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Arte

Cavalli sul palcoscenico con la scorta «Ecco la mafia a cento passi dal Duomo»

di LUCA VIDO — MILANO — GIULIO CAVALLI, milanese, classe 1977. Professione, attore, o quasi. Nel 2001 fonda, nel Lodigiano, la «Bottega dei mestieri teatrali», che troverà la sua sede solo nel 2007 con il Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villavesco (Lodi), e firma le sue prime prove da autore e regista. Solo nel 2006 sale sul palco, spinto da quel geniaccio che risponde al nome di Paolo Rossi. E a quella del signor Rossi, in verità, molto assomiglia la sua parlata. Già, perchè Giulio Cavalli parla, dal palco, e non sta zitto. Nemmeno quando gli tagliano le gomme, gli mandano lettere minatorie, lo minacciano di morte e, tanto per gradire, gli fanno trovare una bella bara disegnata sulla porta di casa. Da allora è sotto scorta. Tutto è iniziato, ma non concluso, con «Do ut des» dall’esplicativo sottotitolo «spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi», in cui ridicolizza, proprio così, la mafia. E di mafia, e dintorni, tratta anche «A cento passi dal Duomo» che debutta questa sera, in prima nazionale, al Teatro della Cooperativa.
Vuoi dire che la piovra è arrivata anche sotto l’ombra della Madonnina?
«No, non proprio. Mi sono accorto che ridicolizzare la mafia funziona dove c’è un substrato…»
Ti interrompo… A questo punto ci sta a pennello l’aneddoto di Alcamo…
«Non la dimenticherò mai quella serata in Sicilia, è stato il momento in cui ho preso coscienza di quello che era veramente uno spettacolo come “Do ut des” in cui si gioca, come in una clownerie, sulla “punciuta”, ridicolizzando proprio il momento sacrale, il giuramento che il “picciotto” fa per entrare in Cosa Nostra. In piazza, ad Alcamo, non solo non ha riso nessuno ma la gente se n’è andata. Lì ho capito che non esiste solo il racket economico della mafia, ma anche il racket culturale. Ed è lì che noi operatori culturali dobbiamo lavorare».
Tornando a Milano?
«A Milano non c’è questo substrato mafioso, ma anche qui bisogna fare opera di alfabetizzazione per sensibilizzare. Esempio: Expo 2015. Certo, non bisogna fare entrare nel progetto, nei cantieri, imprese che abbiano legami con la mafia. Tutti d’accordo. Ma in “A cento passi dal Duomo”, scritto insieme a Gianni Barbacetto, vogliamo fare opera di sensibilizzazione perché ci sono imprese dal volto pulito che in realtà sono teste di ponte per il riciclaggio di denaro sporco. E il problema non è di tenere fuori dagli appalti queste imprese, ma di buttarle fuori, perché negli appalti già ci sono».
Roba da farsi rafforzare la scorta… A proposito come si sente un attore sotto scorta?
«Premettendo che trovo kafkiano dovermi difendere devo dire una cosa che sembrerà impopolare: sono schifato da questo voyerismo sulle scorte che si concentra solo su certi personaggi. Siamo a migliaia sotto tutela, impresari, politici, giornalisti, semplici negozianti. Mi piacerebbe ci fosse una solidarietà maggiore e non solo là dove il personaggio catalizza l’attenzione dei media. Io non mi sento il nuovo Saviano ma piuttosto il panettiere di Palermo che ha denunciato il pizzo e che, alle quattro di mattina, va a fare il pane con la scorta».
La tua vita quotidiana è cambiata?
«Faccio una vita molto nomade: al posto di avere due tecnici e tre collaboratori al seguito, in tournèe siamo due tecnici, tre collaboratori e le forze dell’ordine. Ma il sorriso, quei quattro imbecilli, non me lo tolgono».
Cos’è, per te, il teatro civile?
«Un istinto di sopravvivenza nato cinquecento anni fa, quando i giullari denunciavano che “il re era nudo” ma dovevano farlo senza poi morire di fame. Oggi somiglia di più a un funerale laico. Il teatro civile oggi lo fanno i giornalisti di inchiesta. Il teatro civile sta diventando molto incivile».
«A cento passi dal Duomo», da questa sera al Teatro della Cooperativa, via Hermada 8, info: 02.64749997.

