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Troppo facile con il professore razzista

Quando ci si è accorti dei tweet del professore Emanuele Castrucci (quello pro-Hitler, per intendersi quello dei Savi di Sion) la gazzarra è stata fin troppo facile: c’era tutto scritto, certificato da un social autorevole e popolare come Twitter e un professore universitario è una preda comunque facile per la valanga che l’indignazione generale riesce a provocare.

«Le vergognose esternazioni del Prof. Castrucci offendono la sensibilità dell’intero Ateneo; ho già dato mandato agli uffici di attivare provvedimenti adeguati alla gravità del caso», scrisse il Rettore Francesco Frati, il giorno dopo aver twittato: «(…) il Prof. Castrucci scrive a titolo personale e se assume la responsabilità. L’Università di Siena, come dimostrato in molteplici occasioni, è dichiaratamente anti-fascista e rifugge qualsiasi forma di revisionismo storico nei confronti del nazismo».

«Magnifico Rettore dell’Università di Siena, veramente lei pensa che insultare la vita di milioni di persone ridotte in cenere per la colpa di essere nati ebrei, o rom, o disabili, o Testimoni di Geova, o di essere oppositori politici del più grande criminale che la storia abbia visto, veramente lei pensa che difendere il contenuto di un falso storico conclamato e progenitore delle più spaventose tesi antisemite come i Protocolli dei Savi anziani di Sion, sia “opinione personale” del professor Castrucci, docente di Filosofia nel suo Ateneo, come da lei asserito? Ma lei non si vergogna delle parole che ha detto dall’alto del suo scranno di rettore di una delle più antiche Università del mondo? Quale insegnamento ha dato ai suoi studenti? Che la libertà è anche quella di esaltare chi la negò? Veramente siamo arrivati a questa trasfigurazione dell’idea di Libertà?», ha detto il deputato del Pd Emanuele Fiano.

Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha comunicato: «Come pensiamo di poter combattere l’antisemitismo quando nelle aule universitarie un docente insegna i pregiudizi antiebraici? Faccio appello al ministro dell’istruzione Fioramonti e al rettore affinché allontanino immediatamente questo professore».

«Questa mattina ho sentito il rettore Francesco Frati che mi ha subito comunicato la sua intenzione di prendere provvedimenti. Bene. Su queste cose non si scherza. Mai.», ha twittato il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti.

È «davvero inquietante che un professore si abbandoni ad espressioni di esaltazione del nazismo e dell’antisemitismo. La scuola e l’università condannano da sempre il nazismo e l’antisemitismo in tutte le sue forme. Il professore si vergogni e chieda scusa», ha detto la viceministra dell’istruzione Anna Ascani.

Tutto bene. Tutto bello. Però c’è un senatore del Movimento 5 stelle, Elio Lannutti, già Italia dei valori, che citò anche lui il Protocollo dei Savi di Sion (che è un falso storico a cui credono solo i nazisti e gli ignoranti) come fonte per raccontarci della «dinastia che ancora oggi controlla il Sistema bancario internazionale». Lannutti non ha mica perso il posto di lavoro, no. Sta sempre lì nel M5s e da buon alleato del Partito democratico.

L’altro ieri il M5s ha candidato alla presidenza della Commissione d’inchiesta sulle banche il senatore Elio Lannutti.

E quindi?

Lui chiede di «non tornare più su quell’episodio». E invece noi ci torniamo.

Quindi?

Buon lunedì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/12/09/troppo-facile-con-il-professore-razzista/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.