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Bengodi

Cronache da Bengodi: tutti allegri al nucleare comunale

giullarePrima notizia, non si è ancora calmato il ciondolo semipendulo del re che il governo di Bengodi ci regala una perla da rizzare anche i più distratti: si torna al nucleare. L’aveva dichiarato il ministro Scajola qualche mese fa ma in fondo ci avevano fatto caso in pochi, anche perchè ci eravamo costretti a non dare troppo peso a tutte le scajolate del ministro almeno per una forma di igiene mentale.

Per inquadrare la statura politica del nostro basta ripercorrere alcuni passi  della sua fulminante carriera verbale: dall’equilibrio dimostrato in occasione del G8 di Genova «Durante il G8, la notte in cui c’è stato il morto, ho dovuto dare l’ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa. A Genova, in quei giorni si giocava una partita seria, lo hanno capito tutti dopo l’11 settembre», passando per la sensibilità sulla vicenda Biagi «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza», da esperto di diritto del lavoro e processi addirittura senza bisogno di leggere le carte come sul caso Thyssen “Sinceramente, con tutto il rispetto per il procuratore e per il gup torinesi, e non conoscendo le carte processuali, mi riesce difficile immaginare che l’amministratore delegato della Thyssen abbia voluto provocare la morte dei suoi dipendenti. Agli altri indagati è stato infatti contestato l’omicidio colposo. Ed è un’accusa gravissima, intendiamoci”.

Insomma il giusto Ministro al Disastro Ambientale per una Bengodi che si rispetti.

Ora con la nuova Legge Sviluppo (indispensabile in un momento in cui diventa urgente raggiungere quanto prima almeno la maggiore età) si rilancia quel nucleare che più di qualche decennio fa si era perso tempo a rifiutare con un referendum. Infatti oggi il nuovo referendum se l’è fatto da solo il Ministro con il proprio omino del cervello e dai suoi calcoli sembra proprio che abbia vinto il sì, nonostante lui si sia astenuto. Tutti allineati quindi per rilanciare il nucleare come l’energia del futuro con giornali e televisioni allineati a fare festa in questa perversione di futurismo archeologico dell’informazione che ci regala pezzettoni di vomito vendendoceli come bigné.

IL NUCLEARE E’ RINNOVABILE! urlano gli strilloni del re con contratto  a progetto Co.Co.Prot. Da fonti interne dei servizi segreti sembra infatti che Scajola sia riuscito a trovare la formula segreta per produrre uranio all’infinito grazie ad una ricetta della nonna con uova, farina, un pizzico d’olio e una coda di gatto nero. E saranno felici sicuramente anche tutti quelli che l’hanno acquistato negli ultimi anni pagandolo in crescendo fino a 7 volte il prezzo che costava qualche anno fa (per una banalissima regola di mercato che dovrebbe suggerirci che probabilmente si stava esaurendo). Ora con la soluzione di pastafrolla siamo tutti più tranquilli.

IL NUCLEARE E’ PULITO! Certo caro Scajola, se lo scrivi 100 volte con un pastello a cera su un foglio di carta riciclata ancora meglio. E infatti sono le scorie che sono sporche. Quelle scorie che nessuno sa dove mettere e che dovrebbero essere avanzate anche da noi sotto il tavolo per aver provato a costruire qualche centralina qualche anno fa. Ma Scajola è tranquillo. Per le scorie al massimo basterà fare una mezza telefonata all’esercito di insabbiarifiuti del Ministero della Monnezza di Schiavone e Bidognetti o chi per loro e voilà in un batter d’occhio è come se non ci siano mai state. Al massimo subiremo qualche rave-party di un migliaio di mozzarelle un po’ troppo adrenaliniche. E comunque per eliminare scorie e diossine il re ha un metodo infallibile sul “letto quello grande”.

IL NUCLEARE E’ ECONOMICO! Sì, certo. E Rocco Siffredi è gay, l’onorevole Salvini è astemio e Emilio Fede è un ribelle. Chiedete ai finlandesi un paio di opinioni sulla centrale nucleare più grande del mondo Olkiluoto-3. Leggete qui.

IL NUCLEARE E’ SICURO! E a questo punto, a Bengodi, nessuno ha più avuto il coraggio di continuare la conversazione.

