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Sotto con i negazionisti climatici. Bestiario elettorale a catinelle

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È sabato, l’ultimo appuntamento della settimana per il consueto bestiario elettorale.

L’ALLUVIONE DEL DISAGIO
Oltre alle vittime e ai danni l’alluvione nelle Marche ha portato con sé anche i negazionisti. In prima fila il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan (nella foto) che scrive: “Pioggia abbondante oggi e nei prossimi giorni nella mia valle alpina. Normale, specie dopo un periodo di siccità. Ma come la mettiamo con i gretini secondo i quali la siccità era ‘l’ulteriore prova dei catastrofici cambiamenti climatici?’…”. Non sapere la differenza tra meteo e clima è da vero cretino, con la “c”.

A CALENZI SARÀ VENUTO UN COLPO
Conferenza stampa di Mario Draghi. Giornalista: “Sarebbe disponibile a un secondo mandato a PalazzoChigi?”. Draghi, secco: “No”. In un attimo è evaporato il 99% della propaganda di Renzi e Calenda.

ANCORA FUFFA SUL REFERENDUM
Marta Ottaviani scrive su Quotidiano Nazionale che “il referendum costituzionale del 2016 (che vide vincere il no) fu molto probabilmente influenzato dal Cremlino. Decisiva la propaganda sul web e sui social contro il sì”.

Un referendum conclusosi con una vittoria del no al 60% e un’affluenza altissima. Qualcuno prova a chiederle di spiegare quel “molto probabilmente” ma lei non risponde. Indovinate chi si è inventato questa panzana Ovvio, Matteo Renzi: non si è ritirato dalla politica perché sapeva già di dover sconfiggere Putin. Che imbarazzo.

ORBAN? COLPA DEI COMUNISTI
Inarrivabile Giorgia Meloni: “L’Ungheria è un sistema democratico: Orbán ha vinto le elezioni, più volte anche con ampio margine. I modelli dell’est sono diversi dal nostro perché fino agli anni ‘90 li abbiamo abbandonati sotto il giogo sovietico, ora dovremmo dargli una mano”. Insomma, Orbán è un dittatore per colpa dei comunisti. Fenomenale.

BARATRO BERLUSCONI
Nel pomeriggio di ieri esce un’agenzia: “Elezioni: Berlusconi alle donne, io più bello di Letta e sempre a caccia vostro amore”. Riesce ogni giorno a fare di peggio.

LA RUSSA MA NON DORME
Ignazio La Russa ancora una volta mostra il suo enorme spessore politico scagliandosi contro chi? Contro Chiara Ferragni, colpevole di avere invitato i suoi follower ad andare a votare. “La sfido a tre mesi di silenzio social se perdono quelli che lei sponsorizza. Accetta la scommessa o sa che perderebbe una montagna di soldi guadagnati senza merito?”, dice La Russa, che di montagne di soldi ne ha guadagnati inventandosi ogni giorno una poracciata del genere per far parlare di sé.

BRUTTO CLIMA PER LETTA
Dice il segretario del Pd Enrico Letta: Questa campagna elettorale è iniziata con il ghiaccio della Marmolada, continua con il caldo, la siccità, i roghi e oggi il disastro nella provincia di Ancora. Dobbiamo tutti fermarci e cambiare completamente le nostre abitudini e le nostre strategie”. No, Letta, il punto non è che “dovete fermarvi” ma che non dovevate stare fermi. Basta una parola: Cingolani.

MIGLIORI PER TUTTE LE STAGIONI
Draghi ieri in conferenza stampa: “Sono orgoglioso: abbiamo avuto ministri straordinari, tutti loro li vedrei bene in qualunque altro governo perché hanno lavorato bene e lavorerebbero bene”. Siparietto interessante: i ministri Franco e Cingolani con un po’ di imbarazzo si sono allontanati dalla sala. A Franco il collega Cingolani ha iniziato a fare gesti con la mano come a dire “andiamo via”. Eh, già!

TANTO RUMORE PER?
Draghi: “L’intelligence Usa ha confermato di non disporre di alcuna evidenza di finanziamenti occulti russi a candidati o partiti che competono nell’attuale tornata elettorale”. Notizie che non lo erano, quindi?

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