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Teatro online intervista sullo spettacolo “Odio gli indifferenti”

Una giullarata politica. Dov’è inapplicata, se non tradita, la Costituzione italiana? Che Italia sarebbe quella in cui la politica tutta si ripromettesse di applicare la Costituzione? Come sarebbe un Paese fondato sulla rendita se domattina dovesse svegliarsi davvero fondato sul lavoro? Cosa accadrebbe se i cittadini dovessero rendersi conto che la sovranità appartiene al popolo e non vale fare di tutto per esserne chiamato a risponderne?

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A tutte queste domande cerca di rispondere Odio gli indifferenti, in scena al Teatro della Cooperativa di Milano fino al 21 gennaio. Scritto da Giulio Cavalliche ne firma anche la regia con Renato Sarti, lo spettacolo vede protagonisti lo stesso Giulio Cavalli e l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

A tu per tu con Giulio Cavalli e Luigi De Magistris

L’Italia e la Costituzione. Perché non viene rispettata e perché andrebbe invece rispettata in tutto e per tutto?

Giulio Cavalli: La risposta da giullare è che non la rispettano perché non sono capaci di farlo, se dovessi essere cattivo. Secondo me, perché la Costituzione nel corso degli anni è diventata un po’ come i copioni per noi che veniamo dalla Commedia dell’Arte, quindi è semplicemente un suggerimento, è un canovaccio di intenti. E’ diventata più un vessillo da proteggere piuttosto che da studiare. Infatti, quando mi è capitato per lavoro di rileggere alcuni articoli della Costituzione nella sua interezza, ho pensato veramente che sarebbe stato tragicomico immaginare in scena un Paese in cui diventi obbligatorio non tanto confidare nella Costituzione, ma rispettarla in tutto e per tutto. 

Qual è l’intento del vostro spettacolo rispetto alla Costituzione italiana?

Luigi De Magistris: Processare i traditori della Costituzione e anche smascherare i suoi pseudoapplicatori, perché c’è un orientamento del pensiero diffuso nel nostro Paese secondo il quale basta definirsi antifascisti per essere dei bravi difensori della Costituzione. Invece purtroppo la Costituzione è stata massacrata in questi anni perché non ci sono stati bravi custodi e attenti applicatori. La Costituzione ha invece dentro l’antidoto, che è quello della fratellanza, della solidarietà, della giustizia sociale, economica, ambientale, della libertà, dell’uguaglianza, del ripudiare la guerra. Non dico che è il libro della felicità e dei sogni, ma è il libro che ci hanno consegnato quelli che sono morti, che sono stati torturati e arrestati. Quindi noi vogliamo anche far capire agli spettatori il dovere di ognuno e di ognuna di provare ad attuare la Costituzione, non solo a difenderla.

A chi appartiene veramente la sovranità?

Giulio Cavalli: La sovranità appartiene a un circolo endogamico in ogni campo e in ogni mestiere in cui molto spesso per entrare bisogna dimostrare di essere ricattabili, così alla pari degli altri, in cui l’obiettivo principale è l’autopreservazione degli equilibri in essere rispetto a qualsiasi altra apertura. Quindi purtroppo credo all’oligarchia nei diversi campi.

Possiamo e dobbiamo davvero derubricare i protagonisti della politica italiana di oggi come avvelenatori della Costituzione?

Luigi De Magistris: In gran parte sì. Però si fa un grosso errore se si pensa che gli attentatori alla Costituzione siano solo quelli che lo fanno in modo più muscolare ed evidente. Anzi, quelli sono forse anche più facilmente attaccabili: pensiamo a Berlusconi e ad altri. Invece se vediamo la storia degli ultimi trent’anni, questo tradimento è venuto da una bella fetta della classe dirigente politica verticale del nostro Paese. Abbiamo avuto più esempi virtuosi nel basso della politica, più tra i sindaci, gli amministratori e i luoghi di prossimità. Più si sale e più c’è il tradimento.