Da lontano Scajola urlava sul palchetto “Chi subira’ il disturbo psicologico (perche’ solo di questo si tratta) di ospitare una centrale dovra’ essere premiato e non si tratta solo di premiare il Comune o la Provincia che certamente dovranno avere delle royalties, ma dobbiamo andare direttamente sui cittadini che dovranno pagare l’energia molto, molto, meno che negli altri posti, grazie a bollette piu’ leggere”. Mentre da lontano il tramonto colorava il cielo di porpora.

Speriamo almeno non sia un fungo nucleare, disse il nonno al bambino.

Puf!

Cronache da Bengodi – Profeti senza vangelo

Dall’apocrifo di P.P.Pasolini
•    Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l’azione e l’utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo. (da Saggi sulla politica e sulla società, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, Mondadori)
•    Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia. (da Cos’è questo golpe? Io so, Corriere della sera, 14 novembre 1974)
•    Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù… (dai Dialoghi con Pasolini, settimanale Vie Nuove, n. 42, 28 ottobre 1961)
•    Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre. (dal Corriere della sera, 9 dicembre 1973)
•    Strano a dirsi: è vero che i potenti sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro potere clerico-fascista, ma anche gli uomini dell’opposizione sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro progressismo e la loro tolleranza.
Una nuova forma di potere economico (cioè la nuova, reale anima – se Moro permette – della democrazia cristiana, che non è più un partito clericale perché la Chiesa non c’è più) ha realizzato attraverso lo sviluppo una fittizia forma di progresso e tolleranza. I giovani che sono nati e si sono formati in questo periodo di falso progressismo e falsa tolleranza, stanno paganado questa falsità (il cinismo del nuovo potere che ha tutto distrutto) nel modo più atroce. (Fuori dal Palazzo: p. 96)
•    Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato. (Processo anche a Donat Cattin: p. 139 LETTERE LUTERANE)
•    L’Italia – e non solo l’Italia del Palazzo e del potere – è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: «contaminazioni» tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti.
•    Ho capito di colpo che cosa è oggi il Movimento Studentesco. Esso è un movimento politico la cui ascesi consiste nel fare. È qualcosa di più e di diverso dal pragmatismo talvolta ricattatorio sotto il cui segno il Movimento Studentesco è cominciato: pragmatismo che non trascendeva ancora se stesso in una specie di religione di se stesso: ma era un semplice dato, non privo, nei casi peggiori (il fanatismo per Che Guevara) di vecchia retorica piccolo borghese. Ora, per la prima volta, che io sappia, nella storia il Credere nasce dal Fare: mentre dal tempo della Bibbia, attraverso San Paolo fino ai giorni nostri, il Fare non era che l’altra faccia del Credere.
È da supporsi che un Credere (incondito, rimosso, non affrontato, spregiato) presieda a tutta questa operazione: e che non si tratti che di un ritorno adesso, attraverso la scoperta del Fare (dell’Organizzare). (6 dicembre 1969)
•    La serietà! Dio mio la serietà! Ma la serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia! Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo! (20 dicembre 1969)

