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Guido Scorza

La notte bianca della libera informazione

Ci vediamo lì.

Riusciremo a far approvare nel prossimo Parlamento leggi che regolino e limitino lo strapotere dei partiti?

IN PIAZZA CI SARANNO: Libera di Don Ciotti, Articolo 21, Libertà e Giustizia, FNSI, Usigrai, Teatro Valle, Indignerai, Tavolo della Pace, Liberacittadinanza, TILT e tutte le associazioni e i movimenti che hanno aderito ai 5 punti de La Rai ai cittadini. 

ARTISTI – Per ora ci saranno: Rocco

 Papaleo, Chiara Civello, Francesco Baccini, Matteo Catalano, Leandro Piccioni, L’Orchestraccia, Andrea Rivera

INTERVERRANNO per ora: 
Tana De Zulueta, Giulio Cavalli, Oliviero Beha, Giovanni Valentini, Roberto Natale, Flavio Lotti, Udo Gumpel, Francesca Fornario, Giuseppe Giulietti, Gian Mario Gillio, Nicola D’Angelo, Luca Borgomeo, Giovanni Anversa, Antonio Turri, Carmine Fotia, Ernesto Ruffini, Gianfranco Mascia, Guido Scorza, Alessandro Gilioli, Gilberto Squizzato, Francesca Re David

POLITICI – per ora ci saranno: Vincenzo Vita, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Dario Franceschini, Angelo Bonelli, Bengasi Battisti (Sindaco M5S di Corchiano), Fabio Granata, Carlo Rognoni (Bersani manderà un messaggio). 
Stiamo aspettando risposte da altre formazioni politiche. 
Stiamo cercando di coinvolgere anche i 5 Stelle su obiettivi comuni dei cittadini

Sarà presente una troupe di “Piazza Pulita” di Formigli.
Saviano dovrebbe fare un video appello 
Moni Ovadia farà un video appello
Anche Luigi De Magistris dovrebbe fare un video appello.

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono” 
Malcom X”

Legge bavaglio: di cosa stiamo parlando

Perché siamo tutti d’accordo (vero?) che informarsi prima di indignarsi (giustamente) è un obbligo morale. E perché agli attacchi insulsi della corporazione dei servi ignoranti sarebbe bello rispondendo nel merito.

DA LEGGIOGGI

Oggi – giorno in cui Google compie 13 anni – riprende il suo iter in Italia – alla Camera, dopo un anno di stop a causa delle polemiche – il ddl1415-C, soprannominato, tra le tante, “anti-intercettazioni“, “anti-blog“, “ammazza-internet“, “legge-bavaglio“.

Si tratta di un disegno di legge già approvato dai deputati, poi modificato in Senato, che ora torna in terza lettura all’attenzione dei deputati.

Oggi verranno esaminate e votate le questioni pregiudiziali di costituzionalità di merito presentate.

Il ddl, dal titolo “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche“, potrebbe formare oggetto di una questione di fiducia posta dal Governo, tesa a scavalcare il dibattito parlamentare ed approvare in tempi rapidissimi le nuove norme.

Il 29 settembre – giorno in cui si prevede da più parti la presentazione della questione di fiducia da parte del Governo – è stata indetta una manifestazione in piazza del Pantheon a Roma, dalle 15 alle 18.

Due opinioni intanto, tra le tantissime che in queste ore vengono espresse sulla Rete:

“Bendare tutti per salvarne uno. Questo sembra essere ormai l’unico criterio che guida la maggioranza nella riproposizione della legge bavaglio, perché di bavaglio si tratta, come confermano le critiche dei magistrati e dei cronisti, i veri destinatari della legge, quelli che dovranno essere ‘ammanettati’ per impedire loro l’accertamento degli illeciti e soprattutto per oscurare il diritto ad essere informata della pubblica opinione” (Giuseppe Giulietti, Articolo 21).

Sarebbe davvero una sciagura per la libertà di parola sul web se, preoccupato di assecondare l’urgenza della maggioranza nell’approvazione del ddl, il Parlamento licenziasse il testo nella sua attuale formulazione” (Guido Scorza, Istituto per le Politiche dell’Innovazione)

E per finire, i testi, quelli su cui (non) si discuterà in Parlamento, in attesa che venga posta dal premier la questione di fiducia:

Il testo del ddl anti-intercettazioni e anti-blog come approvato dal Senato il 10 giugno 2010

Il testo del ddl approvato dal Senato confrontato con il testo approvato in prima lettura dalla Camera

 

 

10 domande per AGCOM

Guido Scorza pone dieci domande all’AGCOM. Semplici, chiare: perché del futuro della rete dovremo rispondere ai nostri figli e ai figli dei nostri figli, più che provare a raccontarlo ai nostri padri. E perché su questo tema (come molti altri) siamo sicuri che la lentezza della politica sia in posizione ostinata e contraria a ciò che invece è gia un comune sentire tra gli abitanti della rete. La risposta dell’onorevole Savarese si aggrappa (con le unghie) alle posizioni preconcette che (come scrive bene Guido) si superano solo con dati, informazioni, elementi certi, sicuri ed incontrovertibili ed occorre, soprattutto equilibrio e, per ora, nessuno di questi elementi è sul tavolo. Per farsi sentire intanto si sta preparando la Notte della Rete. Perché non scenda il buio.