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Giulio Andreotti

Sgarbi e Feltri strisciano e chiedono scusa a Caselli

Mi sono così reso conto che i fatti da me riportati in merito a quei processi non corrispondevano al vero  e che le fonti delle notizie in cui riponevo piena fiducia, si erano rivelate inattendibili.  Di quanto è accaduto, e dell’offesa arrecataal dottor Caselli, magistrato noto per l’estrema correttezza e indipendenza, mi rammarico sinceramente. Il dottor Caselli prendendo atto della precisazione e del pieno riconoscimento della sua correttezza e della sua professionalità, provvederà a rimettere la querela nei confronti miei e del Direttore, che sottoscrive questa dichiarazione. Vittorio Sgarbi Vittorio Feltri 

Incredibile ma è tutto vero.

«Giulio Andreotti, un mediocre»

DA CRONACAQUI Venerdì 2 settembre 2011

L’attore: «A teatro racconto di un politico sopravvalutato»

La vita di Giulio Andreotti si ripercorre a teatro. Grazie a un monologo di Giulio Cavalli, “L’innocenza di Giulio. Andreotti non è stato assolto”, scritto dall’attore lodigiano con la collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli, diretto da Renato Sarti e con musiche originali di Stefano “Cisco” Bellotti, in scena stasera ai Giardini Pubblici di via mazzini a Sesto San Giovanni nell’ambito della rassegna “Teatro nei Cortili”, promossa dal Teatro della Cooperativa e sostenu- ta dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni e con la Cooperativa UNIABITA.

Perché parlare di Giulio Andreotti oggi?

«Per diversi motivi. Innanzitutto, perché in questo Paese ripetendo all’infinito una bugia si finisce a rivenderla come verità. Che Andreotti non sia stato assolto è un dato di fatto, ma non tutti l’hanno recepito. Anzi. Andreotti è il simbolo del potere che bussa alla porta della mafia per mantenere il proprio primato».

Viene espresso un giudizio morale su Andreotti?

«No, non esprimo diretta- mente giudizi personali, mi limito a raccontare gli eventi. Detto questo, Andreotti è stata una delle vergogne po- litiche più grosse dell’Italia».

Ma che ritratto emerge dell’uomo politico e della persona?

«Quello di una persona che si vuole rivendere come uo- mo medio, ma che in realtà non è comune. Al contrario, è eccezionalmente bravo a stare nel limbo e a vivere in perenne equilibrio tra inno- cenza e reato. In ultima analisi, ritengo sia un politico profondamente sopravvalu- tato, emerso in uno scenario particolarmente triste e avvilente, un mediocre».

Qual è l’eredità di Andreotti nella politica attuale?

«Sono tutti coloro che hanno continuato a portare avanti i suoi poteri, i suoi interessi e le sue amicizie».

La collaborazione con Giancarlo Caselli e con Carlo Lucarelli è destinata a proseguire?

«Sicuramente. Arriviamo da campi diversi, ma ci incroceremo di nuovo. Oggi, però, sono concentrato sulla stesura di un libro sul processo Andreotti. Se lo spettacolo ha lo scopo di insinuare dei dubbi, il libro invece mi permetterà di documentarli».

Che cos’altro bolle in pentola per il futuro?

«Sto lavorando al figlio di “A cento passi dal Duomo” (monologo sulla presenza della mafia nella operosa Lombardia che lo ha costretto a vivere sotto scorta, ndr.) e sto preparando una trilogia ded
icata ai secondi nello sport, da Dorando Petri in poi».

 

Ipse dixit

De Magistris? Ha bisogno di un bagno, di un bagno di umiltà. Mannino? Non è un mafioso. Il processo Andreotti? andava archiviato. Cuffaro? punizione esagerata. Lombardo? vittima di un complotto giudiziario. Lo dice Genchi qui.

