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salone del libro

Gli stand e le bancarelle al Salone del Libro.

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Sono al Salone del Libro. Tutti gli anni ci dicono che è morto e che comunque non sta molto bene. Tutti gli anni balza all’occhio la differenza tra gli stand arredati come autogrill puliti prima ancora del primo cliente e le bancarelle un po’ scalcinate, sgarruppate per le unghie di tutto l’amore e la passione che ci sono appese e con i prezzi scritti a penna con il tratto del cartellino sul polso al primo nipote maschio della famiglia.
Ci sono amori di cui ti fidi solo se riescono a rimanere artigianali. Come il cibo con la nonna e le industrie.

Le alte opinioni sul libro che non c’è

Tutto finto. Giudizi finti su uno scrittore che ha scritto un libro che non esiste. Al Salone del Libro succede anche questo, perché l’importante è fingere di sapere e evidentemente dire “non so” è diventato fuori moda. Eppure basta una telecamera e due ragazzi e il castello di sabbia cade. E non fa bene soprattutto ai libri. Il video lo trovate qui. L’esperimento è targato Politecnico di torino. Quello vero.