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ignobile

Nicola Fratoianni: C’è una ignobile campagna delle destre contro i giovani e il lavoro

Il leader di Sinistra italiana rilancia la Next generation tax

Dovremmo avere il coraggio di dirci, guardandoci negli occhi, che di sinistra in giro se ne vede proprio poca. Per carità, che le istanze di sinistra siano all’angolo non è una novità e perfino ci assale la sensazione che quelle poche volte in cui riescono a bucare vengano subito annacquate, dipinte come antistoriche e soprattutto godano di poca considerazione, ma il governo Draghi (che in molti si affrettarono a dichiarare governo “tecnico” e non politico) è riuscito in quattro e quattr’otto a riassegnare ruoli da protagonisti anche a chi sembrava ormai fuori dai giochi. Che Silvio Berlusconi possa permettersi di avanzare e far discutere della sua candidatura a presidente della Repubblica senza prendersi una sonora pernacchia e finire dritto tra le barzellette del momento è altamente indicativo e che qualche giorno fa Matteo Renzi abbia avuto il coraggio di rivendicare lo spessore di ministri come Mariastella Gelmini e Renato Brunetta svela ampiamente quali fossero gli obiettivi dell’ultima crisi di governo.

Lo so, tocca ripeterlo ma che un governo possa elogiare Erdoğan e la Libia in tema di immigrazione, che in scioltezza si ritrovi a sbloccare i licenziamenti per permettere alle imprese di licenziare e riassumere a condizioni migliori (per loro), che senza battere ciglio elimini il cashback (unico provvedimento che si ricordi contro il nero nonostante tutti i suoi limiti), che insista nella narrazione tossica contro i sussidi chiamando invece investimenti i sussidi alle imprese, che sotto traccia continui nella battaglia frontale al reddito di cittadinanza e che nasconda irresponsabilmente la povertà, è un governo di destra. Destra, punto. Del resto tutti quelli che si dicono né di destra né di sinistra (o perfino tecnici) sono di destra. Anche questo la Storia dovrebbe avercelo insegnato, no?

E allora verrebbe da chiedersi per…

L’articolo prosegue su Left del 9-15 luglio 2021

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SOMMARIO

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Un piccola storia ignobile

 

C’è un bambino. Chiamiamolo Andrea. Immaginatelo scuro o con i capelli più folti rispetto agli Andrea che avevate per nonni. I suoi, di nonni, come i suoi genitori sono di un Paese qualsiasi in giro per il mondo, non importa quale: anche Andrea non c’è mai stato, non l’ha mai visto, non conosce nessuno. Andrea è nato a Milano. Poi è cresciuto. Parla milanese, pensa milanese, si siede ad aspettare sugli scalini del Duomo, litiga con i ghisa, mangia nebbia tutti gli inverni, ha in camera il poster di Zanetti, frequenta con buoni risultati il Liceo Parini (anche se si impegna sempre troppo poco) e organizza barbecue di nascosto all’Idroscalo.

Andrea ha 16 anni. Ed è apolide. Senza nazionalità. Non può avere la cittadinanza fino all’età di 18 anni. Per la legge italiana (lo “ius sanguinis” della legge 92 del 1991) deve avere un genitore italiano e invece i suoi sono di qualsiasi altro Paese del mondo. Se non avesse avuto i genitori invece (abbandonato) sarebbe italiano. Deve aspettare la maggiore età. La maturità, la chiamano. E fa niente che il disagio maturi molto prima.

Ora immaginate una legge fin troppo tiepida che dica ad Andrea che può acquisire la cittadinanza se almeno uno dei suoi genitori ha un diritto di soggiorno permanente, quindi con un periodo di residenza di almeno 5 anni, un alloggio adeguato e dopo aver superato un test di lingua. Il genitore va all’anagrafe e chiede la cittadinanza per il figlio, visto che la norma si applica per i minorenni (la novità per i maggiorenni è che avranno due anni e non uno per scegliere la cittadinanza italiana).

Bene. In questa storia ora metteteci dentro “l’invasione”, “la sostituzione di razza”, “gli sbarchi” e un po’ di “terrorismo” che ci sta sempre bene. Provate a capirci cosa c’entri con Andrea. Spiegateglielo, anche.

E capite di cosa stiamo parlando. Capite su cosa stanno facendo baccano questi squallidi squadristi che si infervorano in Parlamento. Decidete voi chi sono gli ignobili in questa storia.

Buon venerdì.

(da Left)