RADIO MAFIOPOLI 6 – La partita del segreto di stato

IL TESTO:

COMUNICATO SINDACALE DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEGLI SPOSTAMORTI.
Interrompiamo le trasmissioni a nome delle associazioni di categoria dei casciamortari di Palermo. L’associazione denuncia la recente crisi del settore a causa del recente abbassamento del tasso di mortalità che rallenta notevolmente la produzione delle nostre famose  scatolette di faggio a misura d’uomo. Siamo lontani dai tempi di bum bum Bagarella e il famoso pistolero Pino Greco detto  “Scarpuzzetta” per il suo famoso odoro di piedi tra il cavallo dei jeans. In occasione della recente riorganizzazione dell’attività mafiopolitana e dei nuovi aspiranti capetti Matteo Messina Denaro per gli amici Matteo Mafiopoli Soldino, e Domenico Raccuglia della stirpe dei Caccuglia, la nostra associazione si augura che tutte le forze sindacali (sindaco in testa e tutti quelli in testa al sindaco) si sforzino di essere di sostegno ad un’attività barevole che ha portato Mafiopoli sulle vette del mondo con prestigiosi riconoscimenti (non ultimo l’ambito premio de “La bara che bara” al festival di  Giuliano per l’anniversevole anniversario di Sportella la Ginestra). Vogliamo poter contare fiduciosi in un futuro di serenità per tutte le famiglie dei lavoratori del settore. Grazie. Prego. Tornerò. Bum bum.

Settima settimanevole a Mafiopoli: tutti pronti per il grande appuntamento annuale dell’ultima giornata di Coppa del Binnu a sancire la nuova squadra campione. La nostra inviata per il prepartita:
–    Grazie studio… qui fuori dallo stadio “Salvatore e Angelo La Barbera” di Palermo il clima è effervescente e i tifosi stanno arrivando in massa per la partita Latitanti contro Prescritti. La squadra dei Prescritti è arrivata puntuale allo stadio a bordo delle auto blu anche se ci sono dei dubbi sul tesseramento del terzino Vasa Vasa Cuffaro che dichiara di essere certo della proprio prescrizione poichè ha ricevuto una parola d’onore. La FIGCP (federazione internazionale gioco carte processuali) sta indagando sull’accaduto con la solita celere parsimonia. A parte questo inghippo il capitano dei prescritti Andrea Otti ha rilasciato delle dichiarazioni prepartita in cui ha manifestato tutto il suo ottimismo. E tutti i tifosi astanti si sono toccati pensando al suo precedente ottimismo sulla squalifica del mediano Moro. Qualche piccolo incidente, ma niente di grave, un tifoso Giovanni Bucaro è stato massacrato e ucciso a bastonate nel quartiere Arenella da quattro uomini probabilmente legati al tifo organizzato del boss Gaetano Fidanzati. Il Bucaro infatti era fidanzato della figlia di Fidanzati e come si sa, sopra la panca la capra crepa. A parte questo si attendono i giocatori della squadra dei Latitanti che arrivano abbastanza alla spicciolata con un ritardo che preoccupa non poco la curva dei tifosi che per ricordare i vecchi tempi ha intanto esposto lo storico striscione “unti con il 41 bis, Berlusconi dimentica Mafiopoli” come ai vecchi tempi di palermo-ascoli. Per quanto riguarda la formazione dovrebbe debuttare finalmente un iovine della primavera detto Antonio. Antonio Iovine andrà a coprire la fascia destra con il veterano Zagaria suo compaesano di San Cipriano. Tra gli addetti della stampa si dice che su quella fascia i due potrebbero fare il botto. In porta lo straniero Strangio Giovanni di Siderno difenderà i pali, mentre con il numero 10 non poteva non esserci il fuoriclasse Pellè Antonio di San Luca. Sulla linea difensiva Di Lauro, Nicchi, Miceli e Motisi e punta dovrebbe essere Messina Soldino che come si evince dal cognome è il vero uomo mercato….
–    Scusa vi interrompo dal carcere San Giuliano di Trapani perchè c’è gioco fermo. Alcuni secondini e guardalinee hanno interrotto il pranzo davanti alla tivù di quattro appartenenti al tifo organizzato del clan Di Lauro proprio mentre si preparavano nel loro carcere pay per view ad apparecchiare il famoso pranzo in clima partita. I quattro in cella nella tribuna distinti stavano eseguendo una respirazione bocca a bocca ad una aragosta per preservarne la freschezza e sono stati ammoniti per banchetto fraudolento, a te la linea….
–    Si dicevamo della squadra dei Prescritti…
–    Scusami vi interrompo dagli spogliatoi perchè abbiamo in diretta la vecchia gloria Michele greco che vuole rilasciare una dichiarazione per l’arbitro della partita [DICHIARAZIONE MICHELE GRECO]
–    Grazie al papa Greco riprendiamo la linea per i prescritti in porta ovviamente ci sarà il sempreverde Silvio do Santos zizinho detto Cacchiavellico capitano grazie alle ben 6 prescrizioni prescritte, sulla linea difensiva Aldo Brancher, Carmelo Briguglio, Giuseppe Ciarrapico e Antonio Del Pennino. A centrocampo Gaspare Giudice (un giudice prescritto è come la panca che capra…), Luigi Grillo e Maurizio Japicca con Roberto Calderoli sulla destra. In attacco la coppia del gol Ciriaco De Mita e Andrea Otti. In panchina Pierluigi Castagnetti,Massimo D’Alema (che per protesta al ruolo di riserva sta creando una propria corrente all’interno dello spogliatoio),Giovanni Lolli, Rigoni Andrea e Bobo Craxi che grazie al nome è anche la mascotte pelosa della squadra che ballerà a centrocampo nell’intervallo…. come potete notare il vivaio dei Prescritti è sempre invidiabile e folto…
–    Scusa studio Borgetto in vantaggio! Tutta la curva balla al coro “chi non salta Niccolo Salto è!” in onore del Salto trivellato settimana scorsa! Un tripudio! Qualcuno dei Fardazza boy in panchina si commuove, a te studio…
–    Scusa qui Roma dallo stadio “Fatebenitofratelli” Lupa in vantaggio! Grande azione di Alemagno appena fuori area e poi gol con i suo classico tocco da calcio balilla. I tifosi sugli spalti esultano al grido di “boia chi melma!”.