DA IL GIORNO

2009-10-09

L’ARTICOLO QUI

Sul palco racconto la mafia a cento passi dal Duomo

La prima parte del titolo, «A cento passi», suona un po’ tetro ed evoca agli amanti del cinema il film-verità di Marco Tullio Giordana su Peppino Impastato, il sindacalista che pagò con la vita il coraggio di ribellarsi a Cosa nostra. La seconda parte, «dal Duomo», ha invece un effetto rassicurante ma è soltanto un’impressione. «A cento passi dal Duomo» è infatti uno spettacolo teatrale che parla di cosche in terra padana. Già. Regista, Giulio Cavalli, attore milanese da quasi un anno sotto scorta per le sue rappresentazioni di «teatro civile» contro la mafia. A Impastato, il piccolo grande eroe siciliano che sfidò don Tano Badalamenti, Cavalli si è probabilmente anche un po’ ispirato quando ha cominciato a trasmettere la sua rubrica «Radiomafiopoli» in onda sull’emittente Agoravox. Ma nel mirino di qualche mafioso, questo Saviano lombardo potrebbe esserci finito quando decise di mettere in scena, al Franco Parenti di Milano, la piéce «Do ut des», una parabola comica che sbeffeggia riti e conviti di Cosa Nostra: dalla «punciuta mafiusa», il giuramento di affiliazione dei picciotti, ai «pizzini» di provenzana memoria.
La voglia di ridere sembra essergli passata dopo le lettere anonime e il passaggio dalla «tutela dinamica» a quella «totale» da parte dei carabinieri di Lodi. La voglia di fare teatro a modo suo però, quella gli è rimasta. E allora eccolo oggi portare sul palco del Teatro della Cooperativa, in prima nazionale, il suo monologo musicale dedicato alla mafia giù al nord. Stavolta, però, niente guasconate, non ci saranno le burle di «Totò Nessuno» che da apprendista diventa sindaco di Mafiopoli. Sul palco saliranno soltanto i fatti: dati, condanne, inchieste giudiziarie e giornalistiche ricavate da atti pubblici e dall’Osservatorio milanese sulla criminalità organizzata al nord. L’io narrante di Cavalli dipingerà una mappa poco letteraria e molto neorealista delle attività della mafia (soprattutto ’ndrangheta) in terra lombarda, «che non porta la coppola ma dialoga con i colletti bianchi».
Nella sua lettura parte da lontano, «dal silenzio assordante» che accompagnò il delitto Ambrosoli, ai 103 sequestri avvenuti in Lombardia per mano di Cosa nostra tra il 1974 e il 1983, ai maxiprocessi sulle attività in padania, fino ai giorni nostri. «I giorni nostri -dice al Giornale- sono quelli delle famiglie che gestiscono il narcotraffico, come i Barbaro e i Papalia che controllano l’area di Buccinasco, i Rispoli che agiscono nell’area di Legnano, il clan Emmanuello che controlla l’hinterland meridionale. Non dimentichiamoci che Milano oggi è la capitale della cocaina e del riciclaggio. Molte società apparentemente pulite sono il frutto del lavaggio di denaro». Cavalli, però,si considera un ottimista e non ci sta a mettere il magone agli spettatori. «In realtà qui siamo ancora in una terra privilegiata perchè la società civile, e anche la politica, hanno gli anticorpi per difendersi». Sul palco l’attore fa nomi e cognomi, anche dei politici collusi. «Ma non parlo dei partiti, perchè il marcio sta dappertutto». Come pure il coraggio. «Ad esempio ho elogiato il consigliere leghista che a Lonate Pozzolo ha denunciato le infiltrazioni della famiglia Filippelli in alcuni cantieri di Malpensa. L’edilizia da queste parti fa molta gola».
Della grande torta dell’Expo, però, nello spettacolo quasi non si parla. «Non sono un populista e voglio evitare il rischio di facili strumentalizzazioni. In realtà è più utile guardarsi dietro l’angolo. Il pizzo, ad esempio, esiste ancora in Lombardia». Ma il «teatro civile» serve davvero a smuovere le coscienze? «A volte sì, e ne ho avuto conferma anche quando ho portato in scena al Piccolo la pièce sulla strage di Linate 2001 o quando, in Bambini a dondolo, ho rappresentato la piaga mondiale del turismo sessuale sui minori, di cui gli italiani purtroppo reggono la bandiera».

Mimmo Di Marzio

L’ARTICOLO QUI

A CENTO PASSI DAL DUOMO. Debutto nazionale al Teatro cooperativa dal 9 al 18 ottobre

Cari amici del Teatro della Cooperativa,
siamo felici di annunciarvi l’inizio ufficiale della nuova stagione. Un inizio doverosamente dedicato a Giulio Cavalli, artista coraggioso da sempre impegnato su temi scomodi. Impegno che purtroppo l’ha reso soggetto alle intimidazioni della criminalità organizzata. Quindi orgogliosi di ospitare, in prima nazionale il suo ultimo lavoro: dal 9 all’11 ottobre e dal 15 al 18 ottobre – prima nazionale

A CENTO PASSI DEL DUOMO
di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto
con Giulio Cavalli
musiche in scena di Gaetano Liguori

Giulio Cavalli dedica ancora una volta al tema della mafia la sua nuova proposta di teatro civile. Questo lavoro, che vede la luce al Teatro della Cooperativa, è stato scritto in collaborazione con il giornalista Gianni Barbacetto e si concentra sulla presenza delle famiglie mafiose al Nord. Una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia.
INFO Tel/fax: 02.64749997 e-mail: info@teatrodellacooperativa.it

Spostata la data di LINATE 8 OTTOBRE 2001: LA STRAGE in progamma per oggi a Verona

Con la presente intendiamo scusarci per aver dovuto rimandare la data dello spettacolo in oggetto in programma al Teatro Camploy (Verona) per giovedì 8 ottobre.
A causa delle vicende personali di Giulio Cavalli e in virtù della convinzione di dover prestare attenzione alle vicende criminose che sempre più spesso si verificano nel nostro Paese, pensiamo di dover dare un forte segnale con la nostra presenza al programma televisivo Anno Zero che dedicherà la puntata di giovedì 8 proprio al tema della criminalità. Inoltre, la nostra presenza in trasmissione è doverosa per poter dare un concreto segnale di vicinanza al giornalista Sandro Ruotolo, che proprio in questi giorni ha subito minacce a causa del suo lavoro di indagine.

