La patetica risposta della regione Emilia Romagna all’operazione antimafia Aemilia
Che fossero nervosi in fondo ne avevamo già avuto sensazione nella redazione di Left quando qualche Sottosegretario ha telefonato con (stonata) premura per difendersi dallo speciale che abbiamo pubblicato qualche numero fa ma le parole dell’assessore alla legalità Mezzetti (riportate oggi da Repubblica qui) direi che rientrino perfettamente nei luoghi comuni delle reazioni sbagliate:
“Le opinioni – ribatte Mezzetti – le lascerei a chi fa politica. Dalla relazione di un organo giudiziario mi aspetto meno opinioni e più descrizione dei fatti”. Certo, ammette l’assessore, “superficialità e leggerezza ci sono state ma da parte di tutti. E il primo problema non lo abbiamo nelle istituzioni politiche. Io non vedo intrecci pervasivi tra mafia e politica in questa regione. Sulle 1.377 pagine dell’ordinanza di Aemilia solo 33 sono dedicate a questo argomento e si parla solo di quattro personaggi”. Quindi, sottolinea ancora Mezzetti, “non mi sembra che si possa dire che siamo una terra di mafia dove le menti sono state corrotte”.
Insomma continuiamo ad avere assessori che scambiano i fini dell’antimafia e della legalità per i doveri della buona pubblicità di una pro loco e poi ci stupiamo della leggerezza con cui si organizzano i viaggi a Cutro.