medici ancora disposti a fornire aborti.
Ma la proposta di legge eliminerebbe l’accesso anche per le vittime di stupro o incesto. Peggio ancora, se possibile, è la minaccia alle donne che hanno un aborto spontaneo di venire indagate perché possibilmente sospette di aver causato la morte di un “bambino concepito”, reato punibile con il carcere. La legge farà in modo di ridurre ulteriormente il numero di medici non obiettori ancora disponibili per le donne che decidono di abortire. Il testo di legge è il frutto di una petizione firmata da 450mila persone promossa dall’organizzazione Ordo Iuris e sostenuta dalla chiesa cattolica locale. L’unica ragione tollerata dalla legge per consentire l’aborto è il grave pericolo per la vita della donna.»
E se è vero che accade in Polonia (che non è così lontana ed è Europa) e altresì vero che anche qui, anche nel nostro Parlamento, ultimamente sono molti i vagiti di restaurazione di un’epoca che sembra avere voglia di tornare indietro. Vale la pena interessarsene. Davvero.