Tempi floridi quelli del prepartita giù a Mafiopoli, tra gli studi pirlamentari e televisivi che si confondono per credere a Babbo Natale. Tempi di eroi prescritti e condonati, condannati e poi scarcerati, eroi di figurine che si collezionano fuori dalle scuole alla manganellata dell’intervallo. Eroi di quelli di cui Mafiopoli ha d’esser fiera. Eroi da collezione [MANGANO]
Poi ci sarebbe la partita, dopo le parole ci sarebbe l’azione. Ma il risultato, mafiopolitani, non si sa. La partita è trasmessa sul canale criptato: il canale del segreto di stato. All’italiana.

Radiomafiopoli alza il tiro

www.radiomafiopoli.org

Radiomafiopoli continua e alza il tiro. Ci eravamo presi una settimana per provare a fare un po’ di conti, almeno per guardarci in faccia e pesare l’assurdità di un paese che vorrebbe addirittura negare il diritto allo sberleffo contro persone che non meriterebbero nemmeno di comparire nei titoli di coda di un paese civile. Perché vogliono convincerci, vogliono convincervi che parlarne è male e che peggio ancora riderne è peccato mortale. Ci è bastato poco per assaggiare le nostre motivazioni e soprattutto sentire la vicinanza di così tanti amici (non degli amici degli amici ma gli altri…) e allora Radiomafiopoli cresce e ride e insieme denuncia. Adesso cominciamo a fare i nomi e i cognomi, adesso vi raccontiamo le cose che rimangono negli interstizi di pochi articoli a fondo pagina di pochi giornali. Senza la pretesa di essere esaustivi ma prendendoci la responsabilità (che a Mafiopoli fa rima con rischio) di instillare dubbi. Ridendo a modo nostro. Di questi comici disperati che latitano da poverini.

Giulio Cavalli