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Nuovo teatro sanità

Piccolo tesoro a forma di teatro. A Napoli, rione Sanità.

12094727_1034918286547940_6992202052362085515_oDavvero fateci un salto, al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, proprio in mezzo a quel quartiere che vorrebbero raccontarvi come solo degrado e miseria e invece è capace di seminare piccoli miracoli. Dentro c’è il teatro, con tutte le sue eleganze e i suoi riti ma anche un’umanità che presidia il luogo con un’energia dal sapore partigiano e con uno stare insieme che sarebbe da insegnare nelle scuole. L’AMICO DEGLI EROI ora è uno spettacolo diverso, con la fortuna di respirare quell’aria.

Altro che periferia: ci sono luoghi in questa nostra Italia teatrale che hanno centrato le città in cui abitano meglio del campanile.

 

Vorrei essere qui. Al rione Sanità.

Mario Gelardi è coraggioso. Mica come i paladini da copertina, figurarsi, piuttosto è coraggioso come lo sono tutti quelli che restano, che vogliono restare, che quando qualcosa puzza decidono di abitarci dentro con l’armamentario per imbiancare le pareti nei loro prossimi cent’anni.

Mario Gelardi è direttore del nuovo teatro Sanità che sta proprio nel cuore del rione napoletano al centro delle cronache in questi giorni. Ci fa teatro, Mario con i suoi, come se fosse a Parigi, nel centro di Milano oppure in un’oasi nel deserto: al nuovo teatro Sanità si crede che tutto ciò che è bello svolge la sua funzione. Senza compromessi: bello per il bello, lavoro come lavoro, apertura come apertura.

Eppure il nuovo teatro Sanità non sta nell’elenco dei teatri che contano, secondo alcuni, perché ha disimparato la mediazione al ribasso. E c’è da capirli. Roberto Saviano ne ha scritto qui:

Il Nuovo Teatro Sanità è una realtà teatrale necessaria che ha sede in una bellissima chiesa sconsacrata, in uno dei quartieri più difficili di Napoli e si mantiene grazie al sostegno di chi crede che al Sud ciò che manca sia soprattutto ascolto, equilibrio e opportunità. Questo sostegno non arriva dallo Stato che ha deciso, tramite il giudizio insindacabile di una commissione di esperti, che la proposta del Teatro non meriti gli “aiuti” statali destinati alle compagnie under 35.

La nuova stagione teatrale (con il contributo importante e non pubblicizzato di qualcuno accusato spesso di lucrare sulla Campania) ha un titolo che è un manifesto sociale: Vorrei essere qui.

E io ho l’onore di aprirla, questa stagione dove la resistenza alla bruttezza è un esercizio quotidiano. Ed è uno dei regali più belli che potessi ricevere. Fateci un salto, credetemi. Alla faccia della messa in scena di chi crede che basti qualche divisa in più per controllare un quartiere.

(ah, questa settimana Mario ha regalato un suo monologo meraviglioso per il nostro numero di Left)

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(Da LINKIESTA) Il divo Giulio: a Napoli, NTS, raccontato da Cavalli

(da www.linkiesta.it)

giulio_cavalli_2012_foto_emiliano_boga_alta_ris-10Giocava il Napoli ieri sera. E in città – potete credermi se ve lo dico – non volava una mosca. Piglio il pullman, scendo le scale, seguo la strada e m’avvio al NST: il teatro diretto dal capace Mario Gelardi, che da una chiesa ha cavato fuori una perla. Giulio Cavalli è di là, oltre il portone massiccio del foyer, che prova e riprova, perché – mi ha raccontato poi una degli addetti ai lavori – «è arrivato tardi». Sono le 8 e alle 9 si comincia.

Potrei raccontarvelo in tutte le salse. Dirvi, molto banalmente, che m’è piaciuto. Che Cavalli mi ha conquistato. Che chi lo critica, a torto o a ragione, non vede il quadro completo, non ha gli occhi aperti; pensa di sapere e in realtà ignora. Mafia, vittime, politica, democrazia cristiana e Andreotti. Andreotti su tutto, come un ragù insipido e annacquato: Andreotti che parla, che si confessa, Andreotti al processo; Andreotti che prende vita nella voce dell’altro Giulio.