Giulio Cavalli ospite nella puntata di AnnoZero del 08/10

Questa sera (8 ottobre 2009) Giulio Cavalli sarà ospite in studio nela puntata di ANNO ZERO in onda su Rai Due dalle ore 21.00. La puntata si chiamerà «Verità nascoste» e sarà dedicata alla mafia. Ospiti in studio di Michele Santoro l’onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, Roberto Castelli (Lega),viceministro Infrastrutture e Trasporti ed ex Ministro della Giustizia, il giornalista Felice Cavallaro del Corriere della Sera e Massimo Ciancimino. Sandro Ruotolo, che nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera con minacce di morte proprio mentre realizzava i suoi reportage dalla Sicilia, sarà in collegamento da Palermo.

 

 

A Cento passi… dal Duomo di Milano

Autore di testi satirici improntati a mettere in ridicolo anche un soggetto prettamente tragico come la mafia, Giulio Cavalli presenta da venerdì 9 a domenica 18 ottobre al Teatro della Cooperativa di Milano il nuovo spettacolo scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, autore di una approfondita indagine sulla penetrazione mafiosa nel tessuto urbanistico e imprenditoriale milanese.

Cavalli, con spettacoli come Do ut des aveva già destato le “attenzioni” della criminalità organizzata, ricevendo pesanti minacce presso il Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villanesco (Lodi) che dirige da alcune stagioni. Malgrado ciò, questo giovane autore e attore nato a Milano nel 1977 non si è fatto intimidire, proseguendo nell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che punta a non far calare l’attenzione sul fenomeno mafioso. A cento passi dal Duomo, questo il titolo dello spettacolo – che riecheggia il celebre film di Marco Tullio Giordana dedicato a Peppino Impastato – parte dall’omicidio eccellente di Giorgio Ambrosoli per ripercorrere le tappe del radicamento nel Milanese delle associazioni criminali – Cosa nostra e ‘ndrangheta in particolare – le quali risalgono addirittura ai primi anni Settanta. Una presenza certo meno visibile che nelle regioni tradizionalmente affette dal fenomeno mafioso, ma tenace e in costante espansione, che spesso si veste di tutto punto per riuscire gradita nei circoli cittadini più esclusivi. Da decenni i loschi affari delle famiglie mafiose e ‘ndranghetiste si compiono all’ombra della Madonnina, al punto che il pubblico ministero antimafia Vincenzo Macrì è giunto ad affermare nel 2008 – solo un anno fa, dunque – che “Milano è oggi la vera capitale della ‘ndrangheta”. Una Gomorra nel cuore finanziario d’Italia, insomma. Cavalli si esibirà accompagnato in scena al piano da un valido musicista come Gaetano Liguori.

Come detto, l’attività di Giulio Cavalli si esplica abitualmente nell’ambito del Teatro Nebiolo, nato nel 2007 per volontà della piccola amministrazione comunale del Lodigiano, che ha riadattato a centro civico un’antica cascina. Qui opera l’Associazione Culturale Bottega dei Mestieri Teatrali, fondata dallo stesso artista assieme al Centro di Documentazione per un teatro civile, che vuole recuperare e valorizzare l’impegno sociale del fare teatro. Un impegno che di recente è stato riconosciuto anche dalla Fondazione Cariplo, la quale ha incluso la sala di Tavazzano nel Progetto Etre di residenze teatrali e nel circuito dell’Associazione Etre. L’attività di Giulio Cavalli è sostenuta anche dall’Amministrazione comunale di Tavazzano, dalla Provincia di Lodi e dalla Regione Lombardia.

Il cartellone del Nebiolo si è aperto in questi giorni con il testo della Compagnia Teatrale Dionisi Patate. Una parola senza denti sulla guerra, per la regia di Renata Ciaravino. In programma anche Scarlattine Teatro, llinx Machine, AmnesiA vivacE con Circo Bordeaux ma anche testimoni veraci della canzone popolare come Nanni Svampa. De segnalare poi il ciclo di incontri organizzati dal Centro di Documentazione per un teatro civile, che vedrà intervenire testimoni autorevoli della lotta alla criminalità organizzata come don Luigi Ciotti ma anche giornalisti e scrittori impegnati sul fronte dell’informazione, da Carlo Lucarelli a Marco Travaglio. Il ciclo di incontri sarà inaugurato il prossimo 14 novembre da Gioacchino Genchi, il funzionario di Polizia di Palermo, grande esperto di informatica, che all’inizio di quest’anno era stato chiamato in causa ed indagato come presunto autore di intercettazioni illecite, venendo in seguito scagionato.