Cronache da Bengodi – W la squola e il qulo della Gelmini

Cara maestra Germini,
le sscrivo questa lettera letteraria dalla mia classe a forma di qulo perché ci tienevammo tanto a ringraziargliela a lei che è ministra e a tutta la sua squadra (che penso ma cielo devo chiedere alla mamma che oramai sia la Scuadra 13 o 14 visto che ce la fanno all’ora di televissore  al doppocena da quando mio nonno era banbino ). La voglio tanto dirgli grazie perchè oggi Santo Gabibbo protettore degli ignoranti ci ha portato in dono la nostra nuova squola e per la nostra classe è tutta un’artra musica. Allora abbiamo scritto nella lettera quello che ci piace. Anche perchè quello che non ci piaceva ci hanno detto di non scrivercelo a lei e di non preoccuparglielo, che tanto quello che non ci piace della nostra nuova squola poi arriva a sfollarlo il vigile urbano con l’oglio di Ricino. Allora, tutti in coro, come gli alpini. Ci piace:
•    Ci piace tantissimo la nuova aula con tutti questi tagli e anche i ritagli. E anche la lavagna con tutti i tagli è bellissima che sembra un quadro di Fontana. Chissà Sgarbi che pugnette… signora Germini…
•    Ci piace tantissimo la nostra maestra Unica. Che anche la mia nonna Gina dice che solo il signore può essere uno e trino ed è giusto che i maestri la smettano di essere sacrileghi. La nostra maestra Gina Unica c’ha una faccia che dà tristezza anche solo a guardarla di spalle in fotografia. Ma lei ci ha detto che il suo Modello Unico è peggio, che infatti non ha mai capito nemmeno chi si è ciucciato il Modello Unico in parlamento per fare carriera nella moda.
•    Ci piace tantissimo la maestra Gina Unica sia specializzata in Tutto Lo Scibile Umano, come i papà rompicoglioni dei miei compagni terroni. Deve vederla, cara Germini, come ci fa ridere la nostra maestra con i pantaloni della ginnastica e il piffero in bocca della lezione di musiqa e il mappamondo sottobraccio della lezione di geografia dopo averci spiegato il passato remoto del verbo sfanqulare  ci porta tutti insieme nell’aula di matematica a insegnarci gli avverbi al quadrato. Per fortuna che Gina Unica almeno non deve ramazzare il corridoio: perchè per quello ci sono settemila hosties dell’Alitalia. Una per metro quadrato.
•    Ci piace tantissimo essere in una classe di centotrenta bambini. Perchè basta essere un po’ furbi e ci si riesce a farsi interrogare una volta a quinquennio. E quel giorno lì averci per finta il mal di pancia. Così quando ci danno la licenza elementare ci avremo l’ars oratoria di Calderoli e magari ci fanno sindaci. E ci piace essere in tanti perchè i i miei compagni delle ultime file riescono a fare dei lungometraggi con i videofonini senza essere visti. Io recito la parte del Gabibbo. Uno spasso, signora Gelmini.
•    Ci piace tantissimo andare in gita al cesso per i tagli del governo. Io mi sono fatta la foto ricordo vicino al bidet insieme al mio amico Marco. Che in verità Marco si chiama Mohamed ma non lo dice a nessuno altrimenti gli tocca dare l’esame di quinta sulla digestione dei  leoni e sull’elasticità delle liane che sono le materie delle classi dei negri.
•    Ci piace tantissimo avere la nuova foto dietro la cattedra di cartone al posto del vecchietto di prima. Questo nuovo ci ha il toupet di cascmìr, gli stivaloni neri da pescatore, le medaglie d’oro alle barzellette e quel sorriso ebete che ci mette subito di buon’umore al mattino. Tranne a Ciro: ma lui è un comunista terrone.

Questo è tutto signora Germini. Ci tienevamo a ringraziarla e a farcelo sapere. Perchè abbiamo saputo che lei se l’era un po’ presa e voleva oscurarci Paperissima. Ma adesso sappiamo che con la nostra lettera sarà più tranquilla.

I bambini di Bengodi.

CRONACHE DA BENGODI: L’INTERVISTA POSSIBILE A LUISITO MODERATO UOLTER SEGRETARIO DEI DITOCRATICI

Intervistiamo Luisito Uolter Moderato, segretario dei Ditocratici, mentre atterra da Nuova Yorke all’aereoporto di Lumicino della capitale di Bengodi. È l’ultimo volo dell’Alibengodi prima che si trasformi in una joint venture transnazionale nascondendo i debiti sotto il materasso. Il nostro inviato si accorge che c’è qualcosa di malinconicamente romantico in quell’atterraggio che stride come un addio: tant’è che l’avioplano ad avioelica con il prestigioso marchio a tre fettuccine nazionali sull’ala appena atterrato viene fatto brillare in uno sbuffo di fumo al limone dietro alla toilette per signore. Luisito Uolter si avvicina con passo lento ma lesto, l’occhio vispo ma tristo, una camicia dandy ma country, un sorriso trito ma contrito e sfoggia fiero in mano la foto che lo ritrae abbracciato al dog sitter ultra novantenne dei Kennedy. È appena tornato dall’America dove ha presentato un libro jazz sulla musica popolare dei Watussi: un poetico emigrante al contrario.