Come se non bastasse Cavalli, ci si mettono anche la musica, i video, le testimonianze. Uno spettacolo interattivo e interagente. Uno spettacolo breve – rispetto alla media – ed essenziale in tutte le sue parti. Un docu-film senza pellicola che inizia e finisce allo stesso modo: raccontando dell’innocenza, presunta, urlata e inesistente, di un uomo. Prima di Andreotti, poi – scherzo del destino – di Berlusconi. Filo conduttore: Cosa Nostra. Dai cugini Salvo a Salvo Lima, da Riina a Mangano, alla «brava persona» Cinà; al boss Belfiore, assassino di Bruno Caccia.

Il bis non-bis, le risate (amare), i racconti, i pensieri. Questo è teatro impegnato prima ancora che civile. Per denunciare certe cose su un palco, in diretta, con gli spettatori che ti fissano dritto in faccia, aspettando solo di poterti riprendere per il tuo più piccolo errore, non ci vuole coraggio, ci vuole qualcosa di più. Ci vuole onestà, che trovarla, di questi giorni, è proprio un’impresa.

di Gianmaria Tammaro

Twitter: @jan_novantuno

A Napoli il Nuovo Teatro Sanità

Mario Gelardi è un collega e amico che si porta Napoli in tasca quando scrive e quando prepara la scena. La notizia dell’apertura di un nuovo teatro (a Napoli nel rione Sanità come in qualsiasi rione di qualsiasi città nel mondo) è un raggio di arcobaleno. Perché alla fine in questo mondo di resistenti teatrali, in mezzo alla congiuntura di una cultura svilita dal governo e nel fosco di questo tempo, arriva sempre un’annunciazione come un canto.

Nel cuore di Napoli, nel ventre più profondo della città, c’è il Rione Sanità. Negli occhi di molti il Rione Sanità è identificato con quel filmato che ha fatto il giro del mondo in cui un pregiudicato veniva ucciso fuori da un bar. Ma questo luogo è anche e soprattutto altro ed è da questo che vogliamo partire. Vogliamo costruire una nuova immagine di questo rione e farlo partendo da un’idea concreta di cultura.

In particolare, il teatro a Napoli deve ritornare ad essere l’identità di un popolo. Non un teatro auto referenziato in cui gli operatori si avvicendano di volta in volta tra palcoscenico e platea, ma uno spazio aperto allo scambio tra artisti e pubblico, puntando sulla sensibilità degli operatori teatrali di farsi portavoce delle istanze che nascono dalla società civile. L’associazione ‘Sott’ o ponte’ insieme ad un gruppo di privati, ha creato proprio nella Sanità un teatro. Un teatro di 100 posti attrezzato a regola d’arte, pronto per essere inaugurato. A partire da settembre e con la mia direzione artistica e di un collettivo fatto da giovani operatori teatrali, partirà la prima stagione teatrale del “Nuovo Teatro Sanità”.

L’intento della direzione artistica è quello di fornire alla città un palcoscenico aperto e ricettivo alle istanze teatrali e culturali che negli ultimi anni sono diventate vera e propria emergenza. Una casa – comune, tecnicamente e strutturalmente adeguata in modo da offrire agli artisti uno spazio dignitoso e professionale. Una sfida, quella di aprire un nuovo teatro e di farlo nella Sanità, che in questo momento più che mai, sembra assolutamente da accettare. Una sfida che vuole vedere uniti artisti e professionisti della cultura che potranno trovare nel “Nuovo Teatro Sanità” un luogo lontano da logiche di schieramento.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, abbiamo bisogno di completare al meglio la struttura a livello tecnico, abbiamo bisogno della sensibilità dei grandi artisti teatrali napoletani e dell’entusiasmo delle giovani compagnie. Vogliamo recuperare quelle realtà teatrali e quegli artisti che hanno costruito il teatro napoletano contemporaneo e che si trovano spesso orfani di spazi dove potersi esprimere. Vogliamo partire dai drammaturghi che sono sempre stati l’ossatura del teatro napoletano conosciuto e rappresentato in tutto il mondo. Vogliamo avere una particolare attenzione verso una generazione di giovani attrici ed attori di grande talento che questa città esprime. Esserci in questa prima stagione è un atto di fiducia, un vero atto di speranza per un quartiere per una città che ha bisogno della cultura e del teatro più di quanto le istituzioni vogliano ammettere e soprattutto più di quanto siano in grado di capire. Iniziamo con un budget pari a zero, iniziamo come volontari, abbiamo solo il nostro entusiasmo e la nostra professionalità, chi vuole darci una mano?

Mario Gelardi

info@nuovoteatrosanita.it

www.nuovoteatrosanita.it

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