Vai al contenuto

giulia ligresti

La Cancellieri ci ha raccontato una bugia

Non so se ci rendiamo conto del significato che ha un ex Ministro della Giustizia indagata per false dichiarazioni a Pubblico Ministero. E non tanto per l’indagine in sé ma perché l’ex Ministra è già stata sconfessata dai tabulati telefonici che ci dicono che fu lei a chiamare i Ligresti e non fu chiamata come dichiarò anche ai giornali. E ancora una volta paghiamo lo scotto di una credibilità delle istituzioni che sarebbe da ricostruire e invece si sbriciola tra bugie e amicizie particolari.

Vicinanze ed estraneità

E’ un brutto momento per le vicinanze di politici e imprenditori al margine del carcere. Sembra impossibile spiegare che ciò che la gente sopporta di meno è questa continua sensazione (se è solo una sensazione, eh) di vicinanza e comunione tra prepotenti imprenditori dannosi per la comunità e politici che indipendentemente dalle responsabilità giudiziarie dimostrano questa affezione autodistruttiva fatta di complicità e pacche sulle spalle. Mentre un paese impara il senso di misura dovuto alla miseria vorrebbe almeno dai governanti il senso della misura per responsabilità. Non è questione di eleganza, no: è la voglia sfrenata di una politica seria, fatta sul serio, che decida di rivendicare con fierezza le proprie vicinanze e le proprie estraneità, smettendola con questa favola del cattivo gusto rivenduto come dovuta cordialità

Cancellieri: due domande e una risposta

Può un Ministro della Repubblica “attivarsi” per un parente, amico, conoscente, amico dell’amico? No, non può, in nessun caso.

Può un Ministro della Repubblica occuparsi di segnalazioni di casi particolarmente gravi ed urgenti agli uffici competenti? No, non può. Il Ministro ha altro di cui occuparsi: se la struttura organizzativa di segnalazione e presa in carico di simili problemi non funziona si dovrebbe occupare di migliorarla, non di sostituirsi ad essa.

La risposta alla prima domanda è condizione sufficiente per le dimissioni di Cancellieri. La risposta alla seconda è l’ammissione spicciola della propria inadeguatezza di Ministro.

Massimo Mantellini prova a fare sintesi senza banalizzare.