Www: Teatro della Cooperativa
Www: Teatro Nebiolo
Www: Il blog di Giulio Cavalli

http://delteatro.it/articoli/2009-10/a-cento-passi-dal-duomo-di-milano.php

Dibattiti, musica, sport e teatro domani a villa Filippina

Il Festival della legalità proseguirà domani, a partire dalle ore 10.00, con il dibattito “Dire no si può”, al quale interverranno gli imprenditori Rodolfo Guajana, Andrea Vecchio, Vincenzo Conticello e Ignazio Cutrò e con il presidente di Confindustria Agrigento Giuseppe Catanzaro, che si sono ribellati alla logica del racket e della sopraffazione mafiosa.l’incontro sarà moderato dalla giornalista Eliana Marino. A seguire, dalle ore 12.00, “Sport e legalità”, a cura dei giocatori del Palermo Rugby.

Nel pomeriggio, invece, alle 18.00, il giornalista Roberto Puglisi intervisterà Roberto Mazzarella, autore del volume “L’uomo d’onore non paga il pizzo” (Editore Città Nuova). Attraverso una ricca documentazione che riporta, tra l’altro, anche numerose interviste e ordinanze-sentenze, l’autore disegna una lucida radiografia del fenomeno “mafia”: ne evidenzia le caratteristiche, le attività di mantenimento e sviluppo; ne esplicita la cultura e i valori di cui è portatrice, mettendo in luce, di contro, le forze positive – come l’Associazione “Addiopizzo” – che operano in svariati ambienti sociali per la promozione di una cultura della legalità. Sarà presente Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo.

Alle 19.30 si assisterà al concerto del gruppo musicale “Zen Posse”. La band, nata all’interno dell’associazione Zen Insieme, propone un repertorio di musica rap, prevalentemente di protesta. In serata, alle 21.30, “Nomi, cognomi e infami” spettacolo teatrale di e con Giulio Cavalli, artista che vive sotto scorta in quanto minacciato dalla mafia per i suoi lavori di denuncia.

http://www.livesicilia.it/2009/10/05/dibattiti-musica-sport-e-teatro-domani-a-villa-filippina/

CHE TEMPO CHE FA – la redazione consiglia … locandina 1-7 ottobre

“Per segnalare alla coscienza civile la concreta e reale esistenza di un fenomeno criminale che si muove silenziosamente anche nell’operoso Nord Italia, da venerdì 9 a domenica 18 ottobre 2009 a Milano, Teatro della Cooperativa, in prima nazionale A cento passi dal Duomo, di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto, con Giulio Cavalli, musiche in scena con Gaetano Liguori, uno lavoro che colpisce l’essenza stessa della mafia al Nord, mettendola a nudo, mostrandone la collusione con la politica e la sua capacità di infiltrarsi nei gangli di potere.”

http://www.chetempochefa.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,303%5E7519,00.html

Intervista – Carlo Lucarelli a polisblog: “A Blu Notte parlo della P2 e di Silvio Berlusconi”

L’ottimo risultato, in termini di ascolto, registrato ieri da Michele Santoro ci induce a pensare che al pubblico tutto ciò che riguarda Silvio Berlusconi interessa. Molto. Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare Carlo Lucarelli.

Lo scrittore aprirà questa sera (a partire dalle 21.10 su RaiTre) la nuova serie di Blu Notte raccontando ai suoi spettatori la storia della P2 che spesso si è intrecciata con quella dell’attuale Presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi.

Quali sono i misteri che affronterai in questa serie?

In questa serie ci sono un po’ di argomenti che avevamo lasciato indietro dalle altre. Nel mosaico della storia d’Italia abbiamo incontrato dei tasselli che non abbiamo mai avuto modo di approfondire. Uno di questi è relativo, ad esempio, alla storia della P2.
Ci occuperemo anche di ecomafie e altri crimini legati all’ambiente.

Perché hai deciso di occuparti nella prima puntata della P2?

Perché è una storia che è sempre attuale. La P2 è, a mio avviso, un esempio italiano di concentramento di potere politico e sociale.
Se ci fermiamo un attimo, facciamo mente locale, e ci chiediamo come è nata o come è stata e che valore ha avuto ci sono una serie di notizie che non sappiamo. Che io non sapevo.

Ci fai degli esempi. Quali sono le informazioni che non ti ricordavi e che vanno analizzate?

Intanto la posizione che aveva la P2 nella massoneria. In generale. È da raccontare anche la vastità della P2 che raggiungeva anche degli uomini di potere. Avevo perso questo tipo di proporzioni.
Tanti piccoli meccanismi che conosciamo fino ad un certo punto. Come la figura di Licio Gelli che conosciamo fino ad un certo punto.

Raccontando la P2 approfondirai anche i rapporti che aveva Silvio Berlusconi con questa organizzazione?

