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sonia alfano

Alfano, Cavalli, De Magistris

In fondo il terzetto si è sempre pronunciato insieme, così, tutti di seguito come se fosse un nome tutto attaccato. E le battaglie sono state le stesse con lo spirito di chi crede che la politica debba essere una linea retta molto più retta anche dei partiti, quando serve. Ed è una storia politica di cui non rinnego un solo passo e che mi ha portato fino a qui dove sono ora: a credere che Vendola possa essere un uomo importante per questo Paese così bistrattato e che la sinistra abbia il dovere di riaprire la partita nella casa di SEL.

Ci ritroviamo domani per provare a discutere del punto in cui siamo, con il terzetto che ha staccato gli ormeggi per prendere strade solo apparentemente diverse: Sonia in Europa dove le mafie finalmente diventano un fenomeno di analisi, considerazione e dibattito politico, Luigi a Napoli per un’amministrazione che pareva impossibile e vuole essere responsabile e io in mezzo a questa palude delle primarie lombarde.

Ci troviamo a Milano domani alle 21 in Sala Buozzi della Camera del Lavoro per provare a ripartire con ancora più slancio se ci viene possibile. Per credere, costruire, semplificare e raccontare un quadro che dipanatosi dei soliti giochetti è molto più chiaro di quello che sembra.

(ps voci di corridoio danno in transito da quelle parti anche Pippo Civati, per dire.)

La Commissione Parlamentare Antimafia Europea a Milano

Dal 29 al 31 ottobre prossimi una delegazione della Commissione CRIM del Parlamento Europeo (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) sarà in Italia, per una serie di incontri e audizioni con le autorità investigative e giudiziarie italiane. Nel corso della visita, la delegazione, composta da 12 deputati, audirà, a Milano, Palermo e Roma, numerosi esperti nel contrasto alle mafie: magistrati, esponenti delle forze dell’ordine e rappresentanti del governo e della società civile, testimoni di giustizia e familiari delle vittime. I lavori cominceranno presso gli uffici del Parlamento Europeo di Milano, il 29 ottobre. Durante questa sessione si parlerà della presenza delle mafie in Lombardia e nelle regioni del Nord Italia.

Come potete vedere dal programma (qui) avrò due parole da dire anch’io.

Con Sonia Alfano

(OMNIMILANO) Milano, 05 GIU – “Esprimo alla Presidente della Commissione antimafia europea Sonia Alfano tutta la mia solidarietà e profonda preoccupazione per le recenti intimidazioni a suo carico di cui la stampa ha dato notizia. Sono vicino a Sonia anche e soprattutto per l’amicizia che ci lega. Sappia che la sua battaglia è la battaglia di tanti cittadini, nell’augurio che le autorità competenti provvedano il prima possibile a garantirne la sicurezza”. Lo afferma Giulio Cavalli, consigliere regionale Sinistra Ecologia Libertà.

Sonia Alfano e l’IDV, per l’ultima volta

Poiché qualcuno si è agitato (un po’ troppo forse, no?) per la mia semplice ripresa del comunicato di Massimo Donadi sul “ruolo” (uso un eufemismo, va) di Sonia Alfano in IDV, accolgo con piacere la spiegazione e la cronologia degli eventi che Sonia ha deciso di scrivere sul suo sito. Resta inteso poi che ognuno può tirare le proprie conclusioni e avere le proprie idee. Ma almeno si smette di millantare altro perché in politica non c’è niente di più salutare delle proprie prese di posizione.

Sonia Alfano non è in IDV. Parola di Massimo Donadi.

Un’Ansa di ieri. Per dire.

BALLOTTAGGI:DONADI,SONIA ALFANO?CHI NON E’ QUI NON E’ IN IDV
PALERMO
(ANSA) – PALERMO, 21 MAG – “Idv oggi è tutta in questa sala e con Leoluca Orlando, chi non è qui e non è con Orlando non é dell’Idv. Sonia Alfano ha appoggiato Ferrandelli? Non è di Idv, non cacciamo chi non ha neppure la tessera ma bisogna condividere il sistema dei nostri valori per stare nel partito”. Lo dice il capogruppo di Idv alla Camera, Massimo Donadi, ai cronisti che gli hanno chiesto come si comporterà il partito nei confronti dell’eurodeputato Sonia Alfano eletta a Strasburgo come indipendente ed attuale presidente della commissione antimafia del Parlamento europeo. (ANSA).

Dove eravamo – Capaci e via D’Amelio 20 anni dopo

L’amico Massimiliano Perna ha concluso la sua ultima fatica letteraria. E forse è un libro che vale la pena di leggere.

