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Meloni vada a Crotone via mare

Giorgia Meloni ricompare sulla strage di Cutro. La strategia della sommissione in questo caso non funziona. C’è da capirla, quelli si sono sommersi e sono riaffiorati cadaveri, era difficile imitarli per vigliaccheria.

Dice Giorgia Meloni di essere stata attraversata dall’idea di convocare il prossimo Consiglio dei ministri a Crotone in omaggio alle vittime

Giorgia Meloni riemerge e con gli occhi fissi guardando la telecamera ci dice: “veramente pensate che li abbiamo lasciati morire?”. La risposta è semplice: sì. Che sia un annegamento per ferocia o per ignoranza lo deciderà l’eventuale processo ma basta ascoltare la frase successiva per trarre alcune conclusioni.

Dice Meloni: “non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex, non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio”. Ripetiamolo. Alle 23.03 del 25 febbraio Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, segnala a GdF e Guardia Costiera che c’è un barcone a 38 miglia dalla costa di Crotone, che naviga in autonomia, con un uomo visibile e possibili passeggeri in stiva, privo di giubbotti di salvataggio. Il meteo prevedeva onde fino a quattro metri e mare forza 7.

Tutte le informazioni erano in possesso sia della Guardia di finanza sia della Guardia costiera. Facciamo ordine. Frontex ha comunicato che la barca avrebbe potuto essere affollata in base ai segnali termici. Come ha sottolineato Frontex “per quanto riguarda la classificazione dell’evento come ricerca e salvataggio, secondo il diritto internazionale questa è una responsabilità delle autorità nazionali”.

Dopo la comunicazione, l’Italia ha mobilitato due motovedette della Guardia di Finanza (GDF), avviando un’operazione di polizia,, non di salvataggio. La Guardia di finanza non è attrezzata per operazioni SAR (di ricerca e soccorso). Guardia di finanza e Guardia costiera non hanno mai fatto riferimento ai segnali termici che indicavano un’imbarcazione stracarica di persone senza dispositivi di salvataggio. Ecco tutto.

Ora veniamo alla questione più larga ovvero alla melma politica che Giorgia Meloni e i suoi stanno buttando sui morti. Partiamo dalle bugie. Scrive Maurizio Belpietro, fedele scherano di questo governo: “Tra il 2014 e il 2016, mentre Letta e Renzi erano a Palazzo Chigi, sono scomparse in mare 12.405 persone. Eppure nessuno ha mai parlato di «stragi di Stato», come in questi giorni”.

Al direttore de La Verità ricordiamo una dichiarazione di Giorgia Meloni il 19 aprile 2015: “Naufragio nel Canale di Sicilia: il Governo Renzi dovrebbe essere indagato per reato di strage colposa. ST”. C’è una differenza: in quel caso non ci furono segnalazioni. Andiamo avanti. Dice Cirielli, Fratelli d’Italia, che Meloni non è andata a Crotone perché “non fa passerelle e da madre dimostrerà la propria sensibilità”. Quindi Mattarella “fa passerelle”?

Il premier vuole riunire le persone che stanno alimentando il disprezzo per i migranti per rendere omaggio ai migranti

Infine. Dice Giorgia Meloni di essere stata attraversata dall’idea di convocare il prossimo Consiglio dei ministri a Crotone in omaggio alle vittime. Vuole riunire le persone che stanno alimentando il disprezzo per i migranti per rendere omaggio ai migranti. Le diamo un consiglio: vadano a Crotone via mare, con una di quelle che definiscono “gite” senza permettersi di disturbare i soccorsi e senza sperare nelle Ong bloccate da Piantedosi.

 

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