Dei collegamenti tra Silvio Berlusconi e la P2 ne abbiamo solo accennato. Devo dire che per come abbiamo raccontato noi la storia della P2, cioè dall’inizio fino al momento in cui è stata scoperta, si intreccia con Silvio Berlusconi solo in alcuni punti.
Il Silvio Berlusconi di quegli anni non è il Silvio Berlusconi di adesso. È un imprenditore molto spregiudicato che fa i suoi affari. Dentro questi affari incontra anche la P2.
Noi, devo precisare, non abbiamo fatto una puntata su Berlusconi nella P2. Abbiamo fatto una puntata su tutto quello che c’era attorno alla P2. Attorno c’era anche Berlusconi.

Quali sono secondo lei i misteri legati alla politica italiana e no sui quali bisognerebbe ragionare?

Sono tanti. Sono tutti. Sarebbe interessante ragionare ad esempio sui rapporti che c’erano tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo. Del Medioriente. Ci sono una serie di rapporti che sembrano dimenticati dal punto di vista ufficiale.
Sarebbe interessante mettersi a studiare cosa è stata l’Italia per la Somalia quando era una colonia.
Ci sono tante cose. Durante la Guerra Fredda noi eravamo un paese di frontiera. Che fino hanno fatto i vecchi dossier? Abbiamo tagliato le radici con quel passato?

Collabori con Giulio Cavalli. Su cosa avete lavorato?

Stiamo preparando una cosa teatrale, con tante altre collaborazioni, che racconti la storia del processo Andreotti.

Il lavoro che state progettando quanto si discosta dal film di Paolo Sorrentino?

Vuole discostarsene. Naturalmente. Il film ha fatto una cosa molto interessante che è quello di mettere in scena gli intrecci del potere.
Molta gente lo ha visto senza sapere chi fosse realmente Giulio Andreotti.

 

da POLISBLOG

PALERMO – Al via il Festival della legalità

Al Festival della Legalità si rinnova l’appuntamento con quel teatro e quel cinema che sanno leggere e interpretare la società. Con molte anticipazioni per offrire al pubblico siciliano il meglio della produzione contemporanea. Come nel caso di “Mio padre non ha mai avuto un cane”, di Davide Enia, che aprirà il Festival la sera del 3 ottobre. Enia, in anteprima, porta in scena uno dei racconti tratto dal suo ultimo libro “Mio padre non ha mai avuto un cane” che uscirà a novembre per le edizioni Fandango Libri. Un racconto che parla di cani, di ammazzatine di mafia e di Palermo. Accompagnato alla chitarra da Giulio Barocchieri, Enia farà emergere i personaggi, alcuni misteriosi, di una città che spesso è invisibile. Altra anteprima, lunedì 5 ottobre, quando sul palco salirà il giornalista-scrittore Roberto Alajmo per parlare de “L’antimafia spiegata a mio figlio che la spiega a me”. Un reading per analizzare le mille contraddizioni, amare e ironiche, della lotta ai boss. Con lui, per quest’altra anteprima, sul palco ci sarà il clarinettista Dario Compagna.
“Nomi, cognomi e infami”, è invece, il titolo dello spettacolo di Giulio Cavalli in scena martedì 6 ottobre, sempre alle 21.30. Cavalli, artista che vive sotto scorta dopo essere stato minacciato dalla mafia, darà vita ad uno dei suoi spettacoli di denuncia che tanto hanno infastidito boss e picciotti.
Mercoledì 7 ottobre sarà la volta di Vincenzo Pirrotta e della sua “Ballata delle Balate”. Uno spettacolo brutale, crudele e di rara intensità. Il racconto di un latitante mafioso che nel suo covo recita un rosario, trasfigura la religione alla maniera mafiosa in un delirio nel quale s’incontrano misticismo e violenza.
Infine, sabato sera, Salvo Piparo darà vita a “Piazza delle Vergogne”. Accompagnato sul palco dal soprano Roberta Scalavino, Piparo racconterà uno spaccato di Palermo in quattro storie: quella di un killer di mafia, quella di un commesso comunale, quella del cronista Mario Francese, ucciso da Cosa Nostra, e quella di Santino, l’uomo miracolato dalla strage di Capaci. Quattro figure di uomini del nostro tempo: il killer che rimane incastrato nell’assurdità di essere stato anch’esso vittima di un sistema immorale e illegale, il commesso che interpreta il clientelismo e sprofonda nell’inerzia di un sistema corrotto, Mario Francese che rimane fedele fino all’ultimo al patto etico cucito alla sua vita di uomo e di giornalista e Santino, salvato da un fulmine mentre muore Falcone.
Al Festival non mancherà anche il grande cinema con “Fortapasc”, il film di Marco Risi inserito nella cinquina dalla quale Anica ha scelto il film che rappresenterà l’Italia agli Oscar. Un film su Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra perché con le sue inchieste saveva scoperchiato l’intreccio tra affari, mafiosi e politici.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero.


PROGRAMMA 2^ EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA LEGALITA’
VILLA FILIPPINA, PIAZZA SAN FRANCESCO DI PAOLA, PALERMO

3-10 OTTOBRE 2009

INGRESSO LIBERO

Sabato 3 ottobre

Ore 18.00 Inaugurazione della seconda edizione del Festival della Legalità.