NOSTRO INVIATO – buongiorno Luisito Uolter, atterra con un’Alibengodi vicina alla soluzione dicono anche grazie al suo intervento. Soddisfatto?
LUISITO MODERATO UOLTER – volevo prima parlarvi del mio ultimo studio sul jazz della Ciociaria ma rispondo volentieri a questa sua domanda. Perché credo che come mi disse il cugino di terzo grado di Gandhi, che è un mio caro amico,  quando è stato mio ospite al baretto sotto casa per un pane e salame: “chiedere è un diritto e rispondere è cortesia” [non ride nessuno la sua addetta stampa applaude]. Per risolvere la vicenda Alibengodi mi è bastato ricordare ai Pifani che conosco la password del loro conto online e dire una frase all’orecchio a Colal’inno, che è un mio caro amico.
NOSTRO INVIATO – ma il cavaliere Svitantenne dice che il merito è del governo.
LUISITO MODERATO UOLTER – Svitantenne è un mio caro amico, e quando si arrabbia gli si alza il colesterolo e mi fa’ stare in piedi tutta la notte a preparargli tisane. Facciamo che è merito mio ma anche suo: pari patta.
NOSTRO INVIATO – qualcuno l’accusa di non fare opposizione.
LUISITO MODERATO UOLTER – opposizione è una parola brutta che dicono i bambini cattivi. Io sono per la pace africana a livello istituzionale con qualche assolo jazz…
NOSTRO INVIATO – ma i vostri elettori la pensano diversamente.
LUISITO MODERATO UOLTER – i nostri elettori sono miei amici. Lo sa che anche il parrucchiere di Obama mi ha detto che di profilo ci assomigliamo moltissimo? Stiamo preparando una grossa manifestazione in piazza con l’esibizione dei più importanti muscisti introspezionisti dell’Alaska per tirare un dolcetto-scherzetto a questo governo.
NOSTRO INVIATO – e l’opposizione in aula?
LUISITO MODERATO UOLTER – mi hanno insegnato fin da bambino (lo sa che prendevo l’autobus con uno zio di Bobo Marley che è un mio caro amico?) che in aula si sta zitti e si ascolta la maestra.
NOSTRO INVIATO – il conflitto di interessi?
LUISITO MODERATO UOLTER – è ditocratico che ognuno coltivi i propri hobby senza interferenze. Io pianto gerani tutte le mattine, Svitantenne stringe alleanze commerciali internazionali e innaffia la propria impunità, Spaccapinoli dei Longombardi studia con i suoi collaboratori le mosse sul risiko federalista…..
NOSTRO INVIATO – non le sembrano interessi di pericolosità un po’ diversa?
LUISITO MODERATO UOLTER – certo che sì, caro ragazzo. Questa sua è proprio una bella domanda, io credo che possiamo diventare amici e potrei candidarla al ministero ombra delle brave persone ui chen! Comunque è ovvio che ognuno è diverso in questo meraviglioso mondo della natura dell’amore. Io non innaffio risiko e il cavaliere non impunisce gerani eheheh [non ride nessuno la sua addetta stampa applaude]
NOSTRO INVIATO – ma il lodo Alfano?
LUISITO MODERATO UOLTER – le potrei raccontare di J.J.Michael Alfano, grande jazzista jazz afroafro del secolo scorso, che è un mio grande amico.
NOSTRO INVIATO – il governo vuole dare un freno alle intercettazioni, mettendosi contro ad una parte di magistratura.
LUISITO MODERATO UOLTER – il nostro ministro ombra alle segreterie telefoniche sta studiando il disegno di legge, solo che ha avuto un impegno per il matrimonio di una cugina che non vedeva da tempo, che tra l’altro è una mia grande amica.
NOSTRO INVIATO – alcuni detrattori vorrebbero capire il reale senso del vostro contro governo, perché un governo ombra?
LUISITO MODERATO UOLTER – perché si sta al fresco.
NOSTRO INVIATO – la sinistra radicale è scomparsa?
LUISITO MODERATO UOLTER – no, no, l’ho invitata a prendere un thè domani alle 5. Tra l’altro siamo molto amici.
NOSTRO INVIATO – citando Moretti, quando direte una cosa di sinistra?
LUISITO MODERATO UOLTER – se volete vi dico la prima riga del mio prossimo libro sulle variazioni in jazz degli iceberg in Marocco. Fa’ così: “c’era una volta…” eheheh [non ride nessuno la sua addetta stampa applaude]
NOSTRO INVIATO – vuole dire qualcosa al cavaliere Svitantenne?
LUISITO MODERATO UOLTER – certo, di prendere anche un etto di cotto prima di tornare a casa. Tra l’altro il prosciutto cotto è mio amico…
NOSTRO INVIATO – grazie.
LUISITO MODERATO UOLTER – si figuri. Uì chèn!
Uolter Luisito si riassetta il papillon e s’incammina.

