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Sì, ma cosa proponete?

Poiché i parlamentari e i partiti politici sono pagati, votati e chiamati a trovare soluzioni legislative ai temi più o meno complessi negli ultimi giorni, al di là dell’indignazione per la strage di Cutro, circola la buffa idea che sul tema delle migrazioni (qui si parla del lato politico, dando come prerequisito il lato umanitario) non esistano proposte alternative.

Ieri è giunta notizia che il Piatto democratico, il Terzo polo e +Europa siano convenuti su una proposta di legge che è lì bella pronta fin dal 2017 (la trovate qui) e che Riccardo Magi ha già depositato. La legge nasce dalla campagna #EroStraniero lanciata da Radicali italiani insieme alla Fondazione Casa della carità «Angelo Abriani », Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A buon diritto, con il sostegno di centinaia di sindaci e di organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche ita- liane, Cgil, Emergency e tantissime associazioni locali.

Questi i principali punti di riforma proposti dalla campagna:

  • Reintroduzione del sistema dello sponsor (sistema a chiamata diretta)

Si propone la reintroduzione del sistema dello sponsor, originariamente previsto dalla legge Turco-Napolitano, per l’inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero su invito del datore di lavoro italiano. Si tratta di una prestazione di garanzia per l’accesso da parte di singoli datori di lavoro che permettono al lavoratore straniero di venire in Italia, essere assunto e inserirsi nel mercato del lavoro, assicurando risorse finanziarie adeguate. Tale assunzione dovrebbe avvenire in qualsiasi momento, senza dover attendere che vengano stabiliti click day e definiti settori determinati.

  • Introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione

Si propone un permesso di soggiorno temporaneo (12 mesi) da rilasciare a lavoratori e lavoratrici dei paesi terzi per facilitare l’incontro con i datori di lavoro italiani e per consentire a quanti sono stati selezionati sulla base delle richieste di determinate figure professionali, di venire in Italia, svolgere i colloqui di lavoro e finalizzare l’assunzione. La selezione può avvenire anche attraverso l’attività di intermediazione svolta da enti pubblici e privati (quali organizzazioni, associazioni, patronati, sindacati, università, agenzie per il lavoro), autorizzati dal ministero del lavoro e inseriti in un apposito albo nazionale, per far incontrare l’offerta di lavoro da parte di cittadini stranieri e richiesta di lavoro da parte di datori di lavoro in Italia, selezionando nei paesi di origine lavoratori e lavoratrici che rispondono a determinati requisiti.

  • Regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”

Si propone la regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazione di soggiorno irregolare allorché sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa, sul modello della Spagna e della Germania. Tale titolo di soggiorno dovrebbe prevedere una procedura sempre accessibile, su base individuale, e non legato a sanatorie: si può fare richiesta del permesso in qualsiasi momento se si è in possesso dei requisiti.

  •  Effettiva partecipazione alla vita democratica

Si propone l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore degli stranieri titolari del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.

  • Abolizione del reato di clandestinità

Si propone l’abolizione del reato di clandestinità, abrogando l’articolo 10-bis del decreto legislativo 26 luglio 1998, n. 286.

È, ovviamente, l’inizio di una discussione ma delinea un pensiero che, al di là della narrazione di certa cattiva stampa, qualcuno finge di non vedere.

Buon giovedì.

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