Ore 18.30 Inaugurazione delle mostre:

– “Volti Colori Memoria” a cura di Gaetano Porcasi: 35 opere raccontano la storia della mafia dallo sbarco degli alleati alla cattura di Bernardo Provenzano.

– “Non tutti i pizzini sono uguali”, a cura di Amalia Patrizia Panebianco e Claudio Reale, raccoglie gli scritti di sei esponenti della criminalità organizzata e sei persone che hanno invece scelto di imboccare la strada della legalità, messi a confronto e analizzati da un esperto grafologo che ne illustrerà le personalità partendo per l’appunto dalla grafia.

– “Copertine S” a cura della Casa Editrice Novantacento: in esposizione le prime pagine del mensile più letto in Sicilia, dalla prima pubblicata nel dicembre 2007 che immortala l’arresto di Salvatore Lo Piccolo all’ultima con le indiscrezioni più recenti sulla latitanza di Gianni Nicchi.

– “Pio La Torre”, curata da Letizia Battaglia e voluta dal Centro Studi Pio La Torre, racconta le diverse tappe della vita del politico assassinato dalla mafia nel 1982.

Ore 19.30 Performance di OthelloMan, rapper, dj, producer e leader dei Combomastas’. Le creazioni musicali di OthelloMan e del team hip hop dei Combomastas’ sono caratterizzate da consapevolezza e voglia di riscatto pratico e quotidiano. Queste ultime rappresentano un’assoluta peculiarità nel panorama musicale italiano, senza retorica e con armonie sonore, spessore concettuale e immediatezza.

Ore 21.30 Prima nazionale del recital “Mio padre non ha mai avuto un cane” di e con Davide Enia. Il giornalista-scrittore-attore leggerà in anteprima alcuni passi del suo ultimo romanzo che sarà pubblicato a novembre 2009.

Domenica 4 ottobre

Ore 10.00 Spettacolo di animazione per bambini con i clown dell’associazione di volontariato ViviamoInPositivo Onlus. L’associazione fa parte della federazione VIP Italia che conta 35 sedi in Italia e 2.800 volontari clown di corsia, che svolgono il loro servizio negli ospedali, nelle case di riposo, nelle comunità di disabili, nelle case famiglia e ovunque sussistano situazioni di disagio. Per il VIP-clown il sorriso è una missione.

Ore 11.00 S. Messa nella cappella di villa Filippina, che riapre per l’occasione. I Canti sono affidati al suggestivo Coro della Cattedrale di Palermo.

Ore 12.00 Dimostrazione di autovetture e unità cinofile dell’Arma dei Carabinieri.

Lunedì 5 ottobre

Ore 10.00 “Cu nesci arriniesci?”. Dibattito con gli attori Ficarra e Picone, moderato dallo scrittore e giornalista Ugo Barbàra. Partecipa l’imprenditore Costantino Tartaglia.

Ore 12.00 “Sport e legalità”: i giocatori del Palermo Rugby, neopromosso in serie B,sono protagonisti di dimostrazioni pratiche delle tecniche di uno sport che tanto appassiona i giovani e insegna regole di legalità e rigore.

Ore 18.00 Presentazione di “Sottotraccia”, rivista di saperi e percorsi sociali (Navarra Editore), moderata dal giornalista Claudio Reale. Presenti Rosalba Romano – assistente sociale e direttrice della rivista, Gioacchino Lavanco – presidente del Consiglio di Coordinamento dei Corsi di Scienze dell’Educazione e docente di Psicologia di Comunità presso l’Università degli Studi di Palermo, Michele Di Martino, dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia.

Ore 19.30 Esibizione musicale del gruppo “Quelli della Rosa Gialla a Brancaccio”. L’allegra carovana dei ragazzi dell’associazione di volontariato nata e operante a Brancaccio sbarca al Festival della Legalità per far conoscere il quartiere come un luogo in cui si combatte la mafia attraverso la cultura, l’educazione, il teatro e in particolare il musical.

Ore 21.30 Reading “L’antimafia spiegata a mio figlio che la spiega a me” di e con Roberto Alajmo, scrittore e giornalista Rai, accompagnato al clarinetto da Dario Compagna.

Martedì 6 ottobre

Ore 10.00 “Dire no si può”. Dibattito con gli imprenditori Rodolfo Guajana, Andrea Vecchio, Vincenzo Conticello e Ignazio Cutrò e con il presidente di Confindustria Agrigento Giuseppe Catanzaro, che si sono ribellati alla logica del racket e della sopraffazione mafiosa. Modera la giornalista Eliana Marino.

Ore 12.00 “Sport e legalità”: i giocatori del Palermo Rugby, neopromosso in serie B,saranno protagonisti di dimostrazioni pratiche delle tecniche di uno sport che tanto appassiona i giovani e insegna regole di legalità e rigore.