23 maggio e 19 luglio 1992: la mafia e i suoi complici di Stato uccidono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, otto agenti delle scorte e Francesca Morvillo. L’Italia è in ginocchio, scossa, ferita. Sembra il colpo mortale alla speranza di battere la mafia. E invece c’è una cittadinanza che reagisce, c’è il coro “fuori la mafia dallo Stato” urlato di fronte alla cattedrale di Palermo, ci sono i fischi e gli insulti alle autorità, le lenzuola bianche, le associazioni antimafia, il consolidamento di una cultura che ha portato la Sicilia e l’Italia intera a uscire dal silenzio, ad aver meno paura e a reclamare una verità che tarda ad arrivare. Dove eravamo noi in quel momento? Come abbiamo guardato al futuro, in che misura siamo cambiati e quanto le stragi del ‘92 hanno inciso sulla nostra vita e sulle nostre scelte? A vent’anni dagli attentati di Capaci e via D’Amelio, questo libro prova a raccontare quei giorni drammatici, attraverso la testimonianza di chi li ha vissuti. Non solo familiari, magistrati, giornalisti, poliziotti, persone all’epoca già in prima linea nella lotta alle mafie, ma anche donne e uomini che, a partire da quei giorni, hanno iniziato, ognuno nel proprio ambito, a combatterle.

Sono 20 i testimoni che, insieme all’autore Massimiliano Perna, hanno scelto di dare, ciascuno a suo modo, il proprio contributo di memoria: Salvatore Borsellino, Maria Falcone, Antonio Ingroia, Raffaele Cantone, Imd, Giulio Cavalli, Nando Dalla Chiesa, Renato Sarti, Lella Costa, Moni Ovadia, don Giacomo Panizza, Sonia Alfano, Dario Riccobono di Addiopizzo Palermo, Pina Maisano Grassi, Fabrizio Moro, Pino Maniaci, Salvo Vitale, Pif e Gianluigi Nuzzi, Giuseppe Casarrubea”.

Sonia Alfano non è più in IDV. E fanno finta di niente.

La newsletter di Niccolò Rinaldi, capo delegazione IDV in Europa e membro dell’Ufficio di Presidenza del partito:

Pur ormai fuori dalla delegazione IdV, vista la divergenza con le scelte condivise dal partito in Sicilia e altrove, ma sempre parte della più larga delegazione italiana che rappresento nel gruppo ADLE, Sonia Alfano é stata eletta Presidente della Commissione temporanea sulla criminalità organizzata che abbiamo fortemente voluto per far capire al resto dell’UE che mafia, evasione fiscale, corruzione, sono tutti drammi di uno spazio comune dell’illegalità al quale non fanno ancora fronte volontà e strumenti comuni a tutta l’Europa. Evviva: col concorso di tanti anche questo é stato un successo, anche se ora la commissione dovrà rimediare a un involontario peccato originale: presidente, relatore, e un vicepresidente sono italiani, fatto anomalo in un organo europeo, quasi a dire che é cosa nostra…

 

Sonia e la lingua comune in Europa contro le mafie

Per la prima volta il Parlamento Europeo, dimostrando di aver compreso la minaccia rappresentata dal fenomeno mafioso, istituisce un organismo finalizzato alla predisposizione e all’attuazione di politiche di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio di denaro a livello globale. La Commissione CRIM, composta da 45 membri del Parlamento e il cui mandato avrà la durata di un anno, rinnovabile per una volta, si occuperà di studiare in maniera approfondita la minaccia criminale mafiosa, e, nel contempo, di mettere allo stesso tavolo tutti gli organismi che, a livello nazionale, europeo e internazionale, sono impegnati nella lotta al crimine organizzato, al fine di rafforzarne la cooperazione. Sonia Alfano ce ne aveva parlato a Milano per #nonmifermo. Ora Sonia ne è presidente.

Io e Sonia non ci siamo mai lasciati e per questo mi brilla il cuore vederla lì. E’ una vittoria al merito, al suo lavoro, all’impegno e alla buona politica. Nonostante qualche mentitor cortese di troppo che le gira intorno e le difficoltà di un percorso così lungo e arduo.

Nella sua intervista al Corriere dichiara: «Bisogna che dentro tutti gli Stati membri si parli la stessa lingua nella lotta al crimine. L’Europa ha perso tempo nel prendere coscienza, mentre la mafia non ha mai considerato un problema i confini geografici. Per fare questo ascolteremo procuratori dei vari Paesi, gli investigatori, le associazioni che si occupano di contrasto al crimine». Ed è un inizio pieno di speranza.

Buon lavoro, Sonia.

(Vicepresidente è Rosario Crocetta. Per dire. Un’Italia migliore che già c’è.)