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Lombardia, l’assessora Piani e il triste post anti immigrazionista col barcone


Mentre in Italia tutte le forze politiche sono concentrate sul contenimento dei contagi e sulle politiche da attuare per non essere travolti dalla seconda ondata della pandemia di Covid-19, l’assessora leghista della Lombardia Silvia Piani non trova di meglio che attaccare il governo, pubblicando su Facebook un post con la foto di una barca di immigrati e la scritta: “Dimentichi la mascherina 1.000 euro di multa. Arrivi con il barcone vitto, alloggio e ricarica telefonica”. Il consigliere regionale M5s Mammì: “Messaggio filo-negazionista e che puzza del più vergognoso razzismo”.
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È solo l’ultima di una serie di provocazioni che continueranno ancora a lungo ma la sfilza di santi e madonne a cui ieri Salvini ha dichiarato di ispirarsi (con tanto di rosario in mano) sono l’ennesimo tentativo di usare feticci che non possono rispondere, con cui non è possibile dibattere e che comunque offrono un’ottima opportunità per le foto e la propaganda.
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Da una parte c’è il comunicato stampa della Guardia Costiera italiana:

«Per uno sbandamento verosimilmente causato dalle condizioni meteomarine e dallo spostamento repentino dei migranti su un fianco dell’imbarcazione – si legge nella nota -, circa 200 migranti sono caduti in mare da un barcone con circa 500 migranti a bordo. L’immediato intervento delle navi ‘Fiorillo’ della Guardia Costiera e ‘Phoenix’ del Moas ha consentito di trarre in salvo la maggior parte dei migranti caduti in acqua. Trentaquattro, invece, i corpi senza vita recuperati in mare dai soccorritori».

Dall’altra c’è la testimonianza di Medici Senza Frontiere:

«Due guardacoste libici, in uniforme e armati, sono saliti su uno dei gommoni. Hanno preso i telefoni, i soldi e altri oggetti che le persone portavano con sé”, racconta Annemarie Loof di Msf. “Le persone a bordo si sono sentite minacciate e sono entrate nel panico. Molti passeggeri, che fortunatamente avevano già ricevuto i giubbotti di salvataggio prima che iniziassero gli spari si sono buttati in acqua spinti dalla paura».

Piccolo promemoria: da settimane qualcuno dice che le ONG (quelli come Medici Senza Frontiere, appunto) avrebbero sporchi interessi sulla pelle dei migranti. Da qualche settimana quegli stessi rimestatori nel torbido, in mancanza di riscontri, citano la guardia costiera libica come fonte dei loro sospetti.

Ecco. Tirate voi le somme.

 

(continua su Left)