Ore 18.00 Il giornalista Roberto Puglisi intervista Roberto Mazzarella, autore del volume “L’uomo d’onore non paga il pizzo” (Editore Città Nuova). Attraverso una ricca documentazione che riporta, tra l’altro, anche numerose interviste e ordinanze-sentenze, l’autore disegna una lucida radiografia del fenomeno “mafia”: ne evidenzia le caratteristiche, le attività di mantenimento e sviluppo; ne esplicita la cultura e i valori di cui è portatrice, mettendo in luce, di contro, le forze positive – come l’Associazione “Addiopizzo” – che operano in svariati ambienti sociali per la promozione di una cultura della legalità. Presente Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo.

Ore 19.30 Concerto del gruppo musicale “Zen Posse”. La band, nata all’interno dell’associazione Zen Insieme, propone un repertorio di musica rap, prevalentemente di protesta.

Ore 21.30 Spettacolo teatrale “Nomi, cognomi e infami” di e con Giulio Cavalli, artista che vive sotto scorta in quanto minacciato dalla mafia per i suoi lavori di denuncia.

Mercoledì 7 ottobre

Ore 10.00 “Un patto per la Sicilia”. Dibattito, organizzato da Milano Finanza e moderato dall’editore Paolo Panerai. Politici, imprenditori, magistrati e burocrati si confronteranno sulle strade da percorrere per creare un patto tra ceto produttivo, politica, burocrazia e magistratura per uscire dalla situazione di una Sicilia bloccata e dare il via ad una fiscalità di vantaggio in grado di rendere attrattivi gli investimenti. Presenti l’assessore regionale alla Presidenza Gaetano Armao, l’assessore regionale all’Industria Marco Venturi, Pier Carmelo Russo – segretario generale della Regione Siciliana, il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il presidente di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso, Giuseppe Lumia – componente ed ex presidente della Commissione nazionale antimafia, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, Domenico Achille – Comandante della Guardia di Finanza e Generale di Divisione e altri protagonisti delle istituzioni e dell’imprenditoria e il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci. In questa occasione Sviluppo Italia Sicilia proporrà agli studenti un concorso di idee e il miglior imprenditore in erba verrà premiato con un pc portatile.

Ore 12.00 “Sport e legalità”: i giocatori del Palermo Rugby, neopromosso in serie B,saranno protagonisti di dimostrazioni pratiche delle tecniche di uno sport che tanto appassiona i giovani e insegna regole di legalità e rigore.

Ore 18.00 Il sostituto procuratore Gaetano Paci e il vice presidente dei Giovani Imprenditori Europei Annibale Chiriaco presentano il libro “Le aziende siciliane contro la mafia. L’isola civile” di Serena Uccello e Nino Amadore (Einaudi). Il volume è il risultato di due anni di lavoro e racconta “le ragioni storiche ed economiche della ribellione antiracket” che ha coinvolto una parte del mondo imprenditoriale siciliano negli ultimi anni. Presente l’autore Nino Amadore. Modera il giornalista Claudio Reale.

Ore 19.30 Esibizione del cantastorie Paolo Zarcone (Associazione A Testa Alta) che ha recuperato le tradizioni popolari siciliane adattandole e aggiornandole ai tempi nostri. Zarcone compone cantate tratte da leggende e fatti storici locali, munito di chitarra e cartelloni illustrati.

Ore 21.30 Spettacolo teatrale “La ballata delle balate” con Vincenzo Pirrotta.

Giovedì 8 ottobre

Ore 10.00 “Una giornata con Marco Risi. I ragazzi di Palermo tra fiction e realtà”. Confronto sul tema delle fiction di mafia con il regista Marco Risi (autore di capolavori del genere quali “Mery per sempre”, “Ragazzi fuori”, “Muro di gomma”, “Il branco”, “Squadra Antimafia Palermo Oggi”, “L’ultimo Padrino”, “Cinque delitti imperfetti”) ed il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Presente lo scrittore-giornalista Claudio Fava. Modera lo scrittore e giornalista Rai Roberto Alajmo.

Ore 12.00 “Sport e legalità”: i giocatori del Palermo Rugby, neopromosso in serie B, saranno protagonisti di dimostrazioni pratiche delle tecniche di uno sport che tanto appassiona i giovani e insegna regole di legalità e rigore .

Ore 16.30 Il giornalista Alfio Sciacca presenta “I disarmati. Storia dell’antimafia: i reduci e i complici” di Claudio Fava (Sperling & Kupfer). Un viaggio che racconta i complici del silenzio e del consociativismo mafioso: nel giornalismo, nella politica, nella società civile. Per una volta, con i nomi e i cognomi al loro posto. Presente il giornalista e politico Claudio Fava. Seguirà un dibattito sul libro “Prima che vi uccidano” di Giuseppe Fava (Editore Bompiani). L’opera, pubblicata nel 1976 dallo scrittore-giornalista-sceneggiatore assassinato dalla mafia nel 1984, è un libro di denuncia della presenza mafiosa in Sicilia.