CRONACHE DA BENGODI: GIROVITA SULLA SICUREZZA

GIUNTA MONOCRATICA DI BENGODI

Direzione Mariuoli e Necessita Difesa

Demanio della Sicurezza determinata condonabile

Ufficio nazionale per le attività sportive

DETERMINANZA 10.03.2008, n. DF/13

Ordinanza di sicurezza campestre 2008

Attività sportiva di legittima difesa in località balneabili e non balneabili

Il Direttore Regionale

CONSIDERATA la necessità di emanare disposizioni relative all’uso delle più avanzate tecniche in difesa di mariuoli, lestofanti, scippatori di biscotti e di vecchiette e di vecchi biscotti e di vecchiette biscottate ;

VISTO il D.P.R. GIALLO in data 08.06.1782 e successive modifiche, recante disposizioni relative al dovere di difesa dei propri espositori di caramelle;

VISTA la Direttiva 2006/7/CE del Parlamento e del Consiglio delle Provincie di Bengodi del 15/02/2006 relativa alla gestione della qualità di tecniche d’attacco come da direttive Kung Fu Panda

VISTO il Decreto del Ministero della Cuccagna Sprangata per le viuzze del paese;

VISTA la Legge Blu  relativa all’assistenza, all’integrazione sociale ed ai diritti dei rigurgiti neofascisti;

VISTA la Legge 04.12.1993 n.494 recante disposizione per la determinazione dei canoni relativi a concessioni di cittadinanza a chi viva in Bengodi da almeno 7 generazioni e riesca a dimostrarlo con una copia autografata del proprio filamento di DNA;

VISTE le Circolari del Ministero Privato della Pubblica Distrazione di Massa Marittimo e dei Porti nn.110, 112, 212 serie 1, Titolo Demanio Marittimo, datate rispettivamente 07.0115.1994, 2011.05.1994 e 10.0114.111995.

VISTO il D.Lgs. n.782 in data 05.02.1997, recante norme sul diritto di stabilire i propri diritti e contestare i propri doveri;

SENTITI i rappresentanti dei Privati Interessi, la Direzione e le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative per gli ideali dell’oligarchia;

DATO ATTO che, da che mondo e mondo gli essere umani litigano, gli opposti non si attraggono, rubare è un reato e un comandamento, la politica si fa in parlamento e non per le piazze, l’apologia di integrazione è un reato perseguibile per legge, i diritti della dignità umana sono stati ceduti in esclusiva sul digitale terrestre, il governo ombra dei Ditocratici di Luisito il Moderato sta giocando a tressette, il capobranco della Lega Longombarda Spaccapinoli ha istituito lo spaccatesta come disciplina olimpica e il delegato Bussolini Ale Magno ritiene valido il match per invasione di campo  ;

DETERMINA

Che una volte per tutte si smetta di

–          Accusare i bianchi di non essere neri

–          Sguinzagliare reporter faziosi se non in occasione di derby calcistici o esposizioni di mongolfiere

–          Cercare sempre il tuorlo nell’uovo

–          Istituire catene di Sant’Antonio in difesa della dignità islamica (commettendo tra l’altro peccato mortale)

–          Spegnere la tivù

E DETERMINA DI

–          Istituire il diritto di privata prevenzione al furto secondo la propria sensibilità e la propria educazione come da emendamento di Madama Ghelmini

–          Promuovere a Ente Ministeriale il “Comitato in difesa del biscotto”

–          Inviare un (ri)sentito telegramma alla famiglia delle vittime

–          Non parlare più della questione ma godersi sul divano il prossimo siparietto di avanspettacolo a Sporta a Sporta o la selezione di Beline su Banale 5

Coronariamente vostro

Re Svitantenne

Come ti cucino l’Alibengodi alla griglia ma senza fumo

Intercettazione sulla linea fonometrica della stanza del trono.

