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fabrizio cecchetti

L’asse Lega – PDL

“Rilevo ormai senza stupore che il Presidente Formigoni persiste nelle sue inopportune invasioni di campo. Oggi è addirittura entrato nel merito di quanto ha affermato nei giorni scorsi il Ministro dell’ Interno Cancellieri sulla prima data utile per il voto ostinandosi a riproporre il 16 dicembre che è tecnicamente e a norma di legge improcedibile.

Professor Formigoni, che cerca di dare lezioni anche al Ministro dell’ Interno, la smetta con questo atteggiamento: non è più il primo della classe. E visto che invita tutti “ad assumere atteggiamenti di grande responsabilità”, cominci a dare l’esempio e inizi a stare zitto”.

Così il Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) commenta le dichiarazioni del Presidente Formigoni sulla data del voto delle elezioni regionali in Lombardia, quelli che dovrebbero essere stati “eccellenti” in questi anni e che qualcuno si ostina a volere imitare partendo semplicemente da sinistra (e dal centro). Come se fossero importanti le provenienze e non le direzioni. Come se la credibilità politica (che anche dalle nostre parti in troppi si preoccupano di analizzare come se fosse stata una cosa seria) non sia stata semplicemente una lunga farsa. Qui non servono moderati: servono eversori. Davvero.

A proposito della commissione (volutamente minuscola) antimafia leghista

[comunicato stampa]

“In Regione Lombardia l’unica garanzia antimafia possibile sono le dimissioni di questa giunta. Se la Lega ha intenzione di garantire i lombardi dalla ‘ndrangheta ha un’unica possibilità: protocollare le dimissioni e uscire dal Consiglio con le mani alzate. Ricordo a Cecchetti che questo Consiglio Regionale, ha già approvato una legge sulla legalità: purtroppo la Lega, dopo aver affidato un tema così delicato a Renzo Bossi, ha sempre dimenticato di finanziarla. Per quale motivo dovremmo credergli ora?” Così Giulio Cavalli commenta la proposta del leghista Cecchetti d’istituire una commissione permanente antimafia da lunedì prossimo in Regione Lombardia

“Sulla figura di Tizzoni, come presunto uomo di garanzia” conclude il consigliere di Sinistra Ecologia Libertà”è sufficiente riportare le parole della stessa Boccassini che evidenzia come in realtà non ha denunciato come avrebbe dovuto nel suo ruolo”

Nascondi la Minetti sotto la sabbia

Il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Cecchetti (Lega Nord) firma un nuovo regolamento per vietare l’accesso dei giornalisti alla buvette (alla buvette, per dire) per, dice lui, frenare la morbosa curiosità della stampa verso alcuni consiglieri. Insomma, un regolamento che decide quando un personaggio pubblico deve essere pubblico o può essere privato. Ma in un luogo pubblico. Pagato con soldi pubblici.

Non potendo schiodare la Minetti (che per amore di Silvio rimane al Pirellone, dice lei, con un ragionamento logico che sembra un burrone) decidono di stilare un regolamento ad hoc perché possa nascondersi più comodamente sotto la sabbia. E invece forse sarebbe il caso di renderla ancora più pubblica la sua presenza (la sua e, attenzione, quella dei tanti indagati e inopportuni che stanno qui da noi) perché è la faccia dell’impunità di un certo modo di pensare la politica, è il quadro della pubblicizzazione dei vezzi del capo in una Regione che intanto privatizza gli ospedali e le scuole ed è la politica dell’avanspettacolo che ci hanno propinato in questi ultimi anni. In fondo la Minetti inseguita dai fotografi è il simbolo di una legislatura dove la meritocrazia si è sgretolata appena chiuse le urne. E, in fondo, la Minetti senza fotografi non esisterebbe nemmeno.