Ore 18.00 Il giornalista Salvo Toscano intervista Enrico Bellavia e Maurizio De Lucia, in libreria con il volume “Il cappio” (BUR Biblioteca Univ. Rizzoli). Un’acuta analisi a quattro mani di un sistema criminale basato su un eccezionale organizzazione sul territorio: il “pizzo”. Ripercorrendo la storia di Maurizio de Lucia, il magistrato che più di ogni altro ha indagato il fenomeno.

Ore 19.30 Concerto del gruppo “Coralmente”, coro polifonico a cappella nato nel febbraio 2003, nell’ambito delle attività riabilitative promosse dal Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL 6 di Palermo per combattere e sconfiggere lo stigma e il pregiudizio nei confronti della malattia mentale.

Ore 21.30 Serata cinema con Marco Risi. Proiezione della pellicola “Fortapàsc”, presentata dal giornalista Salvo Toscano che intervisterà il regista. Il film ripercorre gli ultimi quattro mesi di vita di Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” ucciso dalla mafia nel 1985.

Venerdì 9 ottobre

Ore 10.00 Talk show “Libertà di parola” promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Partecipano il presidente dell’Ordine regionale Franco Nicastro, i giornalisti Rosaria Capacchione e Alberto Spampinato, il gip di Palermo Piergiorgio Morosini.

Ore 11.00 Dimostrazioni di autovetture e unità cinofile della Guardia di Finanza.

Ore 17.00 Felice Cavallaro, inviato del Corriere della Sera, intervista il procuratore Gian Carlo Caselli, autore del libro “Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia” (Editore Melampo). Dalla Torino degli anni Settanta alla Palermo dei Novanta, il volume ripercorre trentacinque anni di storia italiana attraverso lo sguardo di un protagonista della lotta contro il terrorismo di sinistra e contro la mafia.

Ore 18.00 Il giornalista Roberto Puglisi presenta il volume “C’erano bei cani ma molto seri” di Alberto Spampinato (Ponte alle Grazie Editore). Il libro racconta la vita del fratello dell’autore, Giovanni – corrispondente da Ragusa de L’Ora, assassinato per le sue inchieste che non guardavano in faccia nessuno.

Ore 19.30 Esibizione della Compagnia di canto e musica popolare, gruppo che ha recuperato i cunti della tradizione siciliana. Spaziando dalle ballate alle sonate dei barbieri, dai canti delle zolfatare alle serenate, la Compagnia intende rivalutare il ruolo delle tradizioni popolari siciliane, i costumi, le usanze, la lingua.

Ore 21.30 Proiezione in anteprima nazionale della docu-fiction “Il mago dei soldi” ispirata alla storia di Giovanni Sucato. Sedicente avvocato, Sucato si è valso l’appellativo di “mago dei soldi” a causa di spericolati investimenti che – con l’illusorio miraggio di grandi guadagni – hanno gettato sul lastrico migliaia di piccoli risparmiatori dei quartieri popolari di Palermo e dei paesi del circondario. Una sorta di novello “Re Mida” la cui carriera, interrotta da una fuga con i soldi dei suoi clienti e da un arresto per bancarotta fraudolenta, si è conclusa su un auto in fiamme sulla Palermo-Agrigento. Presenti gli autori Giacomo Cacciatore, Raffaella Catalano e Gery Palazzotto e l’avvocato penalista Nino Caleca che fu difensore di Sucato. Modera il giornalista Claudio Reale.

Sabato 10 ottobre

Ore 10.00 “A voi nati dopo le stragi…io racconto”. Incontro con il procuratore Gian Carlo Caselli. Presente il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Modera il caposervizio del Tg5 Gaetano Savatteri.

Ore 11.30 Talk show dal titolo “Ti aspetto fuori” moderato dal giornalista Salvo Toscano. Partecipano Franco Nuccio, caporedattore di Ansa Palermo, l’attore palermitano Francesco Benigno – premiato al Giffoni Film Festival 2008, Silvia De Bernardis – coordinatore del progetto “In&Out” – istituti penali minorili della Sicilia, Rosalba Romano – psichiatra del Centro di Giustizia Minorile di Palermo e il Maggiore Francesco Tocci, comandante della Compagnia di Carabinieri di Bagheria.

Ore 12.30 Dimostrazioni di autovetture e unità cinofile della Polizia di Stato.

Ore 18.30 Proiezione de “I corti della legalità”

– “Benigno”, autobiografia dell’attore Francesco Benigno

– “Ti aspetto fuori”, realizzato dal centro giustizia minorile, con Nino Frassica e i ragazzi del Malaspina. Regia Alfio D’Agata.

– “Pio La Torre” a cura del Centro Studi Pio La Torre

– “Una favola, un sogno” a cura dell’associazione “Quelli della Rosa Gialla a Brancaccio”

Ore 21.30 Anteprima dello spettacolo teatrale “Piazza delle vergogne” con l’attore Salvo Piparo e il soprano Roberta Scalavino. Testi di Felice Cavallaro, Filippo D’Arpa e Gaetano Savatteri. Uno spaccato di Palermo in tre storie, quella di un killer di mafia, di un commesso comunale e quella di Mario Francese, giornalista ucciso da Cosa Nostra.

da LIVE SICILIA