–    Buongiorno, sono il signor Re … nel senso non di cognome … sì ecco sono io … buongiorno sì grazie saluti anche alla sua signora,  non sono stato più aggiornato sulla vicenda … tutti i giornali ne parlano … le avevo gentilmente ordinato di tenermi informato!
–    Sì buongiorno, saluti anche alla mia signora e a tutte le sue, la vicenda signor re è un po’ complessa. Ma l’abbiamo gestita come da suo fonogramma precedente…
–    Alibengodi?
–    Alibengodi, come ci ha detto lei. Quella metafora della ricetta si ricorda, seguita alla lettera! Abbiamo diviso l’albume dall’orlo …
–    Dal “tuorlo” imbecille …
–    Dal tuo orlo … la parte buona da quella cattiva, la mollica dalla crosta, il ripieno dalla faraona, il frutto dalla buccia …
–    Ho capito la metafora continui …
–    La pasta dal sugo, l’abitabile dal calpestabile, la fragola dal cioccolato, la cacca dal purè …
–    Continui!
–    Continuo …
–    Si fermi e poi continui! Imbecille!
–    Certo! Mi scusi … dicevo … la parte buona l’abbiamo chiamata gùd compani …
–    In latino … arguti …. Mi piace …
–    E quella cattiva bad compani. Quindi, dottor re, la gùd compani ha le cose che funzionano: una dozzina di scarpe da ostiess ancora buone, una trentina di giacche da pilota appena appena lise sul colletto, un diccì 9 dell’82 ancora in rodaggio, un bancale di salviettine al limone come quelle per il pesce … tutto il meglio! … e c’è anche un paio di giubbotti già gonfiati e il famoso assegno postadato di Air Provence.
–    Benissimo  … mi raccomando l’ assegno postadato di Air Provence …
–    E quella l’abbiamo venduti ai suoi amici … a poco come ha detto lei … venduta, per dire … si sono presi l’assegno ma le salviettine ce le hanno lasciate … meglio del previsto …
–    Ve l’avevo detto che si sarebbero fidati del ricatto del re! Eh! Hanno cedut … accettato tutti …
–    Tutti li abbiamo accettati, la Cianfregaglia ….
–    Benissimo! La Cianfregaglia non so perché ma mi fa’ molto mercatini natalizi di bolzano …
–    Il Gruppo Savio, Caltagirone …
–    Quello è ottimo, è l’attore preferito della regina ….
–    Anche Stronchett…
–    Non lo dica imbecille! E si tocchi!
–    Mi scusi sire … ah! Cavalier re, pensi ci abbiamo addirittura infilato il papà … il papà di … il papà di Robin Hood!
–    Ah ah! Bravi! E lui che fa’? ah ah! E lui cosa dice?
–    Sta nell’ombra, sire.
–    … sempre arguto il nostro ombroso controministro in calzamaglia … bravi, bel lavoro! E l’altra … il resto della torta? … la feccia?
–    La bad compani l’abbiamo regalata allo stato. Dentro c’è poca roba … tutte cianfrusaglie: 2000 coprisedili di italia90, una tanica di benzina super rossa e due di miscela, un avioplano a elica, quattro wc con 7 topi ciascuno, il vino in busta, i 50.000 dipendenti impagabili e in-pagabili e tutti quei bei foglietti con scritto in grosso “pagherò”! un tripudio, sire ….
–    Imbecilli! Allo stato! Siete imbecilli! Cosa faccio pago io?!
–    No, no, sire. Si calmi, sire … ha frainteso, non lei … non paga mica lei … lo stato!
–    Non lo abbiamo privatizzato?!
–    Non ancora sire … l’anno che viene sire …
–    Fiu! … ben fatto allora! Bel lavoro …. Ma il paggio Tramonti non se l’è presa?
–    Tramonti dice che la mette a bilancio nei fallimenti abusivi e prima dell’anno che viene lo condona.
–    Arguto!
–    Certo sire ….
–    Ma adesso cosa stanno facendo? Sento tutto un mormorio!
–    Sì sire … aspetti che mi sposto … parlo a bassa voce … stanno trattando ….
–    Ma non perdiamoci sulle quisquilie! Lasciategli pure le salviette! E quasi ora di cena! E poi … poi c’è la partita … e … e devo fare il grattino … al tallone alla regina!
–    No sire … parlo basso perché mi sentono … ci sono i sindacati …
–    I sindacati! I sindacatiiii!!! Ma li avevo aboliti!
–    L’anno prossimo sire … prima privatizziamo lo stato e poi si possono abolire … si ricorda lo schemino di Tramonti sulla lavagnetta?
–    Ma non è possibile! A quest’ora della notte! Ancora! E poi è logico che i vicini si incazzano …
–    Anzi sire, se volesse dall’alto della sua folta capigliatura intervenire con il suo buon senso che una parola buona che rassereni e ponga fine a questa situazione di tensione … tutta Bengodi sarebbe fiera di una frase risolutiva delle sue …
–    Spegnete la luce quando avete finito, imbecilli!